Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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domenica 28 febbraio 2021

QUADERNI ON LINE. indici del mese di febbraio 2021

 

SOMMARIO

ANNO LXXXII, Supplemento on line, II, n.62

Febbraio 2021

www.valoremilitare.blogspot.com

Massimo Coltrinari, Editoriale, Febbraio  2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        26.02.2021

Massimo Coltrinari, Copertina, Febbraio 2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        27.02.2021

 

 

APPROFONDIMENTI

Redazionale, La Battaglia di Eylau

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.02.2021

 

DIBATTITI

 

Redazionale, Maria Luisa Suprani Personaggi e protagonisti della Grande Guerra

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 5.02.2021

Redazionale, 11 Febbraio 1918 La Beffa di Buccari

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.02.2021

Redazionale, Le scelte difficili. Quale scelta?

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 14.02.2021

Redazionale, Maria Luisa Suprani. Personaggi e Protagonisti della Grande Guerra

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.02.2021

Redazionale, Dietro la foto

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.02.2021

Redazionale, Considerazioni ed analisi sull'intervento dell'Italia nel 1915

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.02.2021

Redazionale, Progetto 2019/1 Il Corpo di Liberazione Italiano

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.02.2021

 

 

ARCHIVIO

 

Redazionale, Le scelte difficili. Iconografia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 1.02.2021

Redazionale, La prima medaglia d'oro. 3 FEBBRAIO 1834

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 3.02.2021

Redazionale, Progetto 2017/2 Prigionia della Grande Guerra Note di ricerca

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.02.2021

Redazionale, Elisa Bonacini. Evaristo Frezza. Medaglia d'Onore

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.02.2021

Redazionale, Progetto 2017/2 Prigionieri degli Imperi Centrali. Campi di concentramento in Italia.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.02.2021

Redazionale, Dietro la Foto. I Binari di Auchewitz

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.02.2021

Redazionale, Progetto 2017/2 Prigionieri degli Imperi Centrali. Campi di concentramento in Bulgaria

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.02.2021

Redazionale, Progetto 2017/2 Prigionieri degli Imperi Centrali. Campi di concentramento in Bosnia Erzegovina. Slovenia, Croazia, Slovacchia, Romania, Siria, Serbia e Macedonia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.02.2021

Redazionale, Progetto 2017/2 Prigionieri degli Imperi Centrali. Campi di concentramento in Francia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 25.02.2021

 

 

 

 CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

Redazionale, Comunicazione

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.02.2021

Redazionale, Insegnamenti ed attualità della Costituzione della Repubblica Romana del 1849

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.02.2021

RedazionaleProgrammazione attività futura

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.02.2021

 

 

SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

RedazionaleIstituto per la storia delle Resistenza e della Società contemporanea nel Biellese,

nel Vercellese e in Valsesia.

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.02.2021

 

 

 AUTORI

 

Pecce Alessio, ricercatore

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Mario Pereira, Vice presidente Federazione di Pistoia

Carandente  Chiara, Istituto del Nastro Azzurro

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Giorgio Lavorini, Presidente Federazione di Prato

Federico Levy, collaboratore

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

Giovanni Cecini membro del Collegio dei redattori della Rivista

 

Numero chiuso in data 28.02. 2021

venerdì 19 febbraio 2021

CESVAM Documenti di ricerca. Russia 1942 II CdA. Ordine di trasferimento per via ordinaria


 Sul Sito dell'Istituto del Nastro Azzurro (www.istitutodelnastroazzurro.org) dal mese di Marzo 2021 a cadenza 3/4 giorni, tra gli articoli saranno pubblicati documenti relativi alle ricerche in corso che attendono ai prigetti attivati. I documenti non hanno commento, ma sono solo pubblicati come fonte materica dell'argomento proposto. Di seguito relativamente alla campagna di Russia II Battaglia difensiva del Don Dicembre si pubblica ( a cura di Roberta Bottoni) il documento del II C.d.A. in merito al trasferimeto per via ordinaria, ovvero l'inizio della ritrata di Russia. del 1942-1943  (info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)


Documento di ARchivo ARchivio Aldo Resta

Allegato N° 13 del diario storico del 24 .1.43

 

COMADO DEL II CORPO D'ARMATA

Ufficio Operazioni

 

n.204/02 di prot.                                                                    P.M. 20. li 22 gennaio 1943.XXI

Allegati:  una tabella di traslocazione.    

Oggetto: Trasferimento per via ordinaria.

 

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AL COMANDO DEL XXXV CORPO D'ARMATA (C.S.I.R.)

AL COMANDO ARTIGLIERIA DI ARMATA

AL COMANDO DELLA DIVISIONE “SFORZESCA”

AI COMANDI D'ARMA DI C.A.

AL COMANDO TRUPPE “COSSERIA”

AL COMANDO TRUPPE FANTERIA E CHIMICA DI C.A.

