Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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martedì 19 dicembre 2023

Jessica Zanatta Terrorismo ETA Euskadi Ta Askatasuma

 ETA 


Jessica Zanatta

Euskadi Ta Askatasuna, più comunemente conosciuto con il suo acronimo ETA, è stata un’organizzazione terroristica nazionalista e indipendentista basca di sinistra, il cui scopo era rendere indipendente il Paese Basco, in basco Euskal Herria, storicamente costituito da sette province del territorio spagnolo e francese. Costituita nel 1959, nel pieno del regime dittatoriale di Francisco Franco, è rimasta attiva ufficialmente fino al 2018, sebbene già dal 2011 si dichiarò non belligerante; durante la sua attività ha compiuto una lunga serie di attentati, provocando più di ottocento morti. I suoi principali obiettivi erano membri della Guardia Civil, poliziotti, militari, politici, ma anche giornalisti, imprenditori che non pagavano la quota di denaro a loro richiesta e popolazione civile, tra cui diversi bambini; inoltre, seminavano il terrore mediante sequestri ed estorsioni, grazie ai quali continuavano la loro lotta armata. Nell’articolo che si intende scrivere si analizzeranno le origini dell’ETA, il suo funzionamento, il coinvolgimento della società, i ruoli delle istituzioni e si ripercorrerà la sua storia e il suo declino

sabato 9 dicembre 2023

Un esempio e un monito per l'Europa

 

LA  FORMAZIONE  DELLO  STATO  AUSTRIACO


Ten. cpl. Art. Pe. Sergio  Benedetto  Sabetta

 

Premessa

            Nell’ attuale guerra in Ucraina si sono rivelate le dissonanze nell’U.E., Washington nel fornire armi e appoggio diplomatico a Kiev ha chiaramente indicato nell’ U.E. il soggetto che dovrebbe gestire primariamente il conflitto, essendo per gli U.S.A. il Pacifico, ossia la Cina, il fronte principale dove concentrare l’attenzione e le risorse attualmente disponibili.

            L’azione combinata della Russia e della relativa reazione U.S.A. ha manifestato oltre alle crisi delle manifatture militari, sia americano che Occidentale in generale, anche  “… la vaghezza dell’Occidente collettivo, né occidentale né collettivo …”( 11), né l’America mira a disintegrare la Federazione Russa, come chiaramente indicato a Kiev, o farle la guerra, con il rischio di creare un buco nero ingestibile e instabile oltre a creare le premesse per una potenziale nuova Guerra Globale.

            ( Editoriale, Storia all’Ucraina, 7 – 31, in “Lezioni Ucraine”, Limes 5/2023)

Formazione dello Stato Austriaco

            Lo stato austriaco è una creazione dinastica della Casa degli Asburgo (Hasburg), ma sarebbe un errore di valutazione scorgervi un insieme di territori diversi, artificiale, uniti solo dal legale col medesimo sovrano. Invece, nel corso dei secoli, si è venuta formando una “idea austriaca”, comune a tutte le diverse e distinte parti sulle quali regnava la Monarchia.

            Questa “idea dell’Austria” riposa sulla constatazione che i popoli riuniti sui paesi bagnati dal Danubio, diversi per lingua, per origine e cultura, sono in realtà naturalmente portati a intendersi sul terreno politico ed economico e non solo nel loro egoistico interesse ma in quello dell’Europa intera.

            Sorge l’idea dell’Austria asburgica fondata sull’affermazione di una solidarietà che ha origine nelle lotte fatte in comune, che si traduce in un ideale di civiltà.

            Il nome di Austria – Osterreich  ( Reich von Osten – Regnum Orientis ) appare per la prima volta in un documento firmato dall’imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, Ottone III di Sassonia nel 996.

            Il nome indica una regione: la Marca dell’Est di Carlomagno, che l’aveva creata dopo la distruzione degli Avari, per lungo tempo l’Austria avrà il ruolo di bastione di fronte alle orde asiatiche che penetrano in Occidente.

            Nel secolo X essa fu distrutta e assorbita dagli Ungari, che fissarono la loro frontiera col mondo tedesco all’Enns, ma la vittoria di Ottone I di Sassonia al Lechfeld in Baviera (955) sugli Ungari, permette la ricostruzione della marca Orientale (Ostmark) che passa nelle mani dei Babenberg, i quali  attraverso  lunghi secoli di dominio, di guerre  e di unioni dinastiche, la fondano definitivamente dandole un notevole grado di civiltà tanto economica che intellettuale.

            Dopo un breve dominio degli Slavi ( re Ottokar II ) e di unione con la Boemia, Rodolfo di Habsburg, piccolo feudatario della Svizzera tedesca, rifonda l’Austria e diventato imperatore nel 1273, dopo il tramonto della dinastia Sveva degli Hohenstaufen, vince gli Slavi a Marschfeld (1278) e pone sotto il suo dominio i ducati di Carinzia e di Carniola (attuale Slovenia),  della Stiria e dell’Austria vera e propria, che assicura con feudi ereditari per i suoi figli, da allora fino al 1918 la storia dell’Austria si identifica con quella degli Asburgo.

            Il merito storico di questi sovrani è stato quello di aver capito la solidarietà che già univa i diversi Stati della regione danubiana: Boemia, Ungheria e Austria, così che, invece di combattere con i vicini, cercarono sempre di legarli a sé con un’abile politica matrimoniale, che ispirò più tardi i celebri versi:

Bella gerant alii, tu felix Austria, nube,

Nam quae Mars aliis, dat tibi regna Venus.

            Così, di combinazione matrimoniale in combinazione, Rodolfo IV  acquista la Contea del Tirolo e Alberto II, genero dell’Imperatore di Germania Sigismondo, può ottenere a sua volta di nuovo la corona del Reich (1438) e suo figlio Federico IV  conia l’orgogliosa insegna: A. E. I. O. U. – Austriae est imperare orbi universo.

            I risultati di questa politica si vedono con Massimiliano I ( 1493 – 1519 ), che sposando Maria di Borgogna, figlia di Carlo il Temerario, porta all’Austria le ricche provincie della Franca Contea e dei Paesi Bassi, questo sovrano, molto superiore a tutti i suoi predecessori, fondò nei suoi Stati le basi per un solido accentramento moderno.

