Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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domenica 28 giugno 2020

Società di Storia Militare

Gentile Socia/Caro Socio,
terminata la quarantena, è il momento di informarvi della attività che abbiamo svolto nei primi 5 mesi dell’anno e che hanno visto l’attivazione del sito (www.nam-sism.org) della nostra nuova rivista interdisciplinare e internazionale Nuova Antologia Militare (NAM) e la pubblicazione di 2 volumi di Soci e dei primi 4 fascicoli di NAM per complessivi 30 articoli, 14 recensioni e 1.200 pagine.
·         Collana Sism. In febbraio è stato pubblicato il 2° volume della Collana (Orbis Maritimus, del Socio Amm. Domenico Carro) acquistabile da qui:
·         Collana Sism/Aracne “Fvcina di Marte”. Il 3 maggio è stato pubblicato il secondo volume della Collana, gli atti del convegno sulla battaglia di Francavilla di Sicilia (1719) a cura dei Soci Giuseppe Restifo e Elina Gugliuzzo, acquistabile da qui:

·         Rivista NAM: i 4 fascicoli sono gratuitamente scaricabili da qui:
e i singoli articoli da qui:


L’opportunità di pubblicazione offerta ai Soci, e specialmente ai giovani che intendono intraprendere l’impervia carriera universitaria, nonché lo straordinario successo internazionale suscitato da NAM col prestigio così arrecato all’Italia, ci ripagano del durissimo lavoro svolto e di quello altrettanto impegnativo che ci attende nei prossimi mesi. Abbiamo in preparazione altri 4 fascicoli di NAM (4/20 SM contemporanea, 1 e 2/21 SM medievale, 3/21 Storia del diritto internazionale bellico) più un supplemento di recensioni, una raccolta di scritti del Prof. Jeremy Black, 2 volumi di Soci (Andrea Tanganelli e Carla Benocci) e il Quaderno Sism 2020 Storia militare della geografia curato dalla Socia Prof. Simonetta Conti.
NAM ha accresciuto di 6.000 euro (per spese di grafica, tenuta del sito e indicizzazione digitale degli articoli) il fabbisogno annuale della nostra associazione, a fronte di un gettito annuo teorico di euro 11.000 (calcolando 440 quote di 25 euro). Anche se nell’immediato le nostre cospicue riserve ci consentono di proseguire la tradizione delle copie cartacee dei Quaderni annuali inviati per posta ai Soci in regola, è chiaro che dovremo affrontare la questione nella prossima Assemblea di dicembre.
Più in generale il rilievo che la nostra rivista e le nostre Collane stanno acquistando nell’attività della Sism modifica la percezione del rapporto tra il socio e la Sism. Nell’ultimo decennio, infatti, la prassi di inviare per posta la copia cartacea del Quaderno ha radicato la percezione che questo sia il principale, se non l’unico corrispettivo  della quota di 25 euro. Invece versare la quota per pubblicare una rivista di pubblico accesso, di cui fruiscono gratuitamente anche i non soci, implica condividere, finanziandola, una impresa culturale comune, indipendentemente da un corrispettivo esclusivo. D’altronde la ragion d’essere di NAM è la condivisione scientifica gratuita e universale, come già facciamo con l’edizione digitale dei Quaderni.         
Non sappiamo quanti, fra i Soci, possano sentirsi estranei all’idea, per altri invece esaltante, di partecipare ad una battaglia culturale comune. Chi non la condivide e condiziona la sua appartenenza alla Sism a un qualche corrispettivo diretto ha tutto il diritto di abbandonarci, e noi abbiamo il dovere di assumerci la responsabilità di mettere in gioco quella che finora è stata la base della nostra indipendenza e della nostra creatività, e cioè il fatto di essere finanziati esclusivamente dalle quote sociali.
Non intendo eludere il problema compensando l’eventuale emorragia dei Soci con un aumento dell’importo della quota. Se non sono capace di suscitare in patria quel consenso e quell’entusiasmo che ci sta venendo copiosamente dall’estero, debbo affrontare l’eventuale contrazione delle risorse senza scaricare la mia inadeguatezza sui Soci più fedeli e motivati, e senza cercare beneficenze e patronati che finirebbero per snaturarci.
All’inizio di maggio ho inviato 150 solleciti ai Soci ordinari (quasi un terzo del totale) che a tutto marzo non ci risultavano ancora in regola con la quota, chiedendo loro di verificare e, se del caso, scegliere se restare mettendosi in regola oppure, com’è insindacabile diritto, comunicarci le proprie dimissioni. Finora abbiamo avuto 4 dimissioni, mentre i soci in regola a tutto aprile e quelli che ci hanno comunicato i versamenti fatti a maggio sono saliti a 354. Manca ancora all’appello un quinto del nostro “Inclito Battaglione”. Chiedo a costoro di prendere sul serio la lettera che hanno ricevuto da me ai primi di maggio. Li ringrazierò con stima se sceglieranno di non proseguire la loro esperienza in una associazione chiamata dal suo stesso successo ad affrontare maggiori sfide scientifiche.
Attenderò poi l’informazione dei versamenti effettuati in giugno, che le poste mi invieranno (spero) a metà luglio. Dopo quella data chi (senza gravi motivi) non dovesse ancora aver scelto, fosse pure il più caro degli amici o il più illustre dei nostri Soci, riceverà la comunicazione che è stato considerato tacitamente dimissionario e cassato irrevocabilmente dai nostri ruoli. Nonostante le difficoltà degli ultimi tre mesi, quest’anno abbiamo avuto sinora 17 nuove domande di adesione. Chiedo ai Soci che maggiormente condividono questa nuova fase della nostra storia di colmare i vuoti con nuove reclute altrettanto motivate.
Virgilio

