Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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venerdì 31 gennaio 2020

Le Padret II Comunicazione

POZZO DI BORGO, CORSO, NEMICO GIURATO DI NAPOLEONE”. Continuando ad indagare fra i nemici di Napoleone, stavolta mi sono interessato ad un suo lontano parente e compagno d’infanzia, che dopo essere stato anche compagno d’arme del futuro imperatore, ne diventerà il suo più acerrimo nemico. Entrambi eredi di due famiglie fedeli a Pasquale Paoli, il propugnatore dell’indipendenza della Corsica, dopo un periodo di collaborazione nella mancata conquista della Sardegna da parte dei rivoluzionari nel 1792, le strade dei due isolani si dividono. Carlo Pozzo di Borgo, sempre al seguito del Paoli, si schiera dalla parte degli Inglesi, determinando l’esilio dei filo francesi Bonaparte. Costretto, a sua volta, all’esilio alla riconquista francese del 1796, Pozzo di Borgo, laureato in Legge presso l’Università di Pisa, viene accolto, nel 1804, alla corte dello Zar per intercessione del principe Adam Jerzy Czartorysky, iniziando in tal modo la sua brillante carriera di diplomatico. Costretto nuovamente all’esilio a seguito alla Pace di Tilsit del 1807 fra Napoleone e lo zar Alessandro 1°, si rifugia a Vienna sotto la protezione del principe di Metternich, ma ancora una volta, nel 1810, alla stipula del matrimonio fra Napoleone e Maria Luisa d’Austria, Pozzo è costretto a nuovamente a fare le valige (l’imperatore francese ne chiede esplicitamente estradizione), stavolta per l’Inghilterra, dove entra in contatto con l’opposizione antinapoleonica e con lo stesso Luigi 18° Borbone. Dopo la Campagna francese di Russia, Pozzo rientra al servizio dello zar di Russia e sarà quello che, riuscirà a staccare il re di Svezia, Bernadotte, dall’alleanza con Napoleone, quello che seminerà zizzania fra i membri del clan dei Napoleonidi e quello che, dopo la Battaglia di Lipsia, convincerà gli Alleati a conquistare Parigi, determinando la caduta definitiva dell’imperatore francese. Fautore della Restaurazione del re Luigi 18° e critico della soluzione adottata all’Elba per l’esilio di Napoleone, Pozzo diventa emissario dei Russi presso il Congresso di Vienna. Dopo la parentesi dei 100 giorni, il diplomatico corso opererà con successo per la Restaurazione dei Borboni a Parigi e, soprattutto, per l’esilio del suo nemico personale sull’isola di Sant’Elena, diventando ambasciatore russo a Parigi e dimostrando, con tale atteggiamento da buon isolano, il suo irriducibile spirito di clan, basato su una memoria da elefante che non dimentica facilmente i torti subiti.  

-  “ALDO MANUZIO, EDITORE UMANISTA A VENEZIA”. Il saggio prende in esame la figura del grande editore ed umanista Aldo Manuzio, originario di Bassiano nel Lazio, che dopo un periodo trascorso come precettore dei figli di Leonello Pio, signore di Carpi, si trasferisce a Venezia, verso il 1489, dove trova l’humus favorevole alla realizzazione dei suoi progetti di umanista. Di fatto, la città lagunare dell’epoca, sebbene fortemente colpita dalla peste e dalle guerre contro gli Ottomani, è una città cosmopolita, crocevia culturale e scientifico fra l’Oriente e l’Occidente e costituisce una delle culle della cultura rinascimentale italiana in tutti i campi delle arti, specie nel campo della pittura e della stampa. Con l’aiuto finanziario di nobili eruditi veneziani, Manuzio apre una sua stamperia allo scopo di far conoscere al grande pubblico le opere dei grandi del passato. Ma i suoi meriti come erudito e benefattore non si fermano qui perché oltre ad aver trasformato il libro in uno strumento di cultura a buon mercato, egli riuscirà a  migliorare la tecniche della stampa, inventando il carattere italico e soprattutto le edizioni tascabili, in octavo, che consentiranno di leggere senza l’aiuto del leggio.

-  Rivista Informatica "GRAFFITI on line" (www.graffiti-on-line.com), del mese di ottobre- novembre 2019