            Consolida il suo dominio nel Tirolo, svincola l’Austria dall’Ungheria dopo la morte di Mattia Corvino, definisce stabilmente i suoi diritti nelle Fiandre e nell’Artois, misurandosi col re di Francia, combattendo anche contro Carlo VIII, e intervenire in Italia, stabilendo legami familiari con Ludovico il Moro, signore di Milano e,  a danno di Venezia, annette all’Austria la contea di Gorizia, fissando a Trieste lo sbocco al mare per i suoi Stati, diventando al contempo padrone dei feudi indipendenti della Carinzia e di alcuni del Friuli.

            Il successo più importante è tuttavia il matrimonio che riesce a concludere, dopo essere diventato uno tra i più potenti sovrani d’Europa, tra suo figlio Filippo il Bello e la figlia dei reali di  Spagna Giovanna la Pazza, matrimonio che farà degli Asburgo i sovrani più potenti del mondo con Carlo V . Anche se l’impero universale sognato da Carlo V non si realizzerà, gli Asburgo domineranno la Spagna e il suo impero fino al 1713.

            Inoltre, anche il matrimonio dei suoi nipoti che riesce ad organizzare, Ferdinando e Maria, eredi di   Luigi II Jagellone, che già aveva le corone di Boemia e Ungheria, fece sì che per la morte di questo re nella battaglia di Mohacs contro i Turchi, anche questi regni si unirono all’Austria nell’unica persona di Ferdinando.

            Il 1526, battaglia di Mohacs, appare dunque di importanza capitale per la storia dei tre paesi danubiani, è la data dell’unità austriaca, sebbene si tratti di un’unione soltanto personale, tuttavia essa forma una situazione di fatto, che nel orso dei secoli darà vita all’idea austriaca.

            Infatti nel ‘500 e nel ‘600 questi tre corpi di un solo Stato vivono eventi eccezionali, per un verso essi devono solidarizzare e fare fronte comune contro la mortale minaccia turca che preme dal Sud e dall’Ungheria, dall’altro la riforma luterana che è lotta non solo anticattolica ma spesso antiasburgica, dunque antiaustriaca.

            Si delinea così il senso dell’idea dell’Austria, essa è il bastione del cattolicesimo romano contro i luterani da una parte e contro i turchi dall’altra. Nel corso del ‘500 la Controriforma è attivissima in Austria: i Gesuiti si stabiliscono a Vienna, a Praga e a Graz. La loro attività diventa più notevole nel secolo XVII, educatori notevoli, essi si interessano soprattutto alle classi più abbienti e ai nobili, imprimendo all’Austria una profonda e durevole impronta cattolica.

            I due imperatori Rodolfo II, suo fratello Mattia  e dopo di loro, Ferdinando II, lottano tenacemente contro i Luterani nella Guerra dei 30 anni in cui avviene la germanizzazione della Boemia e contemporaneamente l’accentramento più stretto intorno a Vienna di tutte le province dell’Impero, dove la nobiltà tedesca e cattolica ne diventa la classe dirigente.

            La lotta contro i Turchi che gli Asburgo conducono con altrettanta tenacia, fa capire ai popoli danubiani il senso della loro associazione e della loro missione storica in Europa. Gli attacchi turchi che vanno da primi anni del ‘500 fino a culminare nell’assedio di Vienna del 1683, vengono stroncati dopo l’eroica resistenza sostenuta dal conte von Stahremberg, aiutato e salvato in extremis dal re di Polonia Jan Sobieski.

            Da questo momento parte la controffensiva austriaca guidata dal Principe Eugenio di Savoia, che sebbene straniero fu ed è considerato un eroe nazionale. Egli vince a Kahlenberg e porta gli austriaci ad essere i padroni dell’Ungheria (Battaglia di Zenta), inseguendo i Turchi e ricacciandoli fino alla Serbia (Belgrado), la lotta storica degli Asburgo con i Turchi si conclude con la Pace di Passarowitz del 1717, che segna il trionfo dell’idea austriaca e degli Asburgo.

            Tutte le diverse  nazionalità del loro Impero li riconoscono tacitamente e vi è una legittima fierezza di farne parte di esserne associati nel destino storico. Artefice di questo successo e del prestigio asburgico è il Principe Eugenio che ha fatto concretamente sperimentare la funzione dell’Austria, baluardo dell’Europa contro i Turchi e centro di civiltà, capace di propagarla per tutto il sud-est balcanico.

            Lo Stato austriaco prende dunque coscienza di se stesso e sul finire del ‘600 dispone già di una solida base economica. Nel 1684 uno studioso austriaco, von Hornigk, considera che i paesi degli Asburgo formano “unum corpus naturale” un mondo chiuso e sparge la convinzione che l’Austria, se elabora un piano accuratamente studiato può sorpassare tutti gli altri Stati potendo tranquillamente vivere disponendo di risorse proprie oltre a quelle necessarie.   

            Nella stessa epoca il Consigliere imperiale Becher suggerisce a Leopoldo I l’idea di formare una sorta di unione doganale austro-germanica, che sottrarrebbe la nazione tedesca dalla prevalenza economica della Francia e organizzare una Compagnia dell’Oriente che importi tutti i prodotti necessari extra europei al regno.

            Il governo pratica infatti questo mercantilismo autarchico fondando a Vienna un Istituto d’Arte ed Industria statale, mentre Carlo VI sviluppa e amplia il porto di Trieste (1713-1740) sviluppando nei Balcani il commercio austriaco e creando a Ostenda una Compagnia Austriaca delle Indie.

            Sono questi i primi positivi e concreti segni della vitalità dell’idea austriaca, i sudditi imperiali vedono nell’unione politica con l’Austria il loro benessere assicurato. Gli Asburgo non devono più ricorrere a combinazioni, a machiavellismi, essi incarnano gli interessi delle necessità naturali e delle volontà dei loro popoli.