sabato 27 giugno 2020

Francesco Baracca e la sua epoea.

La Grande Guerra di Francesco Baracca



 Umanità e bravura: l’Italia che vince Spesso degli eroi si conserva un’immagine su cui si adagia la polvere del tempo. Ne La Grande Guerra di Francesco Baracca scritto da Maria Luisa Suprani Querzoli per i tipi di CartaCanta Editore (marchio del gruppo CAPIRE Edizioni), il passato ritorna a essere presente, vivo nel racconto documentato delle spaventose durezze e delle difficoltà con cui l’Asso dovette confrontarsi, senza mai perdere la propria umanità. Le condizioni proibitive dell’aviazione dei primordi e il verdetto implacabile che concludeva ogni duello aereo non riuscirono a intaccare la sua costanza e la considerazione del valore dell’avversario di cui seppe dare esempi concreti. L’autrice, dopo il racconto della meraviglia e delle diffidenze che circondarono la conquista dell’aria, ripercorre l’esistenza di Baracca dagli inizi della sua passione per il volo, avvalendosi delle lettere inviate alla madre e delle testimonianze di chi gli fu vicino. Il racconto dalla viva voce dei protagonisti che parteciparono all’esperienza tragica della guerra forse più disumana di sempre, restituisce l’immagine di un clima culturale non così diverso da quello di oggi. L’analisi dei documenti ufficiali austriaci permette poi all’autrice di giungere a un’ipotesi del tutto inedita sulla morte dell’Asso le cui dinamiche sono rimaste sconosciute fino ad ora: il confronto delle  deposizioni date nel tempo da colui a cui fu attribuito l’abbattimento dell’Asso italiano rivela una contraddizione che trova conferma in voci ufficiose che circolavano all’epoca in ambiente austriaco, non più riprese dagli studi che si sono susseguiti fino ad oggi. Ne esce un racconto avvincente, confortato dall’attendibilità dei criteri della ricerca storica.




  Maria Luisa Suprani Querzoli La Grande Guerra di Francesco Baracca CartaCanta Editore pp. 296 18 euro Isbn 97888-85568-730 in libreria dall’11 giugno Promozione e distribuzione: Messaggerie Libri

domenica 21 giugno 2020

Storia in net Work Marzo ed Aprile 2020





Rivista Informatica "Storia in NETWORK" (www.storiain.net), n. 275 del mese di aprile 2020:



“SPARTIZIONE DELLE SPOGLIE OTTOMANE”. Questo lavoro si lega, per certi aspetti, all’articolo dello scorso mese sulla continuazione del conflitto ad est, al termine della 1^ Guerra Mondiale ed ha lo scopo di completare il quadro del conflitto nello stesso periodo nello scacchiere mediorientale, per il periodo che va dall’Armistizio di Mudros del 1918, alla Conferenza di Sanremo ed al Trattato di Sevres, del 1920, fino al Trattato di Losanna, del 1923. Il saggio, nello specifico, prende in esame le vicende finali dell’Impero ottomano fino all’Armistizio di Mudros del 1918, che pone temporaneamente fine alle ostilità nel Vicino e Medio Oriente, fino al Trattato di Sevres che - basato sugli  accordi segreti anglo-francesi (Sykes Picot) del 1916 - ne sancisce la sua definitiva frammentazione. La successiva invasione greca dell’Anatolia e l’imprevista ed efficace reazione dell’esercito turco di Mustafà Kemal, faranno parzialmente saltare gli accordi della Conferenza di Sanremo e di Sevres e porteranno alla scomparsa dell’ipotesi della Grande Armenia ed alla nascita della Repubblica Turca con il Trattato di Losanna del 1923.