-  BELLINZONA, SBARRAMENTO SFORZESCO NEL TICINO”. Durante un mio viaggio di tanti anni fa, in direzione della Germania, sono stato attratto, da militare, nei pressi della città di Bellinzona, nel Canton Ticino, da una lunga muraglia (La Murata) di collegamento fra tre fortezze a dominio della valle omonima. Le ricerche effettuate successivamente mi hanno fatto scoprire l’origine di questo imponente sbarramento difensivo, realizzato dai duchi di Milano nel punto strategico della valle, al fine di assicurarsi il controllo del corridoio alpino del San Gottardo, fra il Baltico ed il Mediterraneo e soprattutto per contrastare le velleità espansive dei Cantoni svizzeri. In effetti, la posizione di Bellinzona a sbarramento di due valli provenienti dalle Alpi (San Gottardo e San Bernardino), sin dal 1300 diventa un punto cruciale per il commercio transalpino ed il punto principale per la lucrosa riscossione dei pedaggi relativi da parte di Milano. Il complesso difensivo, dopo la caduta degli Sforza passa sotto il dominio del re di Francia. I Ticinesi, poco tempo dopo, per liberarsi dal dominio francese, chiamano in aiuto gli Svizzeri, cadendo, in tal modo. dalla padella nella … brace. Di fatto, cacciati i Francesi, gli Svizzeri rimarranno nell’area, trasformando il Ticino in una Colonia Svizzera, colonia che solo del 1798, con il passaggio di Napoleone si trasformerà in un Cantone elvetico a pieno diritto, che nel 1918 sceglierà, con un referendum popolare, di rimanere un cantone della confederazione elvetica e di non aderire allo Stato italiano.

- “EPOPEA BUGATTI, VELOCE E LUSSUOSA. Questo saggio vuole fare giustizia di alcuni messaggi subliminali della propaganda transalpina, che vogliono propagare nel mondo il marchio Bugatti come un ennesimo successo del lusso francese.  In effetti, il marchio Bugatti, prima di diventare italo francese, a seguito del passaggio della Lorena alla Francia al termine della 1^ Guerra Mondiale, è nato e cresciuto come fabbrica italo tedesca. Tutto nasce dal milanese Ettore BUGATTI, un giovane particolarmente versato nella meccanica che, nel 1901, con l’aiuto del mecenatismo dei conti Gulinelli di Ferrara, riesca a costruire nel 1901 un primo veicolo a motore a 4 ruote che viene premiato ad una esposizione a Milano. Su sollecitazione del barone Johann de Dietrich, il giovane “bauscia” viene invitato a trasferirsi in Alsazia, presso il suo nuovo mecenate, dove fonderà la fabbrica che, nel 1913, darà vita alla prima celebre Typo 13 Bugatti. Passata sotto la Francia, la Bugatti entrerà, per volontà del figlio maggiore di Ettorel’ingegnere Gianoberto Bugatti, nato in Germania nel settore dello sport, dove otterrà significativi successi nella Targa Florio, nella 24 Ore di Le Mans e nel 1° Gran Premio di Montecarlo. L’inizio del declino dell’azienda avviene nel 1939 con la morte di Gianoberto in un incidente automobilistico e diventerà con la morte nel 1946 di Ettore, naturalizzato francese l’anno precedente e costretto a subire un processo per collaborazionismo con i Tedeschi. Nel 1956 la Bugatti chiude definitivamente i battenti, lasciando il ricordo di gran parte della sua produzione presso il Museo della Città dell’automobile di Mulhouse in Alsazia.

- “DRAGONETTI-MILANOLLO, UNO STRADIVARI INCANTATO”. Il lavoro cerca di ripercorrere il percorso storico di un famoso Stradivari, il “Tramonto del sole” (dal rosso del legno utilizzato per la sua costruzione), fabbricato dal liutaio cremonese nel 1728. Uno strumento più che perfetto e suonato dai più grandi virtuosi del violino, da Viotti, a Paganini, a Menuhin. Il nome Dragonetti-Milanollo, con il quale è conosciuto lo strumento, deriva due suoi proprietari nel tempo: il compositore Domenico Dragonetti e da Teresa Milanollo, una virtuosa dello strumento, originaria di Savigliano. Passato dalla Casata principesca degli Anhalt Knoten, dove viene suonato da Bach e da Vivaldi, lo strumento passa alla corte di Francia e con la rivoluzione francese emigra in Inghilterra. A Londra il violino viene acquistato dal compositore Dragonetti, che lo farà suonare a Paganini. Nel 1846 lo strumento passa nelle mani di Teresa Milanollo, che lo farà ascoltare nelle sue tournée in Europa, sino alla sua morte nel 1904. Passato nelle mani di un altro famoso solista, Ferras, che poi lo cede al famoso collezionista, cardiochirurgo svizzero, Nicod, attuale proprietario.

Come al solito, nell’augurare a tutti una BUONA LETTURA, porgo ad ognuno di Voi i miei più affettuosi saluti ed auguri di Pax et Bonum nella prospettiva delle prossime Festività di Fine Anno..

