EBREI
NON PIU’ ITALIANI E
FASCISTI
Decorati,
discriminati, perseguitati
Roma, Società
Editrice Nuova Cultura – Università Sapienza, 2019, pag. 321, Euro 25.
Una persistente voce
corre nel piccolo stagno del mondo delle Associazioni Combattentistiche di Roma:
L’Istituto del Nastro Azzurro è un covo di fascisti. Vedendo certi personaggi,
a dire il vero, sembra una voce corretta, ma la realtà è ben diversa. Una
rondine non fa primavera e, del resto, se ci si sente prime donne, e facile
parlare nel solco dell’assioma che fa più rumore (leggi:credito) un albero che cade che una foresta che cresce.
L’Istituto del Nastro Azzurro per dire le cose come stanno ha celebrato la
Giornata del Decorato 2018 a Roma alla Fosse Ardeatine, portando scolaresche
provenienti dall’Italia Centrale, gli studenti di ognuno delle quali ha
deposito un fiore sul sacello di un Martire; ha reso omaggio al Monumento dei
fucilati di Forte Bravetta sempre nella stessa Giornata. Quella del 2019 a
Torino ha visto un convegno sul valore espresso dagli Italiani durante la crisi
armistiziale del 1943 e la cerimonia di ricordo e suffragio, oltre che alla
Casa Madre dei Caduti, si è svolta al Poligono del Martinetto, ove il 5 aprile
1944 furono fucilati i componenti del Comitato Militare del CLN del Piemonte.
Questo a sottolineare che l’Istituto è apartito, apolitico, al di sopra delle
ideologie, soprattutto quelle perdenti e nefaste comunista e fascista del
novecento, teso solo a divulgare il concetto di Valore Militare nella società,
integrando con iniziative l’aspetto combattentistico ed associativo che è solo
una sua componente. L’Istituto del Nastro Azzurro, rispetto alle Associazioni
Combattentistiche, alcuni esponenti delle quali dovrebbero farsi qualche
domanda esistenziale, è anche un Ente Morale, che viene sostenuto e alimentato
da un Centro Studi che pone in essere iniziative in linea con lo Statuto. Una
delle quali è quella, incentrata su un Progetto presentato al Ministero della
Difesa ed approvato, sul ricordo e sullo studio delle Leggi Raziali del
dicembre 1938, di cui nel 2018 cadeva l’80° anniversario. Questo progetto
prevede la edizione di tre volumi, il primo dei quali, che vedrà la luce nel
2020, dedicato alla giudeofobia dal 500 ad oggi, in cui si affronterà anche
l’equazione “ieri ebreo, oggi, migrante” (a cura di Alessia Biasiolo, membro associato
al CESVAM), il secondo che qui presentiamo ed il terzo che uscirà il prossimo
mese di maggio 2019, questo contenente oltre 300 pagine di documenti coevi di
ebrei fascisti, alcuni della prima ora, di ebrei monarchici, tutti increduli di
essere cancellati come Italiani dal Duce e dal Re, che erano i loro referenti
istituzionali. Entrambi frutto delle ricerche di Giovanni Cecini, membro
associato al CESVAM
Il presente volume
riporta in copertina il Diploma Araldico di un Italiano, combattente, decorato,
ebreo, colpito dalle Leggi Razziali. Giovanni Cecini ci propone una serie di
casi, tutti ampiamente documentati, di decorati, discriminati, perseguitati, in
cui emerge la assurdità di queste leggi che colpivano una fedele, patriottica e
laboriosa minoranza di 45.000 persone, che fecero dell’Italia nata dal
Risorgimento la loro essenza di vita. Moltissimi di costoro furono combattenti
della Grande Guerra e in gran parte decorati.
Un'unica constatazione:
la inconsistenza della politica estera del fascismo, che porterà al disastro
del settembre del 1943, ha qui i suoi prodomi: assecondare le devianze patologiche
di Hitler e quindi della Germania, alla ricerca disperata di un “qualcuno” a
cui dare ogni colpa, segno evidente di squilibri interni e traumi non risolti
fu una delle concause della sconfitta fascista del 1943. A posteriori poi si
giustificò queste leggi nefande con il fatto che furono applicate blandamente.
Rimane il fatto che nel settembre 1943 i Tedeschi trovarono in tutte le
questure italiane gli elenchi puntigliosamente aggiornati di tutti gli ebrei
italiani, oltre al fatto che Buffarini Guidi, (per chi non sapesse chi sia
andare a vedere quale personaggio sia stato) nel 1940 emanò disposizioni di
internare, per la sicurezza interna, tutti gli ebrei italiani in campi di
concentramento.
Un volume che porta
la prefazione del Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo di Segni,
figlio di un combattente decorato della Grande Guerra a sottolineare il legame
che esiste tra il Valore Militare e la Comunità ebraica.
Anche questa opera è
parte integrante delle letture proposte al Master di 1° Livello in Storia
Militare Contemporanea 1796 -1960, (II Edizione 2029-2020), attivato presso la
Università Cusano Telematica Roma (www.unicusano.it/master)
per il Modulo L’Italia tra le due Guerre
Mondiali, di cui Giovanni Cecini è Docente.
Il Volume, uscito
nella Collna I Libri del Nastro Azzurro, è disponibile, dal marzo 2019, in tutte le
librerie; presso la Casa Editrice Nuova Cultura, (www.nuovacultura.it) o per l’acquisto
diretto (ordini@nuovacultura.it) o presso la Segreteria Generale dell’Istituto
del Nastro Azzurro (segretriagenerale@istitutonastroazzurro.org)
Nessun commento:
Posta un commento