            Diffuso e sentito è il lealismo monarchico nelle classi dirigenti anche se di diverse nazionalità e  Carlo VI può sancire la “Prammatica Sanzione”, ossia la Costituzione Imperiale (Reichsverfassung), che regola la successione degli Asburgo nei loro Stati e, in questo caso, indica la figlia dell’Imperatore, Maria Teresa .

            Gli Stati austriaci sono indivisibili e sotto l’autorità dell’Imperatore, tutti i sudditi delle diverse nazionalità salutano con riconoscenza la decisione, gli Asburgo non perseguono in questi secoli soltanto la politica dell’idea austriaca, essi mandano avanti anche una politica imperiale tedesca, rilevanza all’elemento germanico dell’impero e interesse per le vicende degli Stati dell’Impero germanico extra austriaci, infine, anche una politica universalistica.

            Capi del Sacro Romano Impero Germanico, i sovrani austriaci conservano la loro posizione nei confronti degli altri principi tedeschi. Hanno dovuto subire insuccessi gravissimi in questo settore ed hanno dovuto riconoscere, dopo il Trattato di Westafalia, le “germanicae libertates” e in Germania, lo sviluppo della Casa degli Hohenzollern in Prussia, è una seria fonte di preoccupazioni. 

            Nessuno peraltro gli contesta il grande prestigio e la loro funzione di baluardo del germanismo e della germanizzazione nel centro e nel sud-est dell’Europa, l’Imperatore d’Austria è la spada del Reich tedesco, per questo lotta contro i Turchi e difende la Germania dall’espansionismo di Luigi XIV .

            L’universalismo asburgico conosce il massimo apice nel ‘500 con Carlo V e questa eredità continua nei secoli, il filosofo Leibniz , ancora sul finire del ‘600, vede nell’Imperatore d’Austria e di Germania il capo del mondo cristiano e l’Impero per il filosofo è di interesse universale.

            E’ ovvio come all’inizio del ‘700 questa antica e grandiosa ambizione degli Asburgo li abbia messi, di proposito, nella guerra di successione spagnola contro i Borboni. Gli Asburgo non riescono a vincere completamente l’antagonista borbonico, ma riescono comunque a mettere le mani, con il Trattato di Rastadt sui Paesi Bassi, sull’importante Ducato di Milano e il lontano Regno di Napoli.

            Questi paesi italiani, dove ora gli Asburgo estendono la loro egemonia, sono del tutto al di fuori dell’orbita tedesca e danubiana, difficili e profondamente diversi, non sono assimilabili all’Austria.

            La stessa vasta estensione raggiunta col Trattato di Rastadt turba i Borboni che ritengono necessario tornare alla lotta antiasburgica, la politica universalistica torna quindi  a danno dello Stato austriaco,  in quanto lo impegna in una lotta con altri Stati che non sono essenziali alla sua struttura e alla sua funzione storica di essere il centro degli interessi mitteleuropei e danubiani. 

            Nei primi anni del ‘700 e poi definitivamente con l’Imperatrice Maria Teresa torna di più in attualità l’idea austriaca, l’Austria rinuncia all’idea universale e cede Napoli, riconciliandosi con i Borboni. Tuttavia, nel loro Impero gli Asburgo, come retaggio della Pace di Rastadt, continuano a conservare Milano e la Lombardia.

            La necessità delle circostanze li obbliga ad essere presenti in Italia, paese del tutto inassimilabile, eccentrico, che peserà sempre come fattore negativo in tutta la loro politica, fino alla Prima Grande Guerra del Secolo XX.

            E’ sempre l’dea universale che si accompagna a quella austriaca a far sì che essi debbano essere presenti nella Germania, certamente più congeniale e naturalmente più vicina che non l’Italia, ma comunque condizionante in modo da esorbitare dal vero loro fine storico: l’unione delle nazionalità e degli interessi dell’Europa centrale e danubiana.

            Gli Asburgo vennero travolti e rovinarono il loro impero per non aver capito in tempo che dovevano abbandonare l’idea universale e quindi disinteressarsi tanto dell’Italia che della Germania, per svolgere il loro vero compito di far sopravvivere l’antico blocco, confederazione di popoli che naturalmente devono vivere associati: Austriaci, Boemi  e Ungheresi.

            Quando ebbero la tardiva coscienza di questo le nazionalità, ormai imbevute di nazionalismo, si misero a sgretolare un blocco storico che forniva loro da secoli un elevato livello di civiltà e di benessere, questo fu il principio di una decadenza inarrestabile, per essere poi ridotte a Stati fragili, deboli, esposti a subire il peso e l’ingerenza di Potenze straniere.

            La storia dell’Austria moderna è anche la storia della decadenza degli Asburgo, ma all’inizio del ‘700 l’Impero austriaco brilla tra le grandi potenze del mondo, con Maria Teresa è al culmine della sua potenza, è un centro di civiltà cattolica,   sviluppa la civiltà del barocco e forma il carattere e il temperamento dell’Austria,  quel settore del mondo germanico sui generis: cosmopolita, aperto al sud latino come all’oriente slavo, vero terreno di quanto intendiamo per civiltà europea.

           

venerdì 24 novembre 2023

INFOCESVAM, Bollettino Notizie del Centro Studi sul Valore Militare, Anno X, 45/46 N. 5 Settembre - Ottobre 2023, 1 novembre 2023

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO X, 45/46 N. 5, Settembre - Ottobre 2023, 1 novembre 2023

X/5/751 La decodificazione di questi numeri è la seguente: X anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 7751 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato all’aggiornamento dei progetti in corso ed alla accessibilità  ai Blog Storici collegati.

X/5/752 Progetto 2017/2 Capire la Grande Guerra. Concluso. Sono stati pubblicati tre volumi (13, n.14, n.15) La serie di tre volumi è disponibile alle Federazioni che ne fanno richiesta, salvo rimborso spese postali. (info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

X/5/753  E’ allo studio la fattibilità di creare uno spazio video sul canale You Tube dedicato due volte alla settimana alla presentazione delle  attività editoriali del CESVAM. L’inizio dovrebbe avvenire nel mese di gennaio p.v.

X/5/754. QUADERNI ON LINE, espressione in rete della rivista QUADERNI, edizione a stampa, ospitata su www.valoremilitare,blogspot.com. Alla data del 30 ottobre 2023 i contatti totale sono stati 153575, quelli dell’ultimo mese, 1342, la media dei contatti è di circa 2000/2300 al mese.