Massimo IACOPI, Reggente Generale

PS. Il Direttore della Rivista Graffiti on line mi ha chiesto gentilmente di ricordare ai visitatori del suo sito di esprimere l’eventuale gradimento degli articoli con un “Mi piace (Like)” nel sito stesso. Grazie !!!

domenica 26 gennaio 2020

Le Pradet 4 Gennaio 2020 Prima Comunicazione

Le Pradet, 4 gennaio 2020
Cari Amici,
desidero comunicare preliminarmente che il giorno secondo un programma che mi ero prefissato, sono finalmente riuscito a completare il Foto Albumrelativo alla nostra ultima escursione in CAMPANIA e più precisamente all’Operazione Campania Felix 13, che ha comportato la sistemazione di oltre 600 immagini complessive. E’ stato un lavoro molto impegnativo, specie per la parte Ville Stabiane, dove mi sono venuti a mancare molti riferimenti, ma, credo, che il lavoro effettuato sia stato comunque utile, perché, attraverso il Foto Album, si potrà ripercorrere, giorno per giorno e nei dettagli, tutta la nostra escursione campana. A tutti Voi, ora, il piacere di effettuare nuovamente un viaggio virtuale nelle numerose bellezze ammirate nel inesauribile giacimento culturale della Campania. Buon Divertimento !
Ricordo, come sempre, che, per poter vedere le immagini predette occorre seguire le note modalità, sotto riportate:
- chi si è registrato nel sito potrà entrare direttamente dall’interno del sito dell’Associazione (www.grifoarciere.org),
- altrimenti, per tutti gli altri, occorrerà digitare in internet: http://fotoalbum.grifoarciere.org/ (attenzionehttp e non https  !!) e quindi digitare, nello spazio richiesto per la password, il seguente algoritmo : 44ig4heg.
Per quanto riguarda, l’Operazione “Provenza 2020” (che sarà l’escursione n. 93^ dall’inizio delle attività della Custodia), dopo aver diramato le disposizioni aggiuntive e quelle per la raccolta degli anticipi ora è il momento di finalizzare le prenotazioni effettuate e di organizzare nel dettaglio, sul posto, i vari servizi previsti. Confermo che avremo a disposizione un autobus di 59 posti e che solo dopo il mio prossimo incontro con la Direzione della Foresteria della Marina di TOLONE, sarò in condizioni di comunicare ufficialmente la composizione definitiva del Gruppo, fatto che avverrà, in ogni caso, entro il 15 gennaio p.v..

Comunico infine, a titolo di anticipazione, che l’Assemblea Generale della Custodia del 2020 avrà luogo, secondo tradizione, ad ASSISI nei giorni 27, 28 e 29 marzo 2020 ed avrà come punto di riferimento logistico l’Hotel VILLA VERDE di ASSISI, ed il Ristorante “LA ROCCA” come luogo di elezione per la nostra tradizionale riunione conviviale annuale. Per l’occasione visiteremo alcune località della Valnerina e dell’alta Valle del Tevere.

Anche per questo mese di dicembre, il nostro bravissimo confratello poeta, Nicola ZITELLI da OSTIA, ci ha inviato il suo consueto apporto di sonetti romaneschi che, secondo una prassi ormai consolidata, mi sono permesso di commentare, per facilitarne la comprensione per i nostri confratelli, settentrionali e meridionali, meno assidui con la lingua di Trilussa. Ecco di seguito i sonetti di questo mese: 