ALLE DIREZIONI DEI SERVIZI

…....(?) AL COMANDO 8^ ARMATA = Ufficio Operazioni -

ALL'INTENDENZA 8^ ARMATA

ALLA DELEGAZIONE INTENDENZA – Rikowo

ALLA DELEGAZIONE INTENDENZA di Dnjeppropetrowsk

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La truppe attualmente nella zona Gorlowka – Rikowo debbono trasferirsi, per via ordinaria, nella zona di Dnjeppropetrowsk, seguendo l'itinerario: Rikowo (o Gorlowka) – Jassinowataja – Grischino – Patropawlowka – Pawlograd – Nowo Moskowsk – Dnjeppropetrowsk (v. carta al 300.000).

Il numero delle colonne, la loro composizione, i comandanti, la successione delle partenze risultano dalla tabella di traslocazione allegata.

I comandi XXXV C.A. e artiglieria d'Armata sono pregati comunicare i nomi dei comandanti e la composizione delle colonne.

La forza delle colonne non dovrà superare gli ottomila  uomini.

Sarà messo a disposizione di ogni colonna il carburante necessario per portare al seguito un autocarro ogni 500 uomini.

Viveri al seguito, 3 giornate.

Il comando tappa di Jassinowataja fornirà il rancio e gli alloggiamenti per il giorno di tappa nella predetta località.

Le autorità tedesche, già interessate, provvederanno invece  per le altre località di tappa. Nell'eventualità non potranno provvedere al rifornimento viveri per ognuna delle località di tappa, dette autorità faranno trovare a Grischino ed a Pawlograd i viveri necessari per la effettuazione del movimento da Grischino a Pawlograd o da Pawlograd a Dnjepropetrowsk.

In tal caso  Jassinowataja  a Grischino dovranno essere consumate le 3 giornate viveri di riserva.

Riserva comunicare tempestivamente eventuali trasporti ferroviari, sia dalla attuale zona sia durante il movimento.

Il generale GIGLIO, traendo il personale occorrente dal proprio comando o dalle truppe di C.A., provvederà all'organizzazione delle tappe da Grischino (escluso) a Pawlograd (incluso,) prendendo gli opportuni necessari contatti con la Feldkommandatur di Stalino.

Ad analoga organizzazione provvederanno:

         il comando XXXV C.A. da Jassinowataja (escluso) a Grischino (incluso), valendosi dell'opera del colonnello i.g.s. FRATTALI;

         la delegazione intendenza di Dnjepropetrowsk da Pawlograd (escluso) a  Dnjepropetrowsk.

Gli automezzi che non dovranno seguire le colonne, e per i quali è previsto il trasferimento per ferrovia, dovranno essere parcati (in consegna ai rispettivi conduttori) in località che per questo comando indicherà l'ufficio T.A., per il XXXV C.A. o truppe d'armata i rispettivi comandi.

I parcheggi dovranno essere al comando di ufficiali energici e capaci.

I materiali lasciati nella attuale zona, dovranno essere caricati sugli automezzi.

Riserva far conoscere e località di sosta.

Il giorno X è il giorno 22 gennaio c.a.

 

IL GENERALE DI C.A. COMANDANTE

(G. Zanghieri)

 

Il Colonnello Medico Direttore di Sanità

(Cesare  Imperiale)

martedì 9 febbraio 2021

Bollettino del Centro Studi sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro

 


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VIII, II, N. 2, 1 febbraio 2021

VIII/2/226- La decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 1I il numero progressivo di Infocesvam, 226 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro.

VIII/2/227 – Il Sito dell’Istituto (www.istitutodelnastroazzurro.org) riporta, dal gennaio 2019, al comparto CESVAM articoli dei collaboratori del CESVAM. Dal mese di Gennaio 2021 la cadenza da cinque giorni è stata porta ad un articolo ogni due giorni. La consultazione di tale comparto da informazioni sullo stato delle ricerche connesse ai Progetti attivati dall’Istituto

VIII/2/228 Il Frequentatore L.L, del master di Politica Militare Comparata svolgerà una tesi con argomento le fortificazioni di arresto nel confine orientale al tempo della guerra fredda.

VIII/2/229 E’ stato dato alle stampe il n. 2 del 2020 della Rivista QUADERNI che sarà in distribuzione nella prima decade di febbraio da parte delle Edizioni ArcheoAres

VIII/2/230 - Il CESVAM dopo l’autonomia culturale e di ricerca ha anche raggiunto l’autonomia finanziaria per l’anno in corso

VIII/2/231 – Il Blog www.studentiecultori.blogspot.com riporta gli argomenti di tesi sia per il Master in Storia che per quello in Politica Militare Comprata. I blog, si ricorda, sono una delle fonti più immediate per argomento di tesi.

