Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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giovedì 27 settembre 2018

Societa Tarquiniense di Arte e Storia

COMUNICATO STAMPA

KERAMIKOS 2018 
PERCORSI ATTUALI 
SULLA SCIA DI QUATTRO OMAGGI STORICI 
6 ottobre - 4 novembre 2018 Centro Culturale di Valle Faul - Viterbo 

Inaugurazione sabato 6 ottobre 2018, ore 17.00 Sabato 6 ottobre 2018, alle ore 17.00, presso l’ex Mattatoio, Centro Culturale di Valle Faul di Viterbo si inaugura l’ottava edizione della rassegna di scultura ceramica contemporanea Keramikos, a cura di Lorenzo Fiorucci. La manifestazione nasce nel 2007 con l’intento di valorizzare la ceramica quale medium espressivo e di testimoniare la vitalità di una tradizione scultorea antichissima e la sua significativa presenza nella scena artistica contemporanea attraverso la partecipazione di numerosi artisti italiani e stranieri. ù

Per Keramikos 2018 il progetto espositivo messo a punto dallo storico e critico d’arte Fiorucci propone un duplice percorso di indagine nel territorio della scultura fittile contemporanea. La Sezione Omaggio è dedicata alla produzione in ceramica di quattro maestri del Novecento: Giacinto Cerone, Giuseppe Pirozzi, Amilcare Rambelli e Franco Summa. La Sezione Contemporanea presenta invece una selezione di alcune tra le più interessanti espressioni del pensiero creativo in ceramica dei nostri giorni, artisti che hanno intrapreso percorsi autonomi di ricerca, ma i cui linguaggi e modi operativi stabiliscono un rapporto dialettico con le esperienze artistiche dei protagonisti della sezione storica. Si tratta di Rosana Antonelli, Luca Baldelli, Tonina Cecchetti, Giorgio Centovalli, Eraldo Chiucchiù, Giorgio Crisafi, Carla Francucci, Evandro Gabrieli, Caterina Lai, Massimo Luccioli, Mirna Manni, Riccardo Monachesi, Sabine Pagliarulo, Angela Palmarelli, Marta Palmieri, Attilio Quintili, Mara Ruzza, Alfonso Talotta e Antonio Taschini. La mostra, proposta da Massimo Melloni (Artidec) e Mirna Manni (associazione culturale Magazzini della Lupa), si avvale del Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia e del Comune di Viterbo e della Fondazione Carivit, che ha concesso il suo prezioso sostegno. Keramikos sarà visitabile dal 6 ottobre al 4 novembre 2018.

L’organizzazione della mostra è a cura dell’Associazione Culturale Magazzini della Lupa, Media-partner To Arch Magazine. 
INFO: Ex Mattatoio Centro Culturale di Valle Faul | Via Faul 22 - 26 | Viterbo 6 ottobre - 4 novembre 2018 
orari: dal martedì al venerdì 15.30-19.00 | sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.30- 19.00 ingresso libero contatti: magazzinidellalupa@libero.it 

lunedì 17 settembre 2018

Allori Alessandro di cristofano di Lorenzo detto il Bronzino (1535 -1607)




ALLORI, Alessandro di Cristofano di Lorenzo del Bronzino  ( 1535 - 1607)

di Adele Pizzullo

Nacque a Firenze il 3 Maggio 1535. Suo padre, un fabbricante di spade, morì quando aveva cinque anni e il pittore Agnolo Bronzino (1503-1572), si prese carico della famiglia e Alessandro Allori divenne suo allievo e figlio adottivo. Con il Bronzino, Allori si perfezionò nel disegno e nello studio dell'anatomia umana, ma in seguito,  per completare la sua formazione artistica soggiornò a Roma, dove fu influenzato dall'arte di Michelangelo. Allori al suo ritorno a Firenze diventò presto uno dei principali pittori della famiglia regnante di Firenze e direttore della fabbrica di arazzi fiorentini dei Medici.
Per lo studiolo di Francesco I de Medici, Alessandro Allori, intorno al 1570, eseguì la Pesca delle perle conservato a Firenze in Palazzo Vecchio con l'intero Studiolo.
Nei dipinti ed affreschi di Alessandro Allori compaiono spesso raffigurati oggetti in vetro, che consentirono agli storici d'arte di datare vetri simili a quelli delle collezioni medicee, e quelli appartenenti alle suppellettili scientifiche dell'Accademia del Cimento.
Utilizzò diverse suggestioni, per opere di differente contenuto: fiamminghe nel Ratto di Proserpina del 1570, michelangiolesche nella Pietà del 1571 nella SS Annunziata di Firenze, del Bronzino nella Sacra Famiglia del 1576 nella collezione inglese Hesketh, romane nelle decorazioni di Palazzo Salviati, di Andrea del Sarto nel Cristo e l'adultera di Santo Spirito e nel Cenacolo del Carmine; negli affreschi, del 1577, della cappella Gaddi in Santa Maria Novella, con le Storie di san Gerolamo rivaleggiò con le decorazioni della cupola di Federico Zuccari, richiamandosi al Muziano e a Correggio. L'Allori fu uno degli artisti più prolifici e attivo di Firenze alla fine del XVI secolo.
La sua opera continuò ad influenzare il mondo dell'arte italiana per oltre cinquant'anni dalla sua morte avvenuta a Firenze il 22 settembre 1607.