- “PASTASCIUTTA ALLA ZOZZONA”. Con questa poesia in quartine (rima ABAB) il nostro confratello ritorna nel campo di uno dei suoi soggetti preferiti della cultura popolare romana, quello enogastronomico. Nello specifico la poesia ci parla di un piatto popolare romano quello della Pastasciutta alla zozzona, un piatto gustosissimo , che non si riferisce all’igiene, ma alla necessità, in un contesto di economia domestica, di utilizzare le “zozzerie” ovvero gli “avanzi” non utilizzati delle spese precedenti.
Questa antica pastasciutta romanesca non si chiama a casaccio alla zozzona, ma un giorno, un certo Vattelapesca, non poteva attribuirgli un nome più appropriato, perché questo piatto, nato senza clamore, recuperando tutto quello avanzato, risultava appetibile e ghiotto per sapore, ripulendo a fondo la cucina. Ecco dunque: un piccolo avanzo di guanciale, cipolla, pomodoro, pecorino, un rosso d’uovo, un peperoncino ed una salsiccia di maiale, spellata e sgranata. Metti a sciogliere sopra il fuoco il guanciale ed aggiungi un tritato fino di cipolla, quindi, appena ti accorgi che si ammorbidisce, ci sgrani a poco a poco la salsiccia. Appena il composto inizia a prendere colore, aggiungi il pomodoro spezzettato, che insieme al peperoncino macinato, dovrà sobbollire per un quarto d’ora. A questo punto, non appena hai scolato gli spaghetti o i rigatoni (su questo non mi esprimo), ti mancherà poco e sei quasi arrivato vicino al … pallino (lecco). Tirata la pietanza fuori dal fuoco, ora basta che ci metti l’uovo sbattuto ed il cacio grattugiato, perché non ti consiglio di effettuare questa operazione sotto la fiamma, che trasforma l’uovo in una frittata, rovinando “senzameno” il piatto.
- “BACCALA’ IN GUAZZETTO”. Con questa simpatica poesia in quartine (rima AABB), il nostro confratello si trattiene nel campo enogastronomico, raccontandoci di un’altro piatto popolare romano, il famoso Baccalà in guazzetto, celebre per i periodi di magro.
Prendi otto etti di baccalà messo a bagno, fatto a pezzetti e subito asciugato, infarinato in una scodella e messo a friggere in una padella. Come il baccalà prende colore e si indora e sprigiona un profumo che innamora, raccogli il tutto con una “schiumarola” per scolare il baccalà e quindi metti nella padella, per rimestarli nell’olio di frittura, un paio di spicchi d’aglio, schiacciati in modo che si aprano a ventaglio, mezzo chilo di pomodori pelati, spezzettati a dovere, mezza cucchiaiata di erbetta tritata ed una manciata di pinoli e di uva passa (zibibbo). Fai cuocere una diecina di minuti (il sale ed il pepe ce l’avevi già messi) e quando il sugo   comincia a ritirarsi, mettici di nuovo il baccalà appena scottato, per fargli assorbire il sugo del pomodoro. A questo punto prendi fiato, perché il lavoro è ormai concluso. Dammi retta … tiene bene in mente questo consiglio, perché il guazzetto ti manderà in visibilio !!!
- “TRIPPA ALLA ROMANA”. Con questo sonetto caudato (un sonetto classico a rima ABBA, ABBA, CDC, EDE con l’aggiunta di una terzina a rima EFF), il nostro confratello ci fornisce informazioni su un ulteriore piatto della tradizione popolare romana: quella della Trippa alla romana.
Prepara un battuto di lardo e di prosciutto con la carota, il sedano, il prezzemolo, l’aglio e la cipolla: metti sul fuoco ed aspetta che si rosoli per bene dappertutto. Scegli il “fojolo”. la parte più prelibata della trippa, sbollentato ed asciugato e quindi, con l’aiuto del coltello, affettalo a listarelle: in effetti, una fettuccia stretta riesci a rimestarla meglio nel sugo !!! Adesso aggiungi il pomodoro a pezzetti, mettici del sale ed un tritato di mentuccia e mescola il tutto sino a quando si rassoda. Quindi ci spandi, a pioggia, il pecorino e vedrai come viene assorbito dal sugo, liberando una fragranza appetitosa. ! Questo piatto sopraffino, magari, prima ancora che lo tocchi, basta da solo per “arifatte l’occhi”;
- “ME CHIAMO …”. Questa poesia in sestine (rima ABBACC), offre l’occasione al nostro confratello per parlarci del tempo, una variabile della nostra vita che sfugge totalmente al nostro controllo.
Mi chiamo: il Tempo e, come se avessi un gesso, io con una mano scrivo e con l’altra cancello: cancello il passato, quando lo supero per scrivere sempre quello che viene dopo. Sono il tempo eterno e quotidiano, governo il mondo con le briglie nelle mie mani. Ho segnato le ore all’universo, dal cataclisma dei continenti, che erano bollenti ed incandescenti, agli oceani e vulcani, attraverso lo sconquasso dei terremoti ed al finimondo dei maremoti. Sono quello che cancella le persone, che corrode la roccia delle montagne, che consuma i sassi e li distrugge, sin dal primo giorno della creazione. Aiuto la natura a fare e disfare con il passaporto dell’eternità.
Quello che ho visto solo Iddio lo sa: dagli animali antidiluviani alle piaghe d’Egitto, ai Troiani, nel sepolcreto dell’umanità. Sono stato il testimonio di ogni tipo di sorte, sia che si tratti di nascita o di morte. Io non sono mica il tempo degli umani, che scorre al ticchettio dell’orologio con l’ora dell’inizio e della fine (“sloggio”) delle attività umane o di tutte le incombenze più meschine. Non è così … perché lo dico io, ma io sono nato quando è nato Iddio.
“NUN CE SO’ SANTI”. Con questo simpatico e spassoso sonetto classico (rima ABAB, ABAB, CDC, CDC), il nostro poeta ci ricapitola con leggerezza ed ironia tutto l’universo dei santi patroni immaginari del popolino romano.
“Colui che è ricco sfondato si rivolge a san Sfonnino, quello che mangia velocemente si riferisce a san Strozzone, colui che ci vede male adora san Lumino ed ogni persona avida si rivolge a san Mucchione. Il guercio prega san Guercino, il trasandato, è evidente, si rivolge a san Fasone (francesismo derivato da “à la sans façon”), il “micragnoso” trova dalla sua parte san Bisognino, mentre il parassita ha come protettore san Magnone. Chi aspetta lo stipendio mensile si rivolge a San Pagazio (Paganino), l’avaro ricorre a san Pitocco, mentre il disperato ricorre a santo Strazio; chi mangia senza freni crede solo a san Crepazio, lo scroccone (cavalier del dente) ricorre al beato Scrocco e chi, infine, vince all’Enalotto ha dalla sua parte san Culazio”;