 “ROMA CONTRO I PARTI, UNA GUERRA INFINITA”. Il lavoro prende in esame un periodo di circa 300 anni della storia di Roma contro i Persiani Arsacidi e quindi contro i Parti, dal secondo triumvirato fino all’ultima conquista romana, nell’anno 283 della capitale persiana Ctesifonte, passata ormai sotto il dominio dei Persiani Sassanidi. Dopo la conquista e la pacificazione dell’Occidente, la ricerca della gloria per i Romani poteva essere esercitata solo ad Oriente e proprio contro i Persiani. Lo scontro, inizialmente episodico, si trasforma, a partire dalla guerra di conquista dell’imperatore Trajano, il “Parthicus”. Con Trajano, Roma raggiunge, nell’anno 116, il limite massimo della sua espansione, inglobando nel suo impero l’Armenia e la Mesopotamia, fino al Golfo Persico ed a Ctesifonte, la capitale di Parti. Trajano, in effetti, portava a compimento, nell’immaginario collettivo romano, gli sfortunati progetti di gloria militare di Crasso e di Marco Antonio, sulle tracce del grande Alessandro Magno. Le conquiste di Trajano, però, non potranno essere consolidate e si dimostreranno effimere, mentre lo scontro fra le due potenze dell’epoca si trasformerà in una guerra continua: una serie infinita di combattimenti, di avanzate (Commodo, Marco Aurelio, Settimio Severo) e di sanguinose ritirate, che provocherà un duro salasso di uomini e di denaro per Roma, ma anche l’esaurimento della dinastia dei Parti che, nel 224, verrà sostituita da quella dei Persiani Sassanidi. Questi ultimi, peraltro, continueranno con rinnovato vigore la loro opposizione al potere di Roma.     



-  Rivista Informatica "GRAFFITI on line" (www.graffiti-on-line.com), del mese di marzo 2020



- “JUGOSLAVIA LO STATO SCOMPARSO”. Il lavoro, vuole retrospettivamente effettuare un’analisi della scomparsa, avvenuta circa 21 anni fa, di uno stato artificiale, creato a tavolino alla fine della Grande Guerra, allo scopo del controllo dei Balcani, ma anche e soprattutto in funzione anti italiana. Un paese attraversato da profonde linee di frattura interne, tenuto in piedi da un regime autoritario ed antidemocratico, espressione, nei suoi gangli vitali, della maggioranza serba. In effetti, nel 1999, la guerra nell’ex Jugoslavia arriva al capolinea, grazie agli interventi armati votati dall’ONU, risultati decisivi. Tra gli altri provvedimenti, il territorio denominato Kossovo, abitato comunque da due differenti etnie, serba e albanese, viene posto sotto l’amministrazione ONU, mediante l’impiego di un Presidio armato, tuttora presente. Le questioni etniche, indubbiamente esistenti, sono spesso servite come strumento di lotte sanguinose. L’obiettivo di questa analisi è quello di ricordare, nel contesto della caduta dei regimi comunisti d’Europa, le responsabilità degli attori ed il processo di decomposizione dello stato ex jugoslavo. Scomparsa di un paese artificiale, sogno “piemontese” della Serbia, attraversato da molteplici linee di frattura: etniche, religiose, ideologiche, che non poteva durare e che, tra l’altro, nel quadro della pulizia etnica, “fiore all’occhiello dei popoli balcanici”, aveva introdotto, a pratica ordinaria, quella della eliminazione di massa, altrimenti detta delle “foibe”, tristemente patita, soprattutto dalle popolazioni italiane residenti in Istria, a Fiume e a Pola.

