Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

Per la traduzione dall'Italiano in altre lingue e viceversa, utilizzare "Traduttore" situato alla fine della pagina del blog

mercoledì 31 agosto 2022

Caporetto. e Monte Festa

 

Caporetto e la resistenza del forte di Monte Festa

Ten cpl. Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta

 

            Nel 1917 le opere del forte di Monte Festa erano ancora armate a differenza di molte altre fortificazioni di confine, esse consistevano in 4 pezzi da 149 mm in cupola corazzata con 2.600 granate, altri 4 pezzi da 149 mm G aventi a disposizione 300 granate in barbetta, una sezione antiaerea da 75 mm con 400 colpi in cupola d’acciaio, mentre vi era una assoluta carenza di mezzi per la difesa ravvicinata.

            Il presidio era costituito da 2 tenenti dell’8° Reggimento artiglieria da fortezza, 1 tenente del 3°Reggimento artiglieria da fortezza, 2 tenenti medici, 2 marescialli, 120 soldati dell’8° compagnia dell’8° Reggimento da fortezza, 30 della 4 sez., antiaerea, 20 del 150° battaglione della Milizia Territoriale, 5 eliografisti e 2 telefonisti, con 34 quintali di gallette e 9.000 scatolette di carne.

            Il 26 ottobre il Comando Supremo aveva dato ordine telegrafico di ripiegamento indicandone le modalità, ma disponendo la resistenza ad oltranza per il forte di Monte Festa.

            Il 27 ottobre giunse al forte il Capitano Noel Winderling con l’ordine preciso di organizzare la difesa, ordine ribadito alla sera dal Comando d’artiglieria del XII Corpo d’Armata, Gen. Sacchero.

            Dal 26 al 29 ottobre, sotto bufere di neve e pioggia che imperversavano sulla zona, si procedette a rendere operativi i pezzi e alla preparazione dei dati di tiro relativi agli obiettivi acquisiti organizzando gli osservatori di forcella Amariana e Monte San Simone.

            Le artiglierie del forte entrarono in azione alle 10,50 del 30 ottobre, investendo con il loro fuoco le avanguardie nemiche sul Tagliamento, i tiri si basarono sui dati teorici essendovi nebbia nella valle, furono inquadrati il ponte sul Fella, il ponte di Tolmezzo, la stretta di Sompave, La Maina e la stazione per la Carnia.

            Nel frattempo le Divisioni 26^, 36^ e 63^ nel loro ripiegamento si posero ai fianchi e dietro al forte, il comando della 63° divisione si installò ad Alesso e prese immediato contatto con il comando del forte, il quale a sua volta rinnovò le richieste di mezzi al Comando di Corpo d’Armata già formulate il 27 ottobre.

            Il 31 ottobre il tempo migliora e i tiri vengono rettificati, tutti i pezzi da 149 mm e 75 mm sono in azione, ma la visuale è limitata dai monti circostanti e le linee telefoniche sono interrotte, si procede con staffette ed eliografo quando si dissolve la nebbia.

            Il 1 novembre l’osservatorio di forcella Amariana cadeva in mano agli austriaci, rimanendo solo l’osservatorio di San Simeone, continuano i tiri di interdizione, in particolare verso Tolmezzo dove fu respinta una colonna nemica di circa 300 uomini.

            Il 2 novembre gli austriaci e i tedeschi iniziano a forzare il Tagliamento gettando un ponte nei pressi di Amaro, immediatamente dal forte si risponde con i tiri di interdizione che bloccano la prosecuzione dei lavori. Alle 9,30 dello stesso giorno arriva un messaggio dal comando della 63° Divisione con il quale si avverte di un imminente attacco nei pressi del ponte Braulis, appoggiato dall’artiglieria posta nei dintorni di Osoppo, che tuttavia non si trova nella visuale dell’osservatorio o del forte, si tenta pertanto uno sbarramento con tiri indiretti.

            Con l’invio di due tenenti di artiglieria a rinforzo del forte, viene comunicato il probabile arretramento della 63^ divisione verso San Francesco, mentre gli austro tedeschi la notte del 3 novembre riprendono i lavori sul fiume Fella, la zona viene pesantemente battuta  anche per coprire il ripiegamento della divisione.

            Un ultimo rinforzo arrivò nella notte dal 3 al 4 novembre dalla 63^ divisione, un aspirante ufficiale con 25 soldati del 280° Reggimento, che furono immediatamente impegnati nel rafforzamento delle difese di prossimità.