- “PAROLE”. Con questo ulteriore sonetto caudato (un sonetto classico a rima ABBA, ABBA, CDC, EDE con l’aggiunta di una terzina a rima EFF), il nostro confratello, esprime alcune sue personali considerazioni sulla triade rivoluzionaria francese, che spesso e volentieri si riducono ad un vuoto ritornello di parole senza significato.  
“Fratellanza, Uguaglianza, Libertà,” sono parole, ma c’è da averne paura. Perché, per motivi di soldi, per testardaggine o vanità ognuno se le ritaglia a propria misura. L’Italia ha già vissuto l’avventura di un vanaglorioso, posto al comando, ha fatto andare di traverso alla gente queste parole con l’odio e la tortura. Quando il papa regnava sui  romani, la pietà era come l’aria fritta; la carità che è cara ai cristiani non è servita a nulla con i carbonari e la mannaia, in mano al boia mastro Titta, ha decapitato Targhini e Montanari che, tanto per essere chiari, si sono giocati gratis la testa per un popolo, demotivato ed “a pecorone”.;
- “CALIMERO”. Con questo sonetto classico (a rima ABBA, ABBA, CDC, EDE) il nostro confratello esprime amaramente il destino di colui che,  coltivando idee e pensieri diversi da quelli degli altri si trova nella condizione o di non poter esprimere le proprie opinioni o di venirsi a trovare nella scomoda posizione di “Calimero”, un soggetto diverso da tutti gli altri.
“Ho rivangato indietro con il pensiero, per scorgere fra le pieghe del passato e liberarmi il cuore prigioniero dei dubbi per ridargli slancio. Troppe volte, in effetti, ci ho rinunciato attanagliato dall’angoscia, lo ammetto, ma confessare cosa si ha nell’animo è una cosa veramente difficile, come far tornare piano un cartoccio appallottolato. Farlo mi è giovato, perché mi sono sentito come un ingenuo  fra tanti prepotenti  (unico pollo fra tanti galli) e questo fatto, che devo dire, mi ha turbato: mi sono scoperto uguale a Calimero, che da parte sua era l’unico pulcino nero i mezzo a tutti i pulcini gialli”.
- “ROMANO PRODI”. Con questo sonetto caudato (un sonetto classico a rima ABBA, ABBA, CDC, DCD con l’aggiunta di una terzina a rima DEE) il nostro poeta, continuando nella serie di “facce de corno”, prende di mira un noto politico del recente passato, responsabile dei negoziati dell’ingresso in Europa e delle nefaste conseguenze economiche che le condizioni pattuite hanno determinato.
“Con una immagine da pipa che è un incanto, un compromesso fra un furbo ed un “posapiano”, mentre ostenti una faccia da estrema unzione  la metti “appartedietro” (in quel posto) …  all’ortolano.  Che tu abbia studiato da democristiano è una iattura, non è certo un vanto, perché hai rubato l’arte al sagrestano, “freganno” il vivo e “svangelando” il santo. A sentire te, sarebbe stato liscio come l’olio razzolare in Europa, terra del Bengodi; di fatto adesso razzoliamo … nei sacrifici ! Per quanto possa essere liscio, caro Prodi, non si raccoglie gratis o senza fatica l’erba voglio, perché ci vogliono grinta e … contrappesi tosti ! E mentre te la godi a fare il gradasso sulla bicicletta, c’è invece chi si impicca, perché stà in bolletta”.
- “L’ACCIACCO”. Con questo sonetto classico (a rima ABAB, ABAB, CDC, EDE) il nostro poeta ci racconta di una situazione medica centrata su uno strano malessere per ironizzare con un abile doppio senso sulla grassa ignoranza del popolino.
“Professore … mio marito ancora una volta, appare stordito e perde l’equilibrio: si ricorda che ha avuto uno scombussolamento generale  perché la pressione sballava ed è andato a finire … con un salasso ed una emorragia controllata ? Non è che si possa ripetere lo stesso malessere ?  Ma no, sora Maria, risponde il professore, … faccia le corna ! E la donna ribatte prontamente: Se fosse per le corna, professore, non dovrebbe prendere neanche un raffreddore !!”.
- “ER GIOCO DE LA TOMMOLA”. Con questa poesia in quartine (a rima ABAB) il nostro confratello prende o spunto dal gioco della tombola per fare un salto nel passato e per ricordare nel bene e nel male i vecchi tempi andati, legati ad una maniera forse più genuina di trascorrere il Natale.
“Il gioco della tombola rappresenta un pretesto per ravvivare un’antica tradizione, un Natale più semplice e modesto, con l’albero, il presepio ed il panettone. Un tempo esso costituiva un congresso di famiglia: i nonni, padre, madre, ragazzetti, i suoceri, l’innamorato della figlia, ciascuno con il suo mucchietto di fagioli. -- E’ uscito il 48 ? --  -- Come no, il prossimo anno ! – Il pretendente della figlia, quatto quatto, faceva il furbo ed intanto, sotto banco, palpeggiando di nascosto, se la “pomiciava”. Il mondo, gira più veloce di quello che dico e se la sorte sfugge di mano, come ci insegna quel proverbio antico, il cetriolo alla fine si ritorce sul fondo schiena dell’ortolano. Invece di aspettarla senza fare nulla e assumersi una vita di fatiche, dovremmo pensare alla conclusione, poiché è inutile addossare alla sfortuna i nostri comportamenti e reggere il gioco a figli senza voglia di far nulla con la testa rasata e l’orecchino che, grazie a padre e madre “fregnaccioni” trascorrono gli anni sul telefonino. Basta con il consumismo dissennato che sperpera montagne di denari, buono per gente pretenziosa e stupida più sfaticata dei babbuini. Quando è Natale, ritorniamo insieme a guardarci negli occhi ed a sottolineare che l’unico valore che ci interessa è l’amore che dà felicità.
Viva il Natale, con la tombolata e la festa dei vecchietti arzilli e dei ragazzini: sulla tavola mezza sparecchiata, torniamo di nuovo a giocare … da poverelli !”