VIII/2/232 – Il Lunedì di ogni settimana è confermato come ricevimento Frequentatori dei master attivati dalle ore 10 alle 13 con modalità in uso.

VIII/2/233 – Progetto 2017/1 I Prigionia della Prima Guerra Mondiale. Delle 16 Città della Austria e 6 della Ungheria contatta al fine di avere documentazione dei campi di prigionia in cui erano presenti soldati italiani, alla data odierna hanno risposto 3 città dell’Austria ed 1 dell’Ungheria.

VIII/2/234 – Progetto 2016/3 – Dizionario della Guerra di Liberazione. Predisposto al 90% il Glossario del 1945. Attualmente il Col., Osvaldo Biribicchi procede alla revisione. Praticamente la situazione del mese scorso

VIII/2/235 – Il Ministero della Difesa – Gabinetto del Ministro ha comunicato l’importo assegnato per l’anno 2020, comprese le proposte di progetti. L’importo avrebbe dovuto versarlo sul conto dell’Istituto nel mese di Gennaio, ma questo non è avvenuto. Di conseguenza i progetti del 2020 iniziano ad essere attuati dal momento dell’accredito. Le aspettative è che verrà versato nel mese di febbraio 2021

VIII/2/236 – La campagna di divulgazione ed informazione delle ricerche realizzate è in pieno svolgimento. Ogni settimana  a tutte le Federazioni ed ad altri soggetti vengono inviate note in merito ai volumi pubblicati. Questo a solo titolo di informazione

VIII/2/237 – Società Editrice Nuova Cultura. Collana i Libri del Nastro Azzurro. Dato il Visto Si Stampi al Volume di Nicola della Volpe “I Partigiani per la Guerra Partigiana Disponibile da gennaio 2021-

VIII/2/238 – Progetto 2019/1 Il Corpo Italiano di Liberazione ed il Valore Militare Dalle Mainarde al Metauro 1944. Vede il contributo di due tesi di laurea del Master in Storia Militare Contemporanea. Questo ha fatto così che le ricerche permetteranno di pubblicare forse due volumi anziché uno.

VIII/2/239 - Il blog www.storiainlaboratorio.blogspot.com riporta i Bollettini Infocesvam dal 1 agosto 2020. Blog aggiornato al 10 febbraio 2021

VIII/2/240 - Il Progetto 2017/1 dedicato ai soldati sulla testa di ponte di Anzio ha trovato materiali ulteriori nell’Archivio del Museo dello Sbarco di Anzio diretto da Patrizio Colantuono

VIII/2/241 Si constata lo scarsissimo interesse dei volumi della Collana del Nastro Azzurro da parte dei Soci del nastro Azzurro. Con le eccezioni del caso, questo è un ulteriore elemento di valutazione in merito alle scelte del CESVAM

VIII/2/242 – IL blog www.atlantestartegico.blogspot.com riporta i lineamenti generali di consultazione dei blog affiliati e le notizie guida per la compilazione delle tesi di laurea al Master di Politica Militare Comparata.

VIII/2/243 – Il 31 gennaio 2021 si è concluso il I Semestre dell’Anno Accademico 2020/2021. Le lezioni in presenza, purtroppo sono state condizionate dai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e tutto si è svolto on line.

VIII/2/244 – La Sessione di Laurea invernale del Master in Politica Militare Comparata Dal 1960 ad oggi si terrà Giovedì 25 Febbraio 2021 alle ore 15.

VIII/2/245 – Il Venerdì di ogni settimana, a partire dal mese di Febbraio sarà dedicato all’aggiornamento della piattaforma CESVAM e delle filiere dei Blog. Ci si avvarrà dell’opera e del lavoro della Dott.ssa Chia Mastrantonio, che curerà anche le varie forme di promozione e divulgazione

VIII/2/246 Il blog www.internamentoereticolati.blogspot.com riporta i resoconti della Giornata della Memoria 2021 e note e documenti sul tema dell’internamento di guerra e di pace.

VIII/2/247.  La sessione di Laurea invernale del Master di 1° Liv. Storia Militare Contemporanea1796 – 1960  Anno Accademico 2020/2021 si terrà il 25 febbraio 2021 alle ore 15. Con questa sessione si conclude la II Edizione del predetto master

VIII/2/248. – Non sono state rinnovate le credenziali di accesso al CESVAM a tre collaboratori ordinari. Come noto il CESVAM a termine di ogni semestre accademico rinnova le credenziali ai suoi componenti. Il non rinnovo, come prassi, non necessità di motivazione pubblica.

VIII/2/249 – Progetto Prigionia 2017/2. Avviata la fase di editing della ricerca dedicata a Padre Minozzi condotta dal Dott. Massimo Squillaci

VIII/2/250 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 marzo 2021. I precedenti numero di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org

 

 

venerdì 29 gennaio 2021

Antonio Trogu

 

Nagorno-Karabakh sarà vera  tregua?