http://www.graffiti-on-line.com/home/opera.asp?srvCodiceOpera=1931


- “LA PESTE NERA DEL 1347-1452”. Il lavoro, prendendo lo spunto dalle vicende della attuale pandemia di Coronavirus, si ripromette lo scopo di tracciare, per sommi capi, lo sviluppo della più grande e catastrofica epidemia avvenuta in Occidente, nonché le condizioni socio economiche dell’epoca e dei comportamenti sociali di fronte al morbo. Il saggio cerca, in effetti, di evidenziare le problematiche sociali e mediche verificatesi (specie quelle che hanno favorito il diffondersi del morbo), ma anche le non poche analogie nei comportamenti sociali di fronte al fenomeno pandemia, con quelli riscontrabili anche oggi. Di fatto, verso la metà del 14° secolo, durante il periodo della Peste Nera (la più grande tragedia sociale della storia europea), scompare quasi la metà della popolazione d’Occidente.

http://www.graffiti-on-line.com/home/opera.asp?srvCodiceOpera=1932


Come al solito, nell’augurare a tutti una BUONA LETTURA, facilitata credo dall’invito a rimanere in casa per salvaguardare la nostra salute e quella degli altri, porgo ad ognuno di Voi i miei più affettuosi saluti ed auguri di Pax et Bonum.



Massimo IACOPI, Reggente Generale





martedì 16 giugno 2020

Reparti coloniali Italiani



Note storiche sul IV Battaglione Eritreo Toselli

 di Alessandro Andò

·       Costituito il 1 -10-1988 a Taulud
·       Distrutto il 7-12-1895 all’Amba Alagi
·       Ricostituito il 1- 7-1896 a Cheren

Ha partecipato alla seguenti battaglie e campagne:
Agordat I (1890) - Agordat II (1893) – Cassala (presa di 1894) – Halai (1894) - Coatit (1895) – Senafè (1895) – Debrà Ailà (1895) – Amba Alagi(1895) – Campagne Libiche dal 1912 al 1927 – Campagna Italo-Abissina 1935/36
Uno dei quattro battaglioni coloniali che si poteva identificare con il nome di ufficiali italiani che si erano particolarmente distinti: Maggiore Pietro Toselli MOVM alla battaglia dell’Amba Alagi 1895

Uno dei pochi reparti dell’Esercito Italiano che è stato insignito di conferimento multiplo di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla bandiera/gagliardetto:
·       MOVM Battaglia di Mai Ceu del 31-03-1936
·       MOVM Battaglia di Cheren dal 04-02-1941 al 27-03-1941

mercoledì 10 giugno 2020

Appello di Elisa Bonacini




LA MOSTRA SULLA BATTAGLIA DI APRILIA : QUANDO UNA SEDE STABILE?

a pochi giorni dalla giornata commemorativa del 28 maggio, l’appello di Elisa Bonacini presidente di “Un ricordo per la pace” :
“Signor Sindaco regali il “Museo per la Pace” alla Città di Aprilia”