Mi diventa sempre più difficile trovare nuove parole per esprimere al nostro confratello Nicola, i nostri più affettuosi sentimenti di sincera ammirazione e di gratitudine per il suo mensile apporto dei suoi sonetti, che, oltre a confermare le sue capacità tecniche e la sua “ars poetica”, ci trasmette un condensato di emozioni, di riflessioni e di allegria, prodotto genuino della sua grande sensibilità.

Anche in questo periodo estivo, il Vostro Reggente ha avuto la soddisfazione ed il piacere di pubblicare alcuni saggi, sulla: 

-  Rivista Informatica "Storia in NETWORK" (www.storiain.net), n. 271 del mese di dicembre 2019

sabato 18 gennaio 2020

Associazione GRifo arcieire

Cari Amici,
desidero comunicare preliminarmente che il giorno secondo un programma che mi ero prefissato, sono finalmente riuscito a completare il Foto Albumrelativo alla nostra ultima escursione in CAMPANIA e più precisamente all’Operazione Campania Felix 13, che ha comportato la sistemazione di oltre 600 immagini complessive. E’ stato un lavoro molto impegnativo, specie per la parte Ville Stabiane, dove mi sono venuti a mancare molti riferimenti, ma, credo, che il lavoro effettuato sia stato comunque utile, perché, attraverso il Foto Album, si potrà ripercorrere, giorno per giorno e nei dettagli, tutta la nostra escursione campana. A tutti Voi, ora, il piacere di effettuare nuovamente un viaggio virtuale nelle numerose bellezze ammirate nel inesauribile giacimento culturale della Campania. Buon Divertimento !
Ricordo, come sempre, che, per poter vedere le immagini predette occorre seguire le note modalità, sotto riportate:


- chi si è registrato nel sito potrà entrare direttamente dall’interno del sito dell’Associazione (www.grifoarciere.org),
- altrimenti, per tutti gli altri, occorrerà digitare in internet: http://fotoalbum.grifoarciere.org

(attenzionehttp e non https  !!) e quindi digitare, nello spazio richiesto per la password, il seguente algoritmo : 44ig4heg.


Per quanto riguarda, l’Operazione “Provenza 2020” (che sarà l’escursione n. 93^ dall’inizio delle attività della Custodia), dopo aver diramato le disposizioni aggiuntive e quelle per la raccolta degli anticipi ora è il momento di finalizzare le prenotazioni effettuate e di organizzare nel dettaglio, sul posto, i vari servizi previsti. Confermo che avremo a disposizione un autobus di 59 posti e che solo dopo il mio prossimo incontro con la Direzione della Foresteria della Marina di TOLONE, sarò in condizioni di comunicare ufficialmente la composizione definitiva del Gruppo, fatto che avverrà, in ogni caso, entro il 15 gennaio p.v..

Comunico infine, a titolo di anticipazione, che l’Assemblea Generale della Custodia del 2020 avrà luogo, secondo tradizione, ad ASSISI nei giorni 27, 28 e 29 marzo 2020 ed avrà come punto di riferimento logistico l’Hotel VILLA VERDE di ASSISI, ed il Ristorante “LA ROCCA” come luogo di elezione per la nostra tradizionale riunione conviviale annuale. Per l’occasione visiteremo alcune località della Valnerina e dell’alta Valle del Tevere.

venerdì 10 gennaio 2020

QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO N 1 DEL 2019 Sommario e nota redazionale


SOMMARIO
Anno LXXX, Supplemento XI, 2019, n. 1,
11° della Rivista “Quaderni”
indirizzo:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

Editoriale del Presidente.  Carlo Maria Magnani:    ………………………………………………… ….Pag.5
In vista della Giornata del decorato. Torino 5-6 aprile 2019……………………………………………………Pag.5

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA
          
APPROFONDIMENTI

Alessia Biasolo, La causa dello sfacelo secondo Mussolini………………………………………………..…..Pag. 11
Massimo Coltrinari, La battaglia di Caporetto e la promessa del Re. La questione agraria
            Una storia italiana…………………………………………………………………………..…………....  Pag.15