 

Il 10 novembre, con la mediazione della Russia,  e’ stato firmato un accordo tra Armenia ed Azerbaigian e all'annuncio vi e’ stata la reazione furente di centinaia di armeni, che hanno fatto irruzione nelle sedi del Parlamento e del Governo di Erevan, capitale dell'Armenia, devastando gli uffici e accusando di tradimento il Primo Ministro armeno. Pashinyan. Inoltre questo accordo ha si messo fine ai combattimenti ma renderà complicati i rapporti tra Russia e Turchia.

Secondo le clausole dell’accordo tutte le zone perse nella guerra degli anni ’90 e riconquistare con l’azione bellica dell’ultimo mese e mezzo tornano all’Azerbaigian. Queste zone sono corrispondenti a circa il 15-20% della piccola regione indipendente, che non viene riconosciuta dalla comunità internazionale. Fra queste vi è anche Susha, la seconda città più importante del Nagorno-Karabakh.

All’Armenia restano le posizioni che è riuscita a mantenere e dovrà garantire all’Azerbaigian il collegamento per il transito di persone e merci con la repubblica autonoma di Nakhchivan, enclave azera confinante con l’Armenia e la Turchia.

Putin ha annunciato che Mosca invierà nelle zona un contingente di pace di quasi 2mila militari, 90 blindati e 380 veicoli militari con il compito di vigilare sul cessate il fuoco.

 

Antonio Trogu   trogant@libero.it

martedì 19 gennaio 2021

Condizioni di cessione Rivista QUADERNI ANNO 2021

 


La Rivista

 “QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO”

128 Pagine B/N, Trimestrale

 

È ceduta dal 1 gennaio 2020

.Ai non iscritti al Nastro Azzurro: Abbonamento annuo: 4 numeri per Euro 20.00

 .ai Soci dell’Istituto del Nastro Azzurro alle seguenti condizioni:

Abbonamento annuo: 4 numeri per Euro 15,00

Arretrati: Anno 2019 – Euro 20,00; Anno 2018 – Euro 25,00 (4 Numeri)

Annate precedente fino a esaurimento euro 30,00

I versamenti devono essere fatti su:

Conto Corrente Postale N. n. 25938002 intestato a Intestato a: Istituto Nazionale del Nastro Azzurro

Conto Corrente Bancario BPER Banca – Piazza Madonna di Loreto 4

C/C n. 703202000000002122 –BIC  BMOIT22XXX

IBAM: it85po538703202000000002122

Per ogni informazione riguardante gli abbonamenti rivolgersi a

Sig.ra Roberta Bottoni  Tel. 064402676

Email: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Per i Soci del Nastro Azzurro si confermano le condizioni in essere fino al 31 dicembre 2019 e le disposizioni speciali al riguardo emanate dal Presidente Nazionale

sabato 9 gennaio 2021

Antonio Trogu.

 

Bielorussia continuano le manifestazioni anti Lukashenko

 

Sono ormai 18 week end  consecutivi che i bielorussi sono scesi in strada per chiedere le dimissioni di Aleksandr Lukashenko accusato dai dimostranti di avere ottenuto, lo scorso 9 agosto, il sesto mandato come presidente in elezioni accusate di brogli. La nuova tattica dell'opposizione e di effettuare decine di mini-raduni sparsi per la capitale Minsk invece del mega corteo per evitare arresti di massa. Ciononostante, secondo la polizia, oltre trecento persone sono state arrestate.

Come ogni domenica idranti, blindati e camion militari hanno presidiato il centro di Minsk sin dal mattino. Molte stazioni della metropolitana sono state chiuse e l'accesso a Internet impedito. L'ingente schieramento di forze dell'ordine non ha però dissuaso i dimostranti. "Crediamo, possiamo, vinceremo", è stato uno degli slogan scanditi. 

Sono state identificate,  dal gruppo di diritti umani Viasna, 215 persone arrestate non solo a Minsk, ma anche in altre città bielorusse. L'Associazione bielorussa dei giornalisti ha riferito che almeno quattro giornalisti sono stati arrestati a Minsk e nella città occidentale di Grodno,. Secondo le stime delle Nazioni Unite da agosto oltre 27mila persone sono state incarerate.

Il Comitato esecutivo del Cio ha deciso di sospendere i membri del comitato olimpico della Bielorussia presieduto dal presidente Alexander Lukashenko. Gli atleti bielorussi potranno gareggiare alle Olimpiadi come Ioa (atleti olimpici individuali).