            Nel frattempo, mentre veniva battuto il passaggio sul Fella, cessavano tutte le comunicazioni telefoniche con il riuscito ripiegamento delle tre divisioni italiane e il conseguente completo accerchiamento del forte, il quale cominciava ad essere a sua volta battuto dall’artiglieria nemica.

            Il successivo 5 novembre vi fu un aumento del volume di fuoco dell’artiglieria nemica, mentre cominciavano a scarseggiare le munizioni per i pezzi del forte.

            Nella notte il nemico attaccò la batteria da 75 mm con la 5^ compagnia della 92^ divisione e un battaglione del reggimento Pappitz, Jagerdivision, l’attacco fu respinto con la sola mitragliatrice in dotazione al forte.

            Alle 9 del 6 novembre si rinnovò l’attacco da varie posizioni che raggiunsero un angolo morto non battuto, l’unica mitragliatrice si inceppò e si giunse a far rotolare per il pendio tutto quello che si trovava, mentre gli uomini si spostavano da un posto all’altro per creare nel nemico la sensazione di una forte presenza numerica.

            Nel mezzo dello scontro fu issata bandiera bianca da un gruppo di attaccanti con la richiesta di parlamentare, condotti bendati dal capitano Winderling gli offrirono la possibilità di una resa onorevole.

            Offerta una lauta colazione ai parlamentari, anche per fare credere una abbondanza di viveri in realtà ormai scarseggianti, il comandante radunò un consiglio di guerra nel quale propose di rompere l’accerchiamento con i soli uomini che volontariamente l’avessero seguito, sciogliendo gli altri dal giuramento.

            L’ambasceria fu rimandata indietro con il rifiuto scritto alla resa in busta sigillata per acquisire tempo, mentre si preparavano le cariche da fare brillare per distruggere i pezzi da 149 mm sia in cupola che su piazzola, oltre ai restanti depositi.

            Fu aperto contemporaneamente il fuoco per consumare gli ultimi colpi, di cui uno colpì un deposito munizioni a Tolmezzo, quindi fu dato fuoco alle micce e gli otturatori dei 75 mm gettati nei dirupi, una colonna di circa 100 uomini, metà del presidio, di dispose a scendere verso la zona paludosa di Somplago per forzare il blocco nemico.

            Purtroppo l’avvicinamento avvenne verso il paese di Somplago deviando dalle paludi e colonne nemiche si posero di traverso, iniziando un fuoco di fucileria, fu ordinato di piegare verso sud, disperdendosi.

            Solo il cap. Winderling, con il ten. Tomei, il maresciallo Federzoni, un sergente e tre soldati riuscirono a sfuggire alla cattura, finché presso il paese di Claut, in un casolare lasciarono le divise e nascosero il carteggio del forte, recuperato nel dopoguerra, proseguendo la fuga.

            Lungo la strada tra i paese di Cimolais ed Erto furono catturati il sergente, il maresciallo e i due soldati, mentre dopo venti giorni di marcia solo Winderling, il Ten. Tomei e il soldato Leon arrivarono ad Aganna dietro le linee austriache, dove per altri venti giorni cercarono di attraversare le linee finché vennero catturati il 15 dicembre.

            La resistenza del  forte sul monte Festa fu citata sia dal Comando Supremo italiano nei bollettini dell’8 novembre e del 9 novembre 1917, che dal gen. Hordt e dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito austro-ungarico, generale Artur Arz von Strassenburg, meritando al cap. Winderling la medaglia d’argento al valor militare nel 1922.

            Questa battaglia la si può considerare l’ultima resistenza riuscita in fortezza della storia militare italiana.

 

Tratto da “I Forti della Grande Guerra”, di Leonardo Malatesta, P. Macchione Ed., 2015.

sabato 20 agosto 2022

Storia dei reggimeti 5° Aosta

 

 5° Reggimento Fanteria “Aosta”

Motto “Sotto l’impeto di Aosta Sparve il Nemico”

Campagne di Guerra:

1690-95 Difesa Savoia, 1696 Valenza, 1701-02 Successione di Spagna, 1718-19 Sicilia, 1733-35 Successione di Polonia, 1742-48 Successione d’Austria, 1792-96 Piemonte, 1799 Lombardia, 1815 (Grenoble), 1848-49 I d’indipendenza, 1855.56 Crimea, 1859 liberazione della Lombardia, 1860-61 Marche-Umbria-Bassa Italia, 1866 liberazione del Veneto, 1915-18 Italo-Austriaca.