X/5/755 Progetto 2022/1 Libano. A 40 anni dalla prima esperienza fuori area. Il manoscritto 1 è stato approntato il manoscritto 5.

X/5/756 Blog Storici. Aggiornamento Sinossi Master.  www.storiainlaboratorio.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 52894, contatti giugno 2023: 3781; media mensile 300/400. Post pubblicati 451. Blog di riferimento per le pubblicazionidi carattere storico

X/5/757.Progetto 2022/2. Incrementazione del Museo di Salò. Dato che il Museo dell’Istituto è passato sotto la gestione diretta del Comune di Salò il Progetto è stato rimodulato  con iniziative riguardanti il Centenario del Nastro Azzurro. Vds Progetto Centenario 2022/2023/3.

X/5/758 Progetto 2019/2 Le Vicende dei Militari Italian in Russia 1941-1953. È stato pubblicato il primo volume dalla serie. Il Volume 2 ed il Volume 3 sono terminati come manoscritto n. 5. Si conferma che non avendo la disponibilità della Tipografia della Casa Editrice, la fase di editing è posticipata

X/5/759 Blog Storici. Aggiornamento Sinossi Master.  www.prigionia.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 63742, contatti giugno 2023: 956; media mensile 343. Post pubblicati 410. Blog di riferimento per i temi riguardanti il combattente disarmato solo per periodi di guerra dichiarata.

X/5/760 Progetto 2022/2023/3. Progetto del Centenario. Sono state previste ricerche e realizzazioni riguardanti L’Istituto del Nastro Azzurro in Italia e nel Mondo; Ettore Viola, e i 100 anni di vita dell’Istituto. Inoltre è previsto un Manifesto su 16 facciate che esplicano la realtà dell’Istituto

X/5/761. Blog Storici. Aggiornamento Sinossi Master.  www.lagrandeguerra.2014-1918.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 1769, contatti giugno 2023: 4; media mensile 10. Post pubblicati 218. Blog di riferimento per i temi riguardante il primo conflitto mondiale

X/5/762. Progetto 2023/1 Albo d’Oro Nazionale- Vds Annesso

X/5/763 Progetto 2020/1 “La prigionia Italiana in mano britannica Kenya. Il Volume è nella fase di manoscritto 4.  Si prevede che per settembre p.v. si completa il manoscritto 5 Riserva di avviare la Fase di editing

X/5/764, Blog Storici. Aggiornamento Sinossi Master.  www.uniformologia.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 102124, contatti giugno 2023: 3407; media mensile 549. Post pubblicati 417. Blog di riferimento per fornire elementi di conoscenza del costume militare

X/5/765. La Sessione di Laurea Anno Accademico 22/23 per il Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea dal 1792 al 1960 è fissata il giorno 30 novembre 2023 .info. www.unicusano.it/master

X/5/766 Progetto 2020/2 Le Riforme Militari tra il 1919 ed il 1919. Sono stati pubblicati Tre volumi che sono disponibili a richiesta, e come prassi, saranno inviati gratuitamente, salvo rimborso delle spese postali. Il Volume dedicato agli ordinamenti dal 1940 al 1946 ha assunto questa articolazione dopo la fase del manoscritto n. 3 UN VENTENNIO DI PREPARAZIONE ED UNA CONCLUSIONE AMARA.VOLUME 1: Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre. 1919 -1939: VOLUME 1 –  Tomo I   Testo; Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre. 1919 -1939: VOLUME 1 –  Tomo II   Documenti: VOLUME 2 Gli Organici del Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946,  La Prova dei Fatti. Dal 10 giugno 1940 al 25 luglio 1943 VOLUME 2 –  Tomo I Testo Gli Organici del Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946: La Prova dei Fatti. Dal 25 luglio 1943 al 2 giugno 1946 VOLUME 2 –  Tomo II Testo, Gli Organici del Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946, VOLUME 2 –  Tomo III Documenti, Gli Organici del Regio Esercito dal 10 giugno 1940 al 2 giugno 1946, VOLUME 2 –  Tomo IV Documenti

X/5/767. Blog Associazionismo Militare.  www.studentiecultori.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 63379, contatti giugno 2023: 97; media mensile 341. Post pubblicati 594. Blog di riferimento per fornire materiali di ricerca per tesi di laurea per frequentatori di Master o per ricerche di specializzazione; anche come vetrina di attività del Master.

X/5/768 La Sessione di Laurea Anno Accademico 22/23 per il Master di 1° Livello in Politica Militare Comparata dal 1860 ad oggi è fissata il giorno 30 novembre 2023 .info. www.unicusano.it/master

X/5/769. Progetto 2021/2 Centenario della Traslazione del Milite Ignoto. Il progetto è concluso. Sono disponibili la medaglia coniata nell’occasione che si può richiedere a segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

X/5/770. Blog Associazionismo Militare.  www.senioresiasd.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 50889, contatti giugno 2023: 2999; media mensile. Post pubblicati 468. Blog di riferimento per rafforzare e alimentare l’associazionismo militare di elites.

X/5/772 La Sessione di Laurea Anno Accademico 22/23 per il Master di 1° Livello in Terrorismo ed Antiterrorismo Obiettivi, Piani e Mezzi è fissata il giorno 30 novembre 2023 .info. www.unicusano.it/master

X/5/773 Il Calendario del Nastro Azzurro 2024 dedicato al Centenario della Fondazione sarà presentato il giorno 16 novembre 2023 alle ore 18 presso il Museo dei Granatieri Piazza Santa Croce in Gerusalemme Roma.

X/5/774 Blog Associazionismo Militare.  www.clubufficialimarchigiani.blogspot.com. Cadenza decadale. Alla data del 30 giugno 2023 contatti totali “ab inizio” 1312, contatti giugno 2023: 510; media mensile 7. Post pubblicati 171. Blog di riferimento per rafforzare e alimentare l’associazionismo di elites.