 

Antonio Trogu   trogant@libero.it

martedì 5 gennaio 2021

Dalla Associazione " Un Ricordo per la Pace"

 


è stato un anno molto difficile che, causa la terribile pandemia, ha impedito il normale svolgimento delle attività culturali e sociali, un anno doloroso per le perdite di migliaia di persone,  molti tra gli ultimi testimonial  del periodo di guerra, della deportazione e dell'internamento nei campi nazisti.
Se ne sono andati così, in punta di piedi, soli nelle fredde sale di rianimazione, Loro  che tanto hanno fatto per fedeltà alla Patria;  Loro che con tanto sacrificio hanno contribuito alla nostra Libertà, alla faticosa fase della ricostruzione e del ripristino del benessere dell'Italia nel dopoguerra. Se ne sono andati in silenzio, gli occhi sbarrati a tanto orrore senza rimedio, senza il conforto dei familiari, di chi ha voluto loro bene per tutta la vita, senza sentire la nostra gratitudine e il nostro affetto.
È stato un anno terribile per molti che, come me, hanno perso persone care, per l'estrema solitudine sociale cui siamo stati costretti soprattutto nelle fasi del lockdown; un anno angosciante su cui riflettere perché tutte le comuni certezze sono state messe in discussione, lasciandoci attoniti a prendere atto di ciò che mai avremmo immaginato se non in un film di fantascienza.
Un anno terribile in cui però abbiamo riscoperto i valori della solidarietà, di quanto sia fondamentale il lavoro del personale medico ed infermieristico, tra cui molti sono stati vittime del virus.
A loro va il nostro particolare ringraziamento, sono i nostri Eroi al tempo del coronavirus, che  ancora stanno battendosi con il massimo impegno per strappare vite alla morte. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio in quest'anno così infausto.
Questo Natale così differente ci vede storditi da tanto dolore, dalla paura per un futuro senza certezze, ma con grandi speranze nel cuore di ritornare presto, con
il supporto inestimabile della ricerca, ad una vita normale, a continuare con serenità a credere in un futuro sereno di pace e salute per tutti.
Nel nostro piccolo, continueremo con  rinnovato vigore la nostra attività di Memoria e lo faremo anche per chi non è più con noi.
Grazie a tutte le testate che ci hanno dato voce quest'anno. Un abbraccio virtuale a tutti.  Grazie di cuore.
BUON NATALE!

Elisa Bonacini
pres. Associazione "Un ricordo per la pace"

giovedì 31 dicembre 2020

Bilancio 2020

 

www.senioresiasd.blogspot.com

Associazione tra gli ex frequetatori delle Sessioni IASD

Del Centro Alti Studi della Difesa.

Blog della Segreteria della Associazione per comunicazioni ed informazioni.

Spazio esterno del CESVAM - Istituto Nastro Azzurro

per l'Associazionismo accademico

Aperto nel 2008, ha un totale di 23533 visitatori

 al 30 settembre 2018, 24886 all’agosto  2019

 con una media mensile che oscilla tra i 600 e 650 visitatori mensili.

Sono stati pubblicati 281 post.

 Il Bilancio al 31 dicembre registra le stesse medie

Come utenza, dalla Russia vi sono 243 contatti,

dall’Italia 11, dall’Ucraina 6, dagli Usa 4

mentre sull’ordine delle unità sono i contatti

da altri paesi europei.

(info:ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

 

mercoledì 16 dicembre 2020

Riflessione sul Natale

 Il Covit ha permesso di riflettere più attentamente sul significato del Natale. Trasformato negli ultimi anni in un orgia consumistica, con lo scambio frenetico e demenziale di carabattole, con corse disperate verso i cosiddetti luoghi di divertimento, seguito dalle feste di capodanno ove imperativo e divertirsi, ma che per lo più sono ore infernali, quello che si avvicina ci permette di rimanere a riflettere, liberi da tutte le demenzialità consumistiche, con il piacere di chiudere la televisione altra fonte di irrazionalità, spenti i telefonini portatrici di reality di bassa lega, forse riusciremo a passare ore serene. Occorre cambiare, e speriamo presto. come Felice Signoretti suggerisce.

Domine, quando te vidimus esurientem, aut sitientem, aut hospitem, aut nudum, aut infirmum, aut in carcere, et non ministravimus tibi? Tunc respondit illis dicens: Amen dico vobis. Quamdiu non fecistis uni de minoribus his, nec mihi fecistis. MATTHAEUS, 25, 44-45

 

Cambiare si può. La speranza non è una certezza, comporta la coscienza dei pericoli e delle minacce, ma ci fa prendere posizione e lanciare la scommessa. Un cambiamento di paradigma, un processo lungo e difficile che si scontra con le enormi resistenze delle strutture e delle mentalità vigenti. EDGAR MORIN, Cambiamo strada.

 

Occorre prendere sempre posizione nei confronti dei derelitti di una società fondamentalmente ingiusta e volta solo a un falso benessere, che è obbedienza servile alle leggi di un capitalismo spietato. Quella che si impone è una cultura del disimpegno, della discontinuità, dell’oblio, come afferma Bauman. Rifiutiamo radicalmente questa cultura e riappropriamoci dell’autentico messaggio del Vangelo, in cui Cristo si erge contro qualsiasi forma di potere, soprattutto quello di scribi e farisei, che si avvalgono delle leggi religiose per affermare la propria ricchezza e la propria superiorità contro i poveri e i diseredati. E la Chiesa sia appunto la forza dei poveri, degli umili, degli affamati, degli abbandonati, dei respinti. Questa è la Chiesa di quel bambino nato in una capanna.