DIBATTI
Marco Gioacchini, Considerazioni sul contributo degli I.M.I. all’industria tedesca:1943-1945 ………....  Pag.23
Giovanni Cecini, Il militare Alberto Sordi di celluloide. ”La Grande Guerra e “Tutti a casa”…………….  Pag.49

ARCHIVIO
Massimo Baldoni, Manfredo Fanti, dalla congiura conto il Duca a fondatore del Regio Esercito Italiano.. Pag.61

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Chiara Mastrantonio, Il sacrario delle Fosse Ardeatine. Una lettera interessante.………………………....  Pag.73

PosteditorialeAntonio Daniele, Il …………………………………..…………………………………………….Pag. 91

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI


GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
Antonio Trogu, Civil-military cooperation: Definition. Purpose ad Situation…………………………………….……Pag. 95

SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Federico Salvati, Chi ha paura dell’orso Russo? (parte I)………………………...................................………………Pag. 103


Segnalazioni Librarie. ……………………………..…………………………………….……………...………...   Pag.111

Autori. Hanno collaborato a questo numero.…………....…………………………………………………………..Pag.112
Articoli di Prossima Pubblicazione…………………..……………………………………………….…………… Pag.112

                                              CESVAM NOTIZIE
Centro Studi sul Valore Militare……………………………………………..…………………………..………………….Pag. 113
                                               
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, VIII, 2018, Settembre 2018, n. 33……………………… Pag.117
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, IX, 2018,  Ottobre 2019, n. 34…………………….………..Pag.118
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, X, 2018, Novembre 2019, n. 35………………………….. Pag.121

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com

PER FINIRE
Massimo Coltrinari,  Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre…... 

Nota redazionale

L’inizio di ogni anno è sempre utile per tracciare un programma preventivo di quanto si vuole fare in merito alle attività editoriali del CESVAM. Iniziamo con la Rivista, questa rivista, QUADERNI del Nastro Azzurro che sta attraversando un momento di crescita tanto interessante quanto difficile. Si è adottata per lei una linea editoriale basata sui contributi dei frequentatori del Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960. Il Master ha preso avvio in questi mesi e promette bene, ma ancora i frequentatori sono nella impossibilità di collaborare con la rivista. Si pensa che lo saranno al memento della richiesta della Tesi, che presumibilmente avverrà dopo l’estate prossima in quanto la sessione autunnale di discussione sarà a novembre. Per quella data forse avremo i primi contributi. Quindi fino al n. 4 del 2019 è difficilmente prevedibile contributi dei frequentatori. Quindi la line editoriale sarà quella fin qui adottata, volta a focalizzare alcuni aspetti del Valore Militare come fattore immateriale di ogni strategia. Nel frattempo è in pieno approntamento il n. 3 del 2019 che sarà dedicato completamente alla presentazione delle attività del CESVAM, che attualmente attivano quindici comparti.
Altra indicazione che si vuole fare è la partecipazione del CESVAM a due principali attività che la Presidenza del Nastro Azzurro ha in animo di attuare: La Giornata del Decorato a Torino il prossimo 5 aprile e il 6° Incontro “Avversari ieri, amici oggi” che si terrà in Italia nel mese di giugno. Il CESVAM vi parteciperà, a concorso delle attività con un convegno, come prassi, per la Giornata del decorato, che sarà la continuazione come tema scientifico di quello della Giornata del Decorato 2018, ovvero sarà dedicato allo studio del valore militare e la crisi armistiziale del settembre 1943. Per l’incontro con gli amici della Croce Nera d’Austria è in programma una conferenza dedicata all’opera di ricostruzione del Regio Esercito all’indomani della fine della grande guerra per il ripristino degli argini dei fiumi e delle strade e dei ponti, sia ordinari che ferroviari per riportare alla regolarità la viabilità sconvolta dalle operazioni di guerra.
Sotto il profilo della pubblicazione di volumi, in questa primavera dovrebbero vedere la luce il volume dedicato al 1866, dal titolo “Quattro Battaglie per il Veneto”, dedicato alla Storia del Risorgimento, il primo volume dedicato alle operazioni sul litorale laziale, ovvero allo sbarco di Anzio, e ai volumi dedicati alle leggi raziali del 1938, oltre al completamento del Dizionario minimo della Grande Guerra.
Una prospettiva, quella descritta, estremamente impegnativa, che vede il CESVAM impegnato in tutte le sue risorse. E’ un aspetto, questo, di interpretazione operativa dell’Istituto del Nastro Azzurro come ente morale, ovvero come quel soggetto che si adopera per diffondere nella società i valori raccolti nello Statuto. Rimane sullo sfondo l’altro aspetto, quello associativo-combattentistico, che viene lasciato completamente in mano alle attività delle altre componenti dell’Istituto, prime fra tutte le Federazioni Regionali.