X/5/775. Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 gennaio 2024. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

 

 

domenica 19 novembre 2023

Istituto del Nastro Azzurro. La Medaglia del centenario



La Medaglia presenta nel dritto una composizione che vuole immolare quei caratteri e simboli celebrativi e risorgimentali sottolineando il senso del Valore Militare. In esso si racconta il momento epico per un militare, La Medaglia ricevuta per il valore militare dimostrato, che viene compiuto con l’intervento della Dea Roma che gli porge la Medaglia stessa. Il  militare premiato rappresenta simbolicamente l’Ardito, facendo riferimento ad Ettore Viola, uno dei fondatori dell’Istituto del Nastro Azzurro. Questa scena scultorea viene racchiusa in una cornice simbolica i cui particolari inquadrano il luogo della scena della città di Roma, con i suoi monumenti: Vittoriano, Campidoglio, Colonna Traiana. In alto lo stemma araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro ripetuti nella parte inferiore ove troviamo in esergo la scritta “Centenario dell’Istituto del Nastro Azzurro” Il Dritto termina con la scritta al centro in caratteri romani “Roma 1923 -2023”

 Il rovescio sinteticamente rappresenta l’immagine della Medaglia al Valore Militare, oggi in uso.

Realizzata in Bronzo dallo scultore-incisore Michele-Monaco ha un diametro di 8 centimetri, realizzata in 300 copie, in cofanetto. Può essere chiesta a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org   Cellulare 351 796 8406


 

venerdì 10 novembre 2023

Materiali per la SToria del Genio Telegrafisti

 I PRIMI DECORATI AL VALOR MILITARE DEL 3° REGGIMENTO GENIO TELEGRAFISTI

di Monica APOSTOLI

 

I telegrafisti del 3° Reggimento Genio Telegrafisti e i telefonisti delle sezioni telefoniche delle Divisioni affrontarono fin dalla mobilitazione del 24 maggio 1915 le difficoltà di collegamento sul campo di battaglia ma si dimostrarono sempre valorosi e impavidi nello svolgimento del proprio dovere.

Nella I battaglia dell’Isonzo, durante un contrattacco austriaco che iniziò il 5 luglio 1915 nel settore di Castelnuovo del Carso, il soldato COSTANZI Alfredo, telefonista in un trinceramento, si meritò per il servizio reso, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.


Pochi giorni dopo, il 18 luglio 1915, durante la II battaglia dell’Isonzo, quando con un tiro di preparazione dell’artiglieria le nostre truppe riuscirono ad impossessarsi di alcuni elementi della trincea, il Sottotenente BIANCHI Tranquillo della 10 ͣ compagnia telegrafisti si trovava sulla linea di fuoco sotto l’attacco delle fanterie nemiche con una sezione ottica. Caduto il comandante di plotone di fanteria, il Sottotenente BIANCHI si sostituì al comando dei fanti e con essi, procedendo all’assalto, riuscì a catturare molti prigionieri fra i quali sette ufficiali. Per questo motivo, il Comandante dell’Armata gli concedette una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Lo stesso ufficiale aveva già ottenuto un encomio solenne da parte del Comando dell’XI Corpo d’Armata per il valoroso comportamento che ebbe a Sagrado nei giorni 25 e 26 giugno dello stesso anno.

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE Soldato COSTANZI Alfredo, da Sigillo (Perugia):

“Quale telefonista, rimase al suo posto, sotto il vivo fuoco del nemico, che si era avanzato a brevissima distanza. – Castelnuovo, 5 luglio 1915.”

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE Sottotenente BIANCHI Tranquillo da Sormano (Como):

“Comandante di un posto di segnalazione ottica, nei pressi della line di fuoco, visto cadere un ufficiale comandante di plotone, lo sostituì nel comando del reparto, continuando l’assalto iniziato e portandolo a termine, contribuendo efficacemente alla riuscita dell’attacco ed alla cattura di numerosi prigionieri, fra cui sette ufficiali – 19 luglio 19

lunedì 30 ottobre 2023

Volume Epistolario dal fronte russo, dono d'amore di un Alpino della Julia che non è più tornato

Julia Marchi, Andrea Cavicchi, 
A cura della Associazione Nazionale Famiglie dei caduti e Dispersi in Guerra Comitato provinciale di Genova

(Sergio Benedetto Sabetta
 

giovedì 19 ottobre 2023

Volume Il Piroscafo Requisito "Conte Rosso" Modalità di cessione

 


di Marco Montagnani

Il volume si può ordinare, al costo di 15 euro più spese postali, presso l’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare il quale, con l’ausilio del Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM) che ne fa parte, ha reso possibile la pubblicazione. Precisamente all’indirizzo:

 

segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

 

La spedizione avverrà in tempi brevi, comunque compatibilmente con i moltissimi altri impegni che la Segreteria Generale assolve ogni giorno. È stata attivata una mail, alla quale non vanno indirizzati ordini d’acquisto, cui potrà scrivere chiunque intenda fornire fotografie, documenti, ricordi, oppure chiedere informazioni o quant’altro, sul Conte Rosso:

 

piroscafoconterosso@gmail.com

 

La raccolta di ulteriore materiale permetterà di tenere aggiornata la storia dello sfortunato Piroscafo e degli uomini che calcarono i suoi ponti, specie quelli che presero parte alla sua ultima tragica traversata, nella speranza che fatti fino ad oggi sconosciuti si disvelino.

 

Dopo aver effettuato il pagamento, seguendo le istruzioni fornite dalla Segreteria Generale, il libro sarà spedito. A riguardo, perché ciò avvenga al meglio e velocemente, occorre che il richiedente fornisca per mail, avente per oggetto: “ACQUISTO LIBRO AFFONDAMENTO PIROSCAFO REQUISITO CONTE ROSSO”, i seguenti dati: COGNOME – NOME – INDIRIZZO – NUMERO COPIE.




martedì 19 settembre 2023

La Storia si Ripete

 

L’urbicidio di Civitavecchia, racconto di una storia attualizzabile

di

Valentina Trogu

 


“La guerra è la scienza della distruzione” disse John Joseph Abbot, politico canadese del 1800. Queste parole offrono una perfetta chiave di lettura di ciò che è successo a Civitavecchia tra il 1943 e il 1944. Alla città sono state inflitte ferite profonde, i punti nevralgici sono stati distrutti con il solo chiaro intento di ledere l’identità di Civitavecchia stessa. Un’identità che ieri come oggi si basa sul porto, il cuore pulsante di un paese la cui unica colpa è stata quella di consentire l’attracco delle navi che rifornivano la Sicilia, la Sardegna, la Corsica e Pantelleria.