                                                                  Felice Signoretti

 

 

lunedì 7 dicembre 2020

7 DICEMBRE 1941

 

Pearl Harbor il giorno dell’infamia

 VALENTINA TROGU

Il 7 dicembre del 1941 si compiva uno dei fatti storici più importanti del XX secolo, l’attacco da parte dei Giapponesi alla base americana Pearl Harbor che costò la vita a 2476 uomini. Alle 7.52 di una domenica mattina di 79 anni fa il mondo cambiò e la frattura che da tempo si era creata tra il governo americano e quello giapponese diventò un’enorme falla che risucchiò nel suo vortice le due grandi potenze.

Pearl Harbor ha rappresentato il segnale che il presidente americano Roosevelt stava aspettando per mettere da parte i propositi di neutralità e isolazionismo e lasciarsi coinvolgere nel conflitto europeo per salvaguardare i propri interessi e difendere i confini. Diversi indizi lasciavano supporre un’imminente entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, l’ingente produzione di materiale bellico, la chiamata alle armi in tempo di pace, i cinque miliardi di dollari spesi per rinforzare la Marina, i messaggi intercettati ma Roosevelt continuava a tranquillizzare il popolo statunitense affermando che non avrebbe inviato i soldati a combattere in terre straniere. Questo succedeva durante la campagna elettorale dell’ottobre 1940 ma le cose erano destinate a cambiare dato che nulla fu fatto per cercare di evitare la tragedia che si sarebbe compiuta l’anno successivo. La decisione presa nel 1939 dal presidente americano di spostare la flotta dalla California alle Hawaii per fermare le mire espansionistiche giapponesi era stata vista fin da subito dalla potenza orientale come una minaccia ma l’attacco avvenne ben due anni dopo, tempo sufficiente per far in modo che le provocazioni lanciate da entrambe le parti sfociassero in un attacco catastrofico con la conseguente entrata dell’America nel conflitto mondiale.

Pearl Harbor è stata distrutta, l’America è stata attaccata, il nemico non può vincere e per questo motivo si deve entrare in guerra. E’ una dinamica inappuntabile da vari punti di vista, probabilmente indirizzata dal governo fin dal principio, ma che venne compresa dal popolo americano dopo che Roosevelt definì il 7 dicembre “il giorno dell’infamia” e assicurò dicendo “Non importa quanto tempo occorrerà per riprenderci da questa invasione premeditata, il popolo americano con tutta la sua forza riuscirà ad assicurarsi una vittoria schiacciante”.

Apprendere la notizia della distruzione improvvisa di un’intera flotta destò rabbia e indignazione e cambiò il pensiero degli statunitensi circa la necessità di entrare in guerra; ora la motivazione toccava l’orgoglio delle persone e l’essere americani e, dunque, l’offesa alla patria doveva essere pagata.

Pearl Harbor fu l’inizio della reazione che in molti attendevano, primo tra tutti Churchill, ed è per questo motivo che si fece spazio l’idea comune che se anche ci fosse stata l’occasione il governo americano non avrebbe impedito alla flotta situata alla Hawaii di essere il bersaglio perfetto per l’attacco giapponese.

 

Valentina Trogu   valentinatrogu@libero.it

venerdì 20 novembre 2020

Le porte dell'Asia e le prospettive future

 Maurizio Vezzosi

Duemila militari russi si interpongono tra le forze armene dell'Artsakh e le forze azere: queste ultime hanno riconquistato porzioni consistenti del territorio del Karabakh, rivendicato sin dallo sgretolamento dell'Unione Sovietica (Figura 1). Privi del deterrente della forza d'interposizione russa o di un'alternativa altrettanto consistente, i precedenti accordi mediati tra le parti non erano riusciti in alcun modo a fermare i combattimenti tra le due fazioni, protrattisi per circa un mese e mezzo, al prezzo di oltre cinquemila morti.

I presupposti ideologici della guerra del Karabakh (Figura 2) collimano con i presupposti che hanno innescato - pur avendo ognuna di queste guerre delle specifiche peculiarità - le guerre cecene, la guerra tagica, le guerre d'Abcasia e d'Ossezia, la guerra di Transnistria e la guerra d'Ucraina. Sarebbe infatti assai difficile immaginare ognuna di queste guerre senza l'esasperazione ideologica ed identitaria che ne ha reso possibile la detonazione. Tra le conseguenze del crollo dell'Unione Sovietica si annovera la condizione di incertezza e di conflittualità permanente che interessa gran parte dei confini dell'odierna Federazione Russa e la sua instabile sfera d'influenza post-sovietica (Figura 3).
In Armenia la firma dell'accordo di pace del novembre 2020 viene considerata un tradimento del primo ministro Nikol Pashinian - che si è assunto la piena responsabilità delle implicazioni dell'accordo mediato dalla Federazione Russa - e la ratifica di una disfatta. L'opposizione chiede compatta le dimissioni del governo – da cui si sono già dimessi alcuni ministri -, alcuni invocano addirittura un governo di militari.