La giornata del ricordo “28 Maggio 1944: la Battaglia di Aprilia - in memoria dei caduti” è stata istituita con deliberazione del Consiglio Comunale di Aprilia il 31 gennaio 2013.
L’iniziativa venne promossa nel maggio 2012 dall’Associazione “Un ricordo per la Pace" presieduta da Elisa Bonacini, erede e curatrice della mostra omonima.
Pronta fu l’adesione delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma di Aprilia ed altre Associazioni locali: la richiesta inoltrata al Comune di Aprilia era quella di istituzionalizzare una data nella quale ricordare i cruenti eventi bellici che interessarono il territorio durante la seconda guerra mondiale e che terminarono intorno al 28 maggio 1944, data in cui si completò la Liberazione nazifascista dell'Agro Pontino.
Il 24 aprile 2013 veniva inaugurata l'esposizione "APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA" presso l’auditorium dell’I.I.S. “C e N. Rosselli” (ora Liceo “A. Meucci”).
La mostra, patrocinata dal Comune di Aprilia e curata dell’Associazione “Un ricordo per la pace”, andava ad accogliere oltre 300 pezzi della collezione di Ostilio Bonacini, fratello di Elisa, accettati in affidamento perenne e gratuito con delibera n°163 del 12 giugno 2012. Sono presenti alcune donazioni di cittadini apriliani e veterani della seconda guerra mondiale. Nella delibera di accettazione dei reperti il Comune esprimeva l’intenzione di reperire locali nel centro di Aprilia per una sede definitiva della mostra, cosa che ancora non è avvenuta.
L’idea di realizzare un’esposizione civica dei reperti nacque nel maggio 1999 a pochi giorni dalla scomparsa di Ostilio: la famiglia decise di proporre gratuitamente al Comune di Aprilia per finalità museali la collezione di reperti, divise e strumentazioni degli eserciti che hanno combattuto nel 1944 in territorio apriliano. Dopo innumerevoli richieste della famiglia passate al vaglio delle amministrazioni succedutesi nel tempo, nel 2002 fu possibile esporre circa 35 pezzi della collezione presso l’ I.C. “Giovanni Pascoli” in cui era sorto un Centro di documentazione storica della Città di Aprilia, dismesso nel 2008 per esigenze scolastiche.
L’esposizione "APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA" è costata al Comune di Aprilia circa 19.000 euro (pari al solo costo di teche e manichini). Il progetto venne realizzato nel 2013 gratuitamente dall’architetto Otello Lazzari; consulenti storici il Generale Prof. Massimo Coltrinari ed il Generale Luigi Marsibilio.
L’auditorium da qualche anno è divenuto di competenza del Liceo "A. Meucci" che nel 2016 ha chiesto la rimozione della mostra per esigenze di spazio “per attività teatrali”. Da quella data la mostra indesiderata ivi giace, oscurata e transennata per presunti motivi di sicurezza.
Elisa Bonacini, presidente di “Un ricordo per la pace” ed erede della collezione storica: “21 anni dalla nascita del nostro progetto ed ancora non vederlo realizzato pienamente è fonte di grande amarezza. Sto cercando di rispettare quanto era desiderio dei miei genitori, e pertanto mi sto battendo da anni per una collocazione centrale della mostra, maggiormente fruibile da cittadini e turisti, in un progetto di “Museo per la pace” ancora in embrione da condividere con le associazioni apriliane.
La situazione di stallo al Liceo è davvero insostenibile e spero che il Comune di Aprilia provveda al più presto ad una sistemazione centrale dell’esposizione tenendo presente il desiderio della cittadinanza espresso in più petizioni cui hanno apposto la firma anche molti commercianti del centro storico.
La prospettiva della collocazione al Polo Culturale ex Claudia propostami qualche mese fa mi lascia perplessa considerando ad oggi le criticità presenti in quella struttura che sono sotto gli occhi di tutti e che non sto qui ad elencare.
Aprilia, a maggior ragione oggi, dopo la crisi delle attività commerciali provocata dall’emergenza coronavirus necessita di impulsi concreti per rinascere più forte di prima.
Diamo ad Aprilia questa opportunità di crescita culturale e turistica. Credo che i locali del Comune di piazza Roma i cui uffici al pubblico sono stati trasferiti in piazza Bersaglieri non potrebbero avere destinazione migliore.
Signor Sindaco, Le chiedo per l’ennesima volta, faccia questo regalo alla Città di Aprilia!”






venerdì 5 giugno 2020

Obdach. Incontro annullato causa coronavirus

I N V I T O 

La sezione locale dell’associazione cameratistica Austriaca ÖKB di Obdach L’11 e il 12 luglio 2020 celebra il suo 130 ° anniversario in combinazione con l’incontro di pace Italo-Austriaco. 

mercoledì 3 giugno 2020

Croce Nera d'Austra. Incontro ad Oddach

Associazione Austriaca Militari in congedo Sezione locale di OBDACH 


I N V I T O 

La sezione locale dell’associazione cameratistica Austriaca ÖKB di Obdach L’11 e il 12 luglio 2020 celebra il suo 130 ° anniversario in combinazione con l’incontro di pace Italo-Austriaco. 

Programma: 

Sabato 11 luglio Ore 15:00:  Arrivo degli ospiti italiani presso la stazione degli autobus (in caso di brutto tempo presso il Gasthof Grillitsch). Sistemazione negli alloggi. Ore 18:00:  Cena in compagnia seguita da intrattenimenti. 

Domenica 12 luglio Ore 08:00 – 0915:  arrivo delle associazioni esterne presso il centro culturale. Ore 09:30:   Ammassamento presso il monumento ai caduti Ore 09:45:   Santa messa presso il monumento ai caduti.  A seguire deposizione delle corone. Al termine inquadramento e sfilata.  Successivamente festeggiamenti presso il centro culturale. (In caso di maltempo, la messa si svolgerà nella chiesa parrocchiale e la sfilata non verrà svolta.) 

Il Presidente Viktor Kern,