Per ottantasette volte le Fortezze volanti B17 anglo-americane hanno sorvolato il cielo sopra Civitavecchia per sferrare attacchi distruttivi sulle banchine, sull’Antica Rocca – allora sede del Municipio – sulla chiesa di San Francesco, le banche, i Comandi militari della Marina, il Forte Michelangelo, la centrale elettrica, lo scalo ferroviario, il cimitero, sulle case di persone innocenti vittime di una guerra in cui l’Italia ha avuto un ruolo da protagonista.

Urbicidio, questo è il termine coniato solo recentemente – durante la guerra in Jugoslavia – per descrivere una delle conseguenze più devastanti di tutti i conflitti, la distruzione di intere città. E non si tratta “solamente” di edifici che crollano, il significato della parola urbicidio è molto più profondo. Uccidere la citta, l’urbe.

Vuole simboleggiare il massacro dell’identità, dei riferimenti sociali e culturali. Si va oltre il voler colpire la persona fisica per addentrarsi in un concetto più ampio in cui si può includere ogni aspetto astratto e prettamente emotivo legato al luogo. La memoria, le tradizioni, i profili architettonici, la guerra esige che il racconto finisca, obiettivo finale è la distruzione dei luoghi che narrano del tempo passato e presente, fonti di ispirazione e certezze, quegli stessi luoghi che rafforzano il senso di appartenenza e l’identità di ogni cittadino.

Il concetto di urbicidio è associato alle guerre di epoca contemporanea/moderna, oggi la guerra non è solamente voler conquistare territori ma è una vera e propria strategia anti-città. Distruggere il patrimonio artistico e culturale è parte di un disegno più grande che racchiude in sé un duplice obiettivo, eliminare i punti strategici – come è stata la distruzione del porto e dello scalo ferroviario per Civitavecchia durante la II Guerra Mondiale - e colpire i valori identitari, sociali, culturali del nemico. Si infligge così una ferita ancora più profonda, difficilmente sanabile tanto da far assumere alle tracce lasciate dagli eventi bellici nei tessuti urbani delle forti valenze simboliche. La fase della ricostruzione della città diventa un momento di riscrittura del paesaggio della memoria della città. Alcuni luoghi non sono oggetto di interventi di restauro/ricostruzione per diventare espressione di una narrazione collettiva volta a rimarcare la corrispondenza tra la città, la guerra e la sua memoria.

Rimane così il ricordo del paesaggio urbano durante l’evento bellico a testimonianza dell’urbicidio di cui Civitavecchia è stata vittima tra il 1943 e il 1944. Un paesaggio di desolazione, inanimato e inerte, calpestato e deturpato dai bombardamenti. E perché tutto questo? Perché la città con tutto il suo patrimonio culturale rappresentava un obiettivo strategico principale, un bersaglio da colpire per assoggettare l’altro, il nemico, la vittima.

Possiamo risalire a due sfere di significati per spiegare l’attacco alla nostra città durante la II guerra mondiale. Una sfera di ordine strategico che sottolinea la necessità di sferrare un attacco a Civitavecchia per colpire il porto ed evitare che i rifornimenti arrivassero a destinazione. E se si parla di strategia non occorre dimenticare che la nostra città venne usata come diversivo dall’esercito anglo-americano per sviare i servizi d’informazione tedeschi mentre progettavano lo sbarco sulla costa di Anzio.

Una seconda sfera, poi, più culturale che sottolinea l’indebolimento psicologico dell’avversario nel gioco-forza della guerra, la profanazione di un simbolo per colpire a livello più ampio un intero Stato. I cittadini di Civitavecchia rappresentavano durante quei bombardamenti tutto il popolo italiano, sferrare un colpo diretto alla città significava colpire ferocemente il carattere dell’intera popolazione a testimonianza del coinvolgimento totale della popolazione nella Guerra, non solamente i soldati, ma tutti i cittadini furono chiamati a dare il loro contributo alla società.

I civitavecchiesi hanno dovuto assistere alla distruzione dei propri luoghi, in migliaia hanno dovuto abbandonare la propria casa, le strade note, i familiari, per recarsi sui monti della Tolfa e proteggere, così, la propria vita.

Essere costretti a prendere una decisione del genere significa perdere ogni certezza di sicurezza che solitamente è predominante in riferimento al luogo in cui si vive. E una volta tornati – Civitavecchia venne liberata il 9 giugno 1944 – ritrovare una città rasa al suolo per il 95% dovendo così soggiornare nelle caserme rimaste in piedi, senza cibo e acqua, in condizioni igieniche pessime tanto da far scoppiare epidemie di tifo e scabbia. Solo dopo lo sbarco ad Anzio ci fu la ripresa del porto. La Quinta Armata decise di rifornirsi a Civitavecchia e pian piano le condizioni della popolazione migliorarono soprattutto per l’arrivo delle derrate alimentari in scatola degli americani. Gli uomini di oggi, bambini di allora ricordano i soldati americani dare loro barrette di cioccolata. Due facce di una stessa medaglia, prima i bombardamenti poi i sorrisi e la cioccolata per i bimbi, quegli stessi bambini figli della guerra.

E poi è iniziata la ricostruzione. Il delitto contro la città e i suoi abitanti non può essere la fine, la distruzione della città fortunatamente non cancella la memoria di ciò che si era, della propria cultura, delle tradizioni, della socialità anche se questo è uno degli obiettivi dell’urbicidio. E alla memoria si collega la rinascita, la restaurazione dei luoghi feriti dalla guerra.

Ogni città sceglie un modo diverso per rivivere dopo un urbicidio, Belgrado è stata rasa al suolo 40 volte ed è rinata con vesti nuove, prima romana, poi serba poi socialista e capitalista con Milosevic. La ricostruzione ha preteso che alcuni palazzi mantenessero lo stato rievocativo in segno di memoria, altri che venissero completamente ammodernati altri ancora abbattuti e ricostruiti secondo il profilo dello stato attuale.

