Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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lunedì 30 agosto 2021

Balkan Fil Festival 16 settembre 2021

 Cari Soci ed Amici

In vista della Seconda edizione del Balkan Film Festival, che si terrà in Roma presso la Casa del Cinema dal 6 ottobre al 10 ottobre 2021, Occhio Blu ti sta invitando alla  Terza Lezione del corso" I Balcani e il cinema: un percorso in quattro incontri".

Il docente, Nicola Falcinella, esperto di cinematografia balcanica, parlerà su " Bulgaria, Grecia, Romania -Storie dimenticate e successi internazionali"

 

La lezione si terrà il 16 Settembre 2021 alle ore 17:30,  con accesso consentito dalle ore 17,15 su piattaforma Zoom.

 

Le credenziali di accesso saranno inviate con una mail separata

 

La lezione sarà disponibile anche in live streaming su Facebook. Per accedervi basta cliccare sul seguente link

https://www.facebook.com/occhioblu.annacenerinibova/


Cordiali saluti


mercoledì 18 agosto 2021

La Post Verità. Un virus inoculato nella nostra cultura

 

Quali parole possono definire la nostra epoca? Il coraggio omerico, la cavalleria medioevale, il lume della scienza, la spiritualità ottocentesca, l’orrore della contemporaneità…Quali parole useremo per definire l’attualità, il tempo presente, gli anni trascorsi dalla fine delle guerre mondiali, la caduta del Muro, l’avvento di internet ed i processi sociali, economici e culturali dei primi due decenni del XXI secolo? Può sembrare azzardato dirlo, ma oggi il termine che caratterizza meglio la nostra generazione è forse quello di “Post verità”. Potrebbe diventare il nostro biglietto da visita nei confronti della storia.

 Da 2016 questa parola è entrata nel gergo occidentale in riferimento a tante situazioni in cui deliberatamente facendo leva sull’emozione sulle nostre credenze e sui pregiudizi cognitivi della psicologia umana, la realtà viene distorta e si stabilisce una sequenza parallela ad essa[1] Si crea una realtà fittizia in base alla quale molti formano le loro opinioni e leggono le loro esperienze. Questo fenomeno va oltre il relativismo e l’individualismo come ami era accaduto prima, ed è considerato vero, sorretto soltanto dal desiderio e dai sentimenti a cui fa appello. Il problema che ne consegue è l’impatto che esso ha sulle azioni dell’individuo e della massa.

 Purtroppo si possono portare molti esempi. Il 16 ottobre 2020 il francese Samuel Pary, docente di scuola medi, venne decapitato percèe si disse aveva litigato con un’alunna dopo aver mostrato in classe le caricature di Charlie Hebdo. Adesso sappiamo che quella situazione non si era mai verificato: l’alunna non era presente nella classe in cui erano state mostrate le caricature e la sua espulsione dall’istituto scolastico era dovuta ad altri motivi. L’emozione l’appello alle credenze religiose hanno fatto si che ciò all’inizio non avrebbe dovuto essere niente più che una bugia di una adolescente si trasformasse in odio e in tragedia. Certo dietro a molte di queste situazioni si celano le fake news notizie che in tanti momenti potrebbero farci sorridere se non fossero per le loro conseguenze………..

Non potremmo comprendere fenomeni come la Brexit e le elezioni statunitensi se non tenessimo conto di tale processo di invenzione. Questa generazione di verità fittizie , di affermazione false sulla realtà che finiscono per trovare riscontro nei fatti è un elemento caratteristico del nostro tempo, un vero e proprio virus inoculato nella nostra cultura.”

 

Da “Come fare storia ai tempi della postverità?, di Pedro Rodriguez Lopez, S.I., in La Civiltà Cattolica 2021 II, 332-346 n. 4102 (15 maggio/5 giugno 2021, pag 332.



[1] Cfr le definizioni raccolte dall’Oxford English Dictionary e dal Diccionario de la Real Academia espagnola

martedì 10 agosto 2021

Un metro di paragone per i nostri leader politici

 

QUANDO LE ULTIME TRUPPE DELL’ESERCITO DI Filippo IV lasciarono Calais alla città non rimase altra scelta se non di consegnare le proprie chiavi, nella speranza che le vite dei suoi abitanti venissero risparmiate quale riconoscimento dell’eroismo mostrato nell’assedio. Ma l’Inghilterra, desiderosa di ricompensare le ore trascorse in quella campagna bellica e le vite dei suoi uomini, non aveva intenzione di rinunciare a quel tributo di sangue. Sebbene alcuni dei suoi cercassero di convincerlo ad accettare la capitolazione, Edoardo III pose la condizione che la sottomissione della città venisse pagata con il sacrificio di sei notabili. Quando il sindaco di Calais radunò la popolazione per comunicare i termini richiesti per l’accordo, i cittadini piansero e si rinchiusero in un silenzio disperato. A quel punto uno dei patrizi più ricchi, Eustache de Saint-Pierre si alzò e si disse pronto ad andare. Dopo di lui fecero altrettanto altri cinque uomini illustri, completando così quel corteo di morte che, in cambio delle chiavi della disfatta, avrebbe portato lo strumento della salvezza. A ricordare quella giornata del 1347 , illustrata dall’eroismo di sei persone, alle quali, pur di ottenere il perdono regale al resto dei concittadini non importò di rinunciare alle proprie vite ed ai propri interessi, c’è una, monumentale scultura in bronzo di Auguste Rodin così espressiva che si dirette modellata a mani nude mentre ancora era incandescente. Che epoca buia quel Medioevo che ha dato tanto personaggi degni di un piedistallo!

Quando oggi ci accostiamo a racconti di questo tipo, ci si presentano molte prospettive. Certamente una delle prime reazioni è un sentimento di ammirazione e di nostalgia. Ma come mai proviamo simili sentimenti di fronte ad un episodio triste segnato dal pericolo e dalla guerra? Forse abbiamo nostalgia dell’onore, del valore, del sacrificio fatto. Non è improbabile che sorga in noi la domanda: quanti dei nostri leader sarebbero capaci di questo gesto eroico? Quanti dopo aver visto tanti scandali ……………………avranno compreso che i loro privilegi non sono stati concepiti per proteggerli, ma per indurli a prodigarsi per gli altri?

 

Da “Come fare storia ai tempi della postverità?, di Pedro Rodriguez Lopez, S.I., in La Civiltà Cattolica 2021 II, 332-346 n. 4102 (15 maggio/5 giugno 2021, pag 332.