Posando forme e misure del proprio intervento, Mosca non ha mancato di fare i propri calcoli, non disdegnando l'indebolimento politico del filo-occidentale Pashinian : tuttavia, senza accordo e senza militari russi nel Karabakh, per l'Armenia la disfatta sarebbe stata verosimilmente totale. Militarmente, la superiorità azera è stata netta, resa tale soprattutto dai sistemi di puntamento elettronico e dai droni di fabbricazione turca e israeliana. Questi ultimi sono stati abbattuti in varie circostanze dai sistemi antidrone della Federazione Russa impiegati a ridosso del confine armeno-turco ma non nel territorio conteso tra Armenia e Azerbaigian.
Oltre a quelle tra Federazione Russa e Turchia, nel conflitto del Karabakh si sono inserite anche le crescenti tensioni tra quest'ultima e la Francia: in ragione di ciò quella dell'Eliseo è apparsa la diplomazia più propensa a dare sostegno, anche militare, all'Armenia. Nella contrapposizione ormai frontale con Parigi il presidente turco Erdogan si è addirittura appellato a tutto il mondo islamico chiedendo di boicottare i prodotti francesi.

Il nuovo congelamento del conflitto del Karabakh ha per il momento scongiurato una guerra caucasica di proporzioni più ampie. Rispetto a questa possibilità il presidente iraniano Hassan Rouhani si è espresso in modo molto netto, sostenendo la necessità di “prestare attenzione a che la guerra tra Armenia e Azerbaigian non si trasformi in una guerra regionale”. In generale, il posizionamento dei paesi ex sovietici orientati all'Alleanza Atlantica è apparso volto al sostegno dell'Azerbaijan ed in sintonia con la politica turca. Malgrado ciò che potrebbe suggerire il retaggio religioso, la Georgia - guardando con sospetto la comunità armena che vive all'interno dei suoi confini - ha espresso una posizione di sostegno all'Azerbaijan, mentre l'Iran - innervosito dalle intese tra Baku e Tel Aviv - seppur con un tentativo di equidistanza tra le parti è apparso come da tempo più vicino a Erevan.
Teheran certamente non apprezza il fatto che Israele abbia un rapporto stretto con un paese confinante, a cui oltretutto l'Iran è legato dal retaggio sciita e da circa venti milioni di cittadini iraniani turcofoni di etnia azeralocalizzati in gran parte nell’area settentrionale del paese.

L'Azerbaijan è un paese-cerniera tra il Caucaso e l'Asia Centrale: tra i sogni nel cassetto di Baku e di Ankara c'è il ricongiungimento del territorio azero sia con la porzione di Karabakh ancora formalmente armena - russa nella sostanza - sia con l'exclave azera del Nakhcivan - stretta tra Armenia, Turchia ed Iran - che Ankara conta di poter a breve rifornire di gas turco, alternativo, almeno in parte, a quello iraniano.
Ricongiungere il proprio territorio con quello azero, senza l'ostacolo armeno, ma soprattutto senza quello russo, metterebbe la Turchia nella condizione di proiettarsi direttamente sul Caspio e di poter egemonizzare con più facilità il centro-Asia postsovietico. Come confermato dall'ambasciatore turkmeno ad Ankara già da tempo esistono progetti per sviluppare corridoi di trasporto volti a facilitare i collegamenti tra la Turchia e l'Asia Centrale, escludendo almeno in parte le rotte che attraversano l'Iran. Turchia e Iran si trovano infatti contrapposte da un'importante competizione commerciale per i mercati dell'area in questione, una regione che Ankara considera prioritaria nella propria strategia. Una strategia ben poco compatibile con il ruolo di Mosca nello spazio post-sovietico meridionale.
Quello del Karabakh è solo l'ultimo dei fronti aperti dalla Turchia. Ankara si trova infatti coinvolta militarmente in numerosi fronti caldi o aree altamente instabili: Mar Egeo (Cipro e isole greche), Libia, Sudan, Siria settentrionale (Figura 4), Iraq settentrionale, Somalia. L'ipertrofia militare del proprio interventismo (Figura 5) potrebbe procurare alla Turchia consistenti problemi sul fronte politico interno. Benché sostenuta economicamente dall'estero – in particolare dal Qatar – la Turchia si trova a fare i conti con una seria crisi economica - per giunta aggravata dagli effetti della pandemia in corso – che ha costretto Ankara a svalutare notevolmente la lira turca e far crescere le proprie riserve di valuta estera e di oro.
Il mito di una Grande Turchia - egemone dall'Adriatico ai deserti della Cina occidentale e padrona del Corno d'Africa - è certamente la narrazione con cui le autorità turche intendono dissimulare il calo del consenso interno e le incertezze che si scorgono all'orizzonte (Figura 6).