sabato 4 gennaio 2020

Cesena Università Terza Età

PRIMO COMUNICATO UTE DEL NUOVO ANNO 2020


Carissimi
il Natale è volato via, almeno nei suoi aspetti di esacerbato consumismo che fa sì che le pubblicità inizino ormai nel mese di settembre, con il risultato di ‘saturare’ e seppellire fra mille orpelli inutili la festa che, fin dall’infanzia, aveva il potere di intenerirci, se non proprio quello di farci sentire “più buoni”. I piccoli riti privati, l’aprire certe vecchie scatole, il ritrovare oggetti che ci richiamano alla memoria Natali lontani e case affollate di preparativi e piene di bambini, volgono al termine. Pochi giorni ancora e si ricomincerà, cercando magari di non disperdere tutto, di trattenere anche una stilla di quella magia che forse ci vergogniamo (perché poi?) di provare ancora. Chi ha la fortuna di avere nipotini che galoppano per casa può certamente comprendere questo sentimento un po retrò che, per qualcuno, sarà deprecabile sentimentalismo. Corriamo questo piccolo rischio e andiamo avanti.
Una piccola riflessione ancora, dettata da un fondo di Mattia Feltri su La Stampa del 19 dicembre, dal titolo “senza ali”. Riprende un’intervista al cantante Zucchero Fornaciari, “... addolorato per un’umanità intrisa di apparenza... poco disposta a battersi (per il clima? per cancellare il debito ai Paesi Poveri? chi ricorda più quella battaglia di Bono Vox?)... talento e ingenuità spesso camminano fianco a fianco e talvolta il successo induce a pensare che basterebbe poco, l’urto di un sentimento, la sfericità di un verso, di una poesia, di un libro per elevare l’umanità all’istante irraggiungibile dell’arte, lassù, verso la pace, la giustizia, l’amore incondizionato”. Ma poi qualcuno si incarica sempre di abbassare chi vola alto “...così che tutto sia a portata di mano, appetibile, rivendibile a un’umanità intrisa di apparenza: si vola basso e ringhiosi, perché nessuno vola alto”.
  Presto, il 10 gennaio, riprenderemo la nostra attività e conto di rivedervi numerosi come nella prima parte del nostro anno: sulla carta il calendario pare avere momenti di interesse, ma lo capiremo solo cammin facendo. Speriamo di centrare questo obiettivo e, nel nostro piccolo, di “volare alto”
Le nostre porte sono sempre aperte. Non godiamo di canali pubblicitari privilegiati, lo sapete e non possiamo investire denaro in depliant patinati o programmi lussuosi. Ci affidiamo, come sempre, al passa-parola e al Vostro giudizio
BUON ANNO 2020, dunque, con un rapidissimo e lieve accenno a Nello, fondatore nel 1988 dell’UTE, di cui a febbraio ricorrerà il centenario della nascita.


Un cordiale saluto 
Daniele Vaienti – Presidente UTE di Cesena



IL NOSTRO MESE DI GENNAIO ALL’U.T.E. – ORE 15,30

10 GENNAIO - VENERDÌ (CISL - Sala Vaienti)
Valter Vecellio (Giornalista, vice-capo redattore TG2 RAI, saggista)
“La vera storia del Movimento per la Liberazione della Donna (MLD)”

14 GENNAIO - MARTEDÌ (Sala M. Fantini)
Dr. Antonio Maraldi (Responsabile del San Biagio Centro Cinema Città di Cesena,
scrittore e saggista, critico cinematografico, ideatore di CliCiak, Concorso nazionale per fotografi di scena)
“Le donne inquiete di Antonio Pietrangeli e della commedia all’italiana”

17 GENNAIO - VENERDÌ (CISL - Sala Vaienti)
Arch. Giordano Conti (Docente Facoltà di Architettura di Cesena - saggista e pubblicista)
Libya Felix? La Libia di ieri... e quella di oggi?...”

21 GENNAIO - MARTEDÌ (Sala M. Fantini)
Dr.ssa Loretta Righetti (Bibliotecaria, saggista)
Lei lavora in biblioteca? Storie di donne nelle case dei libri”

24 GENNAIO - VENERDÌ (CISL - Sala Vaienti)
Prof. Paolo Turroni (Insegnante di materie Letterarie nei Licei, scrittore, pubblicista,
saggista)
Cesare al Rubicone, opera lirica cesenate (1725) e saggio storico di Quirico Filopanti (1865)”

28 GENNAIO - MARTEDÌ (Sala M. Fantini)
Prof.ssa Maria Assunta Biondi (Ex docente, ricercatrice, saggista)
Mino Savadori (Artista, musicista, co-autore Presepe della Marineria di Cesenatico e della Festa dei Grandi Burattinai di Sorrivoli)
“La moglie del contadino e le voglie del padrone, in alcuni contrasti di Giustiniano Villa”

31 GENNAIO - VENERDÌ (CISL - Sala Vaienti)
Prof. Giuseppe Ghini (Professore Ordinario di Slavistica, Università degli Studi di Urbino)
“Figure femminili nella letteratura russa”


Come di consueto potrete accedere agli allegati dell’attività dell’UTE
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