Una guerra ha distrutto anche Sarajevo e la città ha ricominciato da capo trasformando la propria identità in un’ottica inclusiva e multiculturale decidendo di affidando il destino nelle mani di nuove generazioni pur sempre mantenendo un collegamento con la tradizione.

Civitavecchia fu ricostruita lentamente grazie alla collaborazione dei cittadini; furono anni difficili, indimenticabili che hanno consentito la rinascita di una città nuova seppure mantenendo alcune caratteristiche del passato. Il profilo architettonico è cambiato per sempre, rimane traccia della Vecchia città solamente dalle foto e dai racconti di chi ha vissuto prima e dopo i bombardamenti. Le persone sono fotografie viventi di quegli anni tremendi, hanno avuto la possibilità e il potere sopravvivendo agli attacchi di disegnare con le loro parole un quadro realistico dal quale avremmo dovuto apprendere l’insegnamento più importante ossia che la guerra è distruzione.  

Il sacrificio di Civitavecchia potrà essere ricordato per sempre, nel settembre 1958 alla città venne assegnata la Medaglia d’Argento al Valore Militare con la motivazione “Città di Civitavecchia, sottoposta senza tregua a pesanti incursioni aeree, colpita in modo assai grave in tutti i suoi edifici e impianti, con fermo coraggioso e fiero contegno e con i suoi numerosi caduti dava costante prova di civismo e di profondo amore alla Patria. Nonostante le mutilazioni e i lutti, fedele ai tradizionali ideali di libertà partecipava attivamente alla resistenza e alla lotta clandestina”. E nel 1999 la città ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civile per le stesse motivazioni.  

La guerra, dunque, è sì la scienza della distruzione ma grazie alla memoria e al senso di appartenenza, da quella devastazione è possibile rinascere e Civitavecchia lo insegna.

Facciamo ora un salto nel tempo arrivando al 24 febbraio 2022, al giorno in cui i russi hanno invaso l’Ucraina iniziando un conflitto che al momento non ha ancora fine. Il collegamento salta subito agli occhi, come Civitavecchia nel 1943-1944 anche Kiev è diventata vittima di un urbicidio. I bombardamenti pianificati da Vladimir Putin hanno distrutto palazzi, scuole, ospedali, strade rendendo la capitale ucraina una città ferita e irriconoscibile, costringendo gli abitanti sopravvissuti agli spietati attacchi a scappare non solo dalla propria casa, dalla propria città ma anche dalla propria nazione.  

Niente più certezze, nessuna sicurezza, solo tanta paura e la vita che cambia improvvisamente senza avere la possibilità di fermare la tragedia, di rassicurare i bambini che andrà tutto bene e di trovare una via di fuga dal dolore causato dalle enormi perdite. Ragazzi mandati a combattere un nemico che fino al giorno prima era un amico, senza avere le nozioni militari per affrontare un combattimento e con il solo timore di perdere la vita a guidare le proprie azioni. Quando era già successo? Durante la Prima Guerra Mondiale, quando le atrocità furono talmente devastanti da pretendere alla fine del conflitto che si onorassero quei giovani soldati che in nome del patriottismo e del nazionalismo avevano sacrificato sé stessi.

Oggi come allora, la guerra interrompe le storie di vita, descrive pagine cupe e biasimevoli per l’umanità e sottolinea ancora una volta come l’uomo fatichi ad imparare dal passato, a riconoscere gli errori e impegnarsi per non commetterli più. Il parallelismo tra l’urbicidio di Civitavecchia e quello di Kiev commesso a distanza di 79 anni dà vita, dunque, ad una seria riflessione su come l’equilibrio mondiale sia molto fragile, alla mercé di decisioni discutibili prese da capi di nazioni che permettono troppo facilmente alla sete di potere e di primato di reprimere l’obiettivo primario di un leader, tutelare la propria popolazione. Basta intravedere uno spiraglio di conquista per far scoppiare un conflitto che non lede unicamente il nemico, gli altri ma anche sé stessi, causando perdite e devastazione all’interno dei propri confini nazionali.

La guerra continua ad essere distruzione e per i cittadini ucraini poter immaginare oggi il momento della ricostruzione appare molto difficile. Le previsioni non rassicurano, Andrew Cottey professore presso il Dipartimento di Governo e Politica dell’University College di Cork in Irlanda ipotizza che non ci sarà nemmeno una vera conclusione leggendo nel prossimo futuro – ed è forse uno degli scenari più auspicabili - “Un lungo scenario di guerra, descritto come una sorta di conflitto congelato, in cui si avrà un cessate il fuoco o un armistizio, ma il conflitto rimarrà assolutamente irrisolto” pronto a riaccendersi alla più piccola scintilla dato che gli insegnamenti della storia vengono ripetutamente ignorati.

sabato 9 settembre 2023

Attività CESVAM Anno 2022

 


1.   Dopo la realizzazione del numero speciale dedicato al Cesvam Report settembre 2019- agosto 2021 in cui è riportato tutta l’attività del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare) nel periodo considerato sono stati pubblicati, ovvero nel 2022 i seguenti numeri della Rivista QUADERNI, supplemento del periodico nazionale “Il Nastro Azzurro, Rivista di 128 pagine. Tale rivista, a profilo universitario di terza fascia, consta dell’Editoriale del Presidente, due Parti, una dedicata alla Memoria con quattro rubriche fisse (Approfondimenti, Dibatti, Archivio, Musei, Archivi e Biblioteche, ed una parte dedicata alla Attualità Geografica  con tre rubriche (Una finestra sul Mondo, Geopolitica delle Prossime sfide, Scenari, Regioni Quadranti) Inoltre vengono date notizie di dettaglio sulla attività del CESVAM, tra cui riportati gli Indici mensili del supplemento in rete QUADERNI ON LINE, ad edizione quotidiana, pubblicato sul blog www.valoremilitare.blogspot.com. Tale edizione on line ha in media, nel 2022, dai 2000/3000 contatti mensili con punte anche di 5000/6000Nel 2022 sono stati pubblicati i seguenti quaderni