Insieme a Grecia e Cipro, la Francia appare il paese dell'Unione Europea più favorevole ad imporre sanzioni alla Turchia. Sostanzialmente simile, sostenuta dalla cancelliera Angela Merkel, la posizione della Germania. Conscio di questo rischio - aggravato dalla vulnerabilità dell'economia turca - Erdogan ha cercato di stemperare gli animi, evocando la chimera di una Turchia membro dell'Unione Europea e sospendendo le esplorazioni geologiche in acque greche alla vigilia del Consiglio d'Europa.
Una possibile affermazione dell'egemonia turca sul Mediterraneo orientale, su larghi settori del Vicino Oriente, del Caucaso e dell'Asia Centrale, assumerebbe un significato antitetico agli interessi cinesi, russi, iraniani: ma contrapposto anche agli interessi dell'Europa mediterranea. Non a caso Zbigniew Brzezinski, mente raffinata della politica estera statunitense, attribuiva una grande importanza al ruolo turco nel Vicino Oriente cosi come nel Caucaso e nell'Asia Centrale postsovietici, definendo gli interessi di Ankara “coerenti” con quelli degli Stati Uniti.
Analoga sembra essere la concezione della Turchia da parte della Gran Bretagna post-Brexit: a pochi giorni dall'annuncio di un consistente aumento delle proprie spese militari, la Gran Bretagna ha organizzato insieme ad Ankara le prime esercitazioni aeree congiunte della propria storia ed è prossima a rendere operativo un regime doganale di libero scambio con quest'ultima. Appena qualche giorno prima, il neodirettore dell'MI6 Richard Moore – già ambasciatore britannico ad Ankara - aveva fatto visita al consigliere di Erdogan İbrahim Kalin “per sviluppare la cooperazione tra Gran Bretagna e Turchia”. In sostanza anche Londra sembra guardare ad Ankara come un valido strumento in chiave antirussa e anticinese.

Se Cina e Turchia sono certamente legate da importanti accordi economici, è altrettanto vero che la proiezione dei rispettivi interessi nell'area centroasiatica appare difficilmente conciliabile. Qualcosa di analogo si può dire anche a proposito del rapporto tra la Federazione Russa e la Turchia, legate da importanti vincoli economici ed energetici, ma già ai ferri corti in Libia, in Siria, nel Mediterraneo orientale e nel Caucaso. Nonostante i legami economici, Mosca rappresenta per la Turchia il principale antagonista della propria strategia militare, praticamente in tutti gli scenari che questa contempla.
La presenza – accertata – di centinaia di combattenti jihadisti sul lato azero del fronte del Karabakh - insieme a quella di un certo numero di forze speciali dell'esercito turco - è valsa alla Turchia le accuse da parte dell'Armenia, della stessa Siria e l'irritazione della Federazione Russa. A rappresentare una minaccia per Mosca è anzitutto l'ideologia delle formazioni jihadiste, tanto più a pochi chilometri dalle proprie frontiere. “Non possiamo non essere preoccupati del fatto che il Caucaso meridionale possa diventare una nuova rampa di lancio per le organizzazioni terroristiche internazionali. [Dal Karabakh] i terroristi potrebbero muoversi in secondo momento nei paesi limitrofi ad Armenia ed Azerbaijan, incluso la Federazione Russa.” ha commentato il direttore dell'intelligence russa per l'estero (SVR) Sergej Naryshkin,

Nel frattempo si attende che Joe Biden riveli al mondo le nuove mosse degli Stati Uniti verso l'Eurasia. Intervistato lo scorso gennaio 2020 dal New York Times, Joe Biden definiva Erdogan “un autocrate”, affermando la necessità di sostenere l'opposizione turca-curda e di “un approccio molto diverso” che faccia “pagare un prezzo” ad Erdogan. Nel 2014, allora vicepresidente degli Stati Uniti, si era scusato telefonicamente proprio con Erdogan, per aver affermato nel corso di una conferenza che la Turchia avesse sostenuto Daesh o altri gruppi di ispirazione jihadista coinvolti nella guerra di Siria.
La coppia Biden-Harris potrebbe rendersi protagonista di una revisione della strategia euroasiatica degli Stati Uniti: ciò, almeno potenzialmente, potrebbe tradursi in una maggiore aggressività antirussa e anticinese. Se così fosse, le ricadute sui fragili equilibri caucasici e dello spazio continentale potrebbero essere tutt'altro che auspicabili.