Nel testo "Palazzo Salviati alla Lungara" si nominano sette quadri dell'autore : La discesa al Limbo, 1578 (Roma Galleria Colonna), una Pietà con due Angeli e un ritratto femminile che si trovavano nella Camera delle Udienze, un Ritratto di donna, 1582 (Roma Galleria Corsini) che si trovava nella seconda anticamera accanto alla Cappella, una Pietà nella stanza del Camino, due Virtù nella camera del cantone verso strada accanto al Gabinetto.

Cristo morto e due angeli, 1582 ( Budapest, Museo di Belle Arti), è l'unico dipinto citato  in "Roma moderna".



domenica 2 settembre 2018

Pittori a Palazzo Salviati II


ALLEGRI, Antonio detto il CORREGGIO (1489-1534)

di Adele Pizzullo



Nacque nel 1489 a Correggio, da cui il soprannome. Per studiare pittura si spostò a Mantova dove fu allievo, in giovanissima età, di maestri che gli inculcarono l'amore per il mito e la classicità facendogli nel contempo assimilare i caratteri di dolcezza della pittura emiliana del pittore Lorenzo Costa.
Dal 1503 al 1505 qualche storico lo pone a bottega da Francesco Bianchi Ferrara di Modena, altri lo pongono, almeno fino alla morte di Mantegna avvenuta nel 1506 nella sua bottega del grande pittore.
Dopo la morte del Mantegna, dopo aver lavorato alla sua Cappella funebre, sembra si sia spostato a Ferrara.
Nel 1514, un contratto lo incaricò di dipingere la Pala di San Francesco.
E' probabile che nel 1518 si sia recato a Roma per vedere gli affreschi delle Stanze Vaticane e della Cappella Sistina, la cui fama era arrivata anche al nord.
Nel 1519 si sposò con Girolama Merlini, dalla quale ebbe quattro figli.
A Parma, realizzò gli affreschi della "Camera della Badessa" e dal 1520 al 1524 affrescò per la Congregazione Benedettina la Chiesa di San Giovanni.
Correggio è stato un pittore con uno stile riconoscibile e originale, legato alla luce alla quale attribuì il ruolo principale all'interno della composizione, riuscì ad evidenziare, con le sue pennellate, la differenza fra luce terrena e luce divina che avvolge i Santi che pose nelle belle pale d'altare e nei molti dipinti.
Tra il 1526 e il 1530 si dedicò totalmente all'imponente opera di affrescare l'abside del Duomo di Parma, un affresco di ben 650 metri quadri con la magistrale della Assunzione della Vergine nella cupola.
Nel 1529 alla morte della moglie, rimasto solo, ritornò a Correggio dove realizzò opere, oggi perdute.
Antonio Allegri da Correggio, morì improvvisamente, nel marzo del 1534 a soli 45 anni, lasciando straordinarie opere in molti musei come la "Madonna di San Gerolamo" (1527, Galleria Nazionale - Parma), la "Adorazione dei pastori" (1530, Gemäldegalerie - Dresda), una scena notturna che è un raffinato esercizio di chiaroscuro e la serie di quadri, con scene mitologiche di raffinato erotismo, commissionati dal duca di Mantova come dono per Carlo V: "Giove e Io" (1532, Kunsthistorisches Museum - Vienna) e "Giove e Antiope" (1532, Louvre - Parigi).


Dal "Palazzo Salviati alla Lungara" risultano due quadri del pittore, una Leda e un Ecce Homo collocati nella Camera delle Udienze.