Ricompense al V.M.:  

Alla Bandiera: Cav. Ord. Mil. Savoia, 2 Medaglie d’ Oro, 1 d’Argento, 1 di Bronzo, Agli Ufficiali e Truppa: 9 Cav. Ord. Mil. Savoia, 4 Medaglie d’ Oro, 312 d’Argento, 744 di Bronzo, 8 Croci di Guerra.

Perdite in Combattimento:

Ufficiali: morti 57, feriti 125, dispersi 21, . Truppa: morti 777, feriti 3201, dispersi 1199

Festa del Reggimento: 26 novembre

 

Erede della tradizione del reggimento fucilieri di S. A. R., costituito il 20 febbraio 1690 per la protezione tattica dell'artiglieria che prese nome di reggimento di Aosta nel 1774, vanta le antiche glorie delle fanterie d'ordine dei volontari del reggimento di S. Giulia di Mondovì che lo formarono. Negli eventi 1796-1S14 fece parte della 1a mezza brigata dell'esercito della nazione piemontese e al ritorno di Vittorio Emanuele I nei propri stati di terraferma si ricostituì in reggimento prendendo il nome di Aosta. Incorporò il reggimento provinciale d'Ivrea, parte di quello di Vercelli, un battaglione cacciatori Aosta e si scisse in due reggimenti (1° e 2°) nel 1831. In conseguenza dell'ordinamento 4 maggio 1839 il I° reggimento assunse l'ordinativo 5° (reggimento fanteria - brigata Aosta), e dal 1926 fa parte della XXVIII brigata di fanteria. Partecipò alle ultime guerre del XYII secolo in Piemonte e, in Savoia, a tutte le campagne del secolo successivo. Combatté durante gli assedi di Ivrea e di Torino nel 1701-02, prese parte alla difesa di Messina nella spedizione di Sicilia del 1718 e alle battaglie di Parma e di Guastalla. Nella guerra 1742-48 si batté in valle Stura, sostenne l'assedio di Cuneo, fu a quello di Valenza. Nelle guerre della repubblica combatté in montagna, alla testata della Dora. Il 5° reggimento fanteria prese parte a tutte le guerre d'indipendenza. Meritò una medaglia d'argento nella campagna 1848-49 nella battaglia di Novara (Mortara): partecipò con 4 compagnie alla guerra di Crimea (1855-56). Il 24 giugno 1S59, alla presa di S. Martino, ottenne la medaglia d'oro al valor militare, e nei fatti di Aspromonte meritò una medaglia di bronzo. Concorse alla guerra italo-abissina 1895-96 nella formazione dei battaglioni di fanteria d'Africa che si batterono eroicamente nella battaglia di Adua, ed alla guerra 1911-12, partecipando alla mobilitazione di 4 reggimenti Corpo di operazione. Durante la guerra italo-austriaca fu sull'alto Isonzo, in Carnia, sul Carso, in Trentino, sul Piave. Meritò seconda medaglia d'oro a Col della Berretta nel novembre 1917, e conquistarono con audacia mirabile i roccioni di M. Valdero Concorse con ufficiali e truppa alla guerra italo-etiopica del 1935-36.

 

mercoledì 10 agosto 2022

Mario Pietrangeli. IL treno della Memoria

 

La Memoria: Il Treno del Milite Ignoto 2022

 