1.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXII, 2022, n.1, 22° della Rivista Titolo” La Drappella di Nizza Cavalleria”

2.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXIII, 2022, n.2, 23° della Rivista Titolo

Il Museo della Federazione di Bologna del Nastro Azzurro

3.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXIV, 2022, n.3, 24° della Rivista Titolo

Albo dei Decorati al Valore Militare della Provincia di Foggia

4.   Quaderni, Anno LXXXIII, Supplemento XXV, 2022, n.4, 25° della Rivista Titolo

Medaglia Commemorativa del VI Congresso Nazionale Milano 7-10 aprile 1938

 

Anche nel 2022 la Rivista “QUADERNI” ha assolto alla sua primaria funzione di ricerca e studi sui temi del Valore Militare, nel preservare la Memoria, nella diffusione dei valori statutari. Inoltre ha assolto alla funzione di sostegno alle attività universitari. Infatti ha pubblicato gli articoli tratti dalla ulteriore valorizzazione di ricerca delle Tesi di Laurea approntate dai ex frequentatori dei Master che sono entrati a far parte, come ricercatori giusta indicazione dei Bandi di iscrizione dei Master citati

5.   Sono stati predisposti nel 2022 i testi definitivi del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione e sono stati stampati ed editi i volumi sei, sette ed otto dedicati al Compendio e Glossario 1945 ed al Volume Percorsi di Ricerca. Ogni volume consta di circa 250 pagine

6.   Sono stati pubblicati, nel 2022, nell’ambito del Progetto “Ordinamenti. Un Ventennio di preparazione ed una conclusione amara” i seguenti volumi:

“Il Quadro di Battaglia dell’Esercito Italiano 10 giugno 1940 (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 260 pag.), Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre 1919-1939, Teso Volume I Tomo I (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 270 pag); Gli Ordinamenti del Regio Esercito predisposti tra le due guerre 1919-1939, Documenti Volume I Tomo II (Edizione Archeoares, Viterbo Roma, 2022, 160 pag)

7.   È stato pubblicato nell’ambito della collana La Prigionia nella Grande Guerra, dopo i volumi pubblicati nel 2021 (Volume 1 “Prigionia e Internamento, principali istituti e lineamenti giuridici. Il valore del Combattente disarmato”. Volume 2 “La Geografia dei campi di concentramento in Austria-Ungheria. Iconografia della Prigionia Italiana nella duplice monarchia”. Volume 5 “La memoria. L’opera di Padre Giovanni Minozzi durante e dopo la Grande Guerra. Le case del soldato alla fronte e gli orfani di guerra dell’opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia”.), il volume 3 “Pietro Bonci. Epistolario di Prigionia 30 mesi di prigionia in Austria-Ungheria, sempre presso la casa Editrice Nuova Cultura Università Sapienza Roma

8.   Nel quadro del progetto dedicato alle vicende dei militari in Russia, nel 2022 è stato pubblicato il primo volume con il titolo 1941: una avventura non necessaria”, (Archeoaress Viterbo, 2022, di 301 pagine.

 

Nella sostanza nel 2022 il CESVAM. Centro Studi sul Valore Militare dell’Istituto del Nastro Azzurro ha pubblicato n. 8 titoli corrispondenti a un volume in media di circa 270-300 pagine. Considerando le vacanze estive, si può dire che il CESVAM, grazie alla abnegazione di tutti i suoi partecipati ed alla efficienza della segreteria generale dell’Istituto ha messo a disposizione e prodotto circa un volume ogni mese e mezzo. Occorre infine ricordare che i volumi sono editi a sostegno della offerta formativa che l’Istituto ha messo in atto attraverso la attivazione dei Master di 1° Livello (di cui sotto),

9.   Il CESVAM pubblica dal 2019 INFOCESVAM, BOLLETINO DI INFORMAZIONI SULLE Attività DEL CESVAM, edito in forma didascalica. Fino al 2021 era a cadenza mensile, dal 1 gennaio 2022 a cadenza bimestrale. INFOCESVAM, pubblicato sulle pagine CESVAM del Periodico Nazionale nelle pagine CESVAM aggiorna “ad horas” lo stato di avanzamento die progetti e sulle attività del CESVAM. Tale INFOCESVAM  è pubblicato sul sito dell’Istituto (www.istitutonastroazziro.or/ al comparto CESVAM) e sui blog di riferimento (info: ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

 

ATTIVITA’ DI CARATTERE CULTURALE

 

In partnership con l’Università di Studi Nicolò Cusano sono stati attivate:

-       la V Edizione del Master di 1° livello in “Storia militare contemporanea 1796.1960”; (Per Laureati)

-       la IV Edizione del Master di 1° livello in “Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi.” (Per Laureati)

-       la II edizione del Master di 1° livello in “Terrorismo internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi. (Per Laureati

-       La II edizione del “Corso di perfezionamento ed aggiornamento “in Terrorismo internazionale, Obiettivi, Piani e Mezzi,” riservato ai diplomati di Scuola Media Superiore.

I master sono strutturati per moduli che sono stati svolti nella modalità e-learning e supportati da apposite sinossi. La convenzione prevede un ritorno economico-finanziario per l’Istituto, iniziativa che diversifica le fonti di entrata dell’Istituto stesso. Anche per l’anno Accademico 2021/2022 sono state attivate le sessioni di Laura come da Bando. In corso le attività per l’anno accademico 2022/2023.

In Generale molti frequentatori decidono di continuare le loro ricerche iscrivendosi al Nastro Azzurro. Questa attività prettamente culturale si è trasformata in un allargamento della base associativa dell’Istituto, Infine nel 2022, oltre partecipazione a convegni e presentazioni di volumi, il CESVAM ha avviato la  Campagna di informazione e Divulgazione che nel 2022 è alla sua II Edizione, volta a far conoscere le pubblicazioni e le realizzazioni dell’Istituto indirizzata specialmente all’interno, verso le Federazioni ed i Soci come amalgama ed all’esterno verso le scuole soprattutto quelle Superiori e medie nel quadro del progetto ”Storia in Laboratorio” attivato dal 2008.