Il Treno della Memoria, il Treno Commemorativo del Milite Ignoto 2021 Due novembre 1921 – 2 novembre 2021: l’anno scorso erano trascorsi 100 anni dall’arrivo alla stazione Roma Termini del treno su cui era stata posta la salma del Milite Ignoto. Un viaggio che le FS e il Reggimento Genio Ferrovieri di Castelmaggiore (BO) hanno consentito di rivivere grazie all’allestimento del Treno della Memoria, organizzato dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo FS, che ha ripercorso le principali tappe compiute dal convoglio di un secolo fa. Partito il 29 ottobre del 2021 dai binari di Cervignano Aquileia, è giunto il 2 novembre 2021 a Roma Termini, dove è stato accolto dall’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane e dai Ministri: della Difesa,  delle Politiche Giovanili e della Cultura Dal 5 all'8 novembre è stato poi al binario 1 della stazione Roma San Pietro, ospitando una mostra commemorativa di illustrazioni, pannelli e non solo. L’unità d'Italia divenne reale man mano che il Paese reale veniva collegato. Da quando l’Italia è unita, le ferrovie hanno ricoperto sempre un ruolo attivo nelle grandi disgrazie e nei momenti di Unità Nazionale. Il treno del Milite Ignoto nel 1921 nel suo transito unì tutto il Paese. Una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926, Carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, carrozza prima classe “Az 10.000”, carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo "1957 T" e locomotiva diesel, sono questi i materiali del treno storico allestito da Fondazione FS Italiane e dal Reggimento Genio Ferrovieri che ha ripercorso le più importanti tappe (non tutte per motivi di sicurezza) compiute dal convoglio di un secolo fa, ospitando a bordo una mostra commemorativa (allestita da Reggimento Genio Ferrovieri).

 

Itinerario del Treno del Milite Ignoto 2022 (34 giorni di viaggio) Visto il successo della precedente iniziativa che ha visto migliaia di persone riversarsi nelle stazioni per attendere e per salutare con rispetto e con commozione il Treno del Milite Ignoto 2021 il Ministero della Difesa e la Soc FS hanno ritenuto opportuno far ripetere da FS e dal Genio Ferrovieri tale iniziativa seguendo il seguente itinerario (che interesserà gran parte delle regioni italiane comprese la Sardegna e la Sicilia):

 

DATA

Itinerario e Stazione di Sosta

05/10/2022

Invio del Treno dal Poligono ferroviario Militare del Reggimento Genio ferrovieri di Castelmaggiore BO a Trieste

06/10/2022

Sosta a Trieste per essere visitato

07/10/2022

Sosta a Trento per essere visitato

08/10/2022 sabato

Sosta a Milano Stazione FS Porta Garibaldi per essere visitato dalle 930 alle 1800

09/10/2022 domenica

Sosta a Torino Stazione Porta Nuova per essere visitato dalle 900 alle 1800

10/10/2022

Sosta a Aosta per essere visitato dalle 900 alle 1800

11/10/2022

Sosta a Genova Porta Principe per essere visitato dalle 900 alle 1800 e invio via Parma a Ancona

13/10/2022

Sosta a Ancona per essere visitato dalle 900 alle 1800 e invio via Fabriano - Fossato di Vico Gubbio – Gualdo Tadino -Nocera Umbra - Foligno a Perugia

14/10/2022 venerdì’

Sosta a Perugia per essere visitato dalle 900 alle 1800

15/10/2022 sabato

Trasferimento via Foligno - Terni - Rieti – Antrodoco – Cittaducale e Sosta a L’Aquila per essere visitato dalle 900 alle 1800

16/10/2022 domenica

Trasferimento e Sosta a Campobasso

17/10/2022 lunedì

Sosta Campobasso per essere visitato dalle 900 alle 1800

18/10/2022

Trasferimento via Termoli a Bari e Sosta Bari

19/10/2022

Sosta a Bari per essere visitato dalle 900 alle 1800

20/10/2022

Sosta a Potenza per essere visitato dalle 900 alle 1800

21/10/2022

Trasferimento a Catanzaro Lido (via ferrovia FS ionica)

22/10/2022

Sosta a Catanzaro Lido per essere visitato dalle 900 alle 1800 trasferimento via Reggio Calabria a Villa San Giovanni

23/10/2022

Trasferimento con traghetto FS da Villa San Giovanni a Messina

24/10/2022

Trasferimento con nave traghetto FS da Messina a Golfo Aranci Sardegna e successivo trasferimento via Ferrovia a Cagliari

26/10/2022 mercoledì

Sosta a Cagliari per essere visitato dalle 900 alle 1800 nei giorni successivi il treno sarà ritrasportato in Sicilia

31/10/2022 lunedì

Sosta a Palermo per essere visitato dalle 900 alle 1800

03/11/2022

Sosta a Napoli per essere visitato dalle 900 alle 1800

04/11/2022

Arrivo del treno alle 1000 a Roma Termini (presenza della autorità)

05/11/2022

Sosta del treno a Roma San Pietro per essere visitato dalle 900 alle 1800

06/11/2022 domenica

Invio del treno a Museo Pietrarsa e Evento Istituzionale

07/11/2022

Rientro a Castelmaggiore (34 giorni di viaggio)