Dal Tevere al Piave.
1915-1918
Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra
di Martina Palazzini*
Il
giorno 3 febbraio 2016 a Roma in Piazza Galeno 1, sede dell’Istituto
Del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati Al Valor Militare, si è tenuta una conferenza avente come tema il libro “Dal Tevere al Piave.
1915-1918 Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra”. Questo evento ha visto
la partecipazione dei curatori dell’opera, a cui è stato conferito dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri il logo ufficiale della Commemorazione
del Centenario in quanto è stato riconosciuto il valore storico del progetto.
Inoltre è stato specificato che i proventi della vendita del libro serviranno a
coprire i costi sostenuti per il mantenimento del sito internet ed il restante
ricavato andrà in beneficienza. Per ulteriori dettagli in merito è possibile
visitare la pagina web LazioWiki.org.
Il
libro, pubblicato a gennaio del 2015 e a cura di Fabio Munno e Fabrizio
Bellisario, redattori del sito on line enciclopedico sulla storia della S.S.
Lazio LazioWiki.org, ricostruisce dettagliatamente le vicende di vita, sport e
guerra vissute dagli atleti italiani, per la precisione 30, della Società
sportiva Lazio. Esso nasce con l’intento di far conoscere la storia di questi
giovani atleti, le cui morti avvenute combattendo nella Prima Guerra Mondiale
sono spesso passate inosservate, lasciate sepolte nel dimenticatoio, senza
pensare che fossero vite spentesi in un conflitto che ha mutilato, ucciso e
privato l’uomo della sua umanità per tutta la sua durata. L’importanza dell’opera
risiede nel fatto che la ricerca è stata svolta attraverso l’utilizzo di
un’accurata documentazione e di fotografie parzialmente inedite, in molti casi
gli stessi familiari hanno contribuito a migliorarla e ad approfondirla. In
aggiunta grazie a tale analisi storica è possibile appurare che in realtà gli
atleti della S.S. Lazio che parteciparono alla Grande Guerra e vi morirono, non
furono 11, come sostenuto fin d’ora, ma 30.
Fra
i trenta atleti vi sono sia nomi appartenenti alla Roma bene che personaggi
comuni, come studenti e muratori. Delle figure di rilievo si ricorda, ad
esempio, Carlo Colombo, il quale creò in Italia una solida organizzazione scout
sulla scia di quanto realizzato da Lord Baden-Powell nell’isola inglese di
Brownsea. Degno di nota è anche il fatto che fra i protagonisti vi siano i nove
fondatori della Lazio. Riguardo al nome dato alla società, si è ipotizzato che
essi vedessero passare sul Tevere un battello bianco e celeste con su scritto
“Lazio”. Agli autori sono pervenute alcune lettere che i protagonisti del libro scrissero
alle loro famiglie, in cui si può notare come non vi sia un’esaltazione della
guerra ma il desiderio di combattere in prima linea, consapevoli dei rischi che ha arricchito il materiale iconografico raccolto
* Studentessa. Corso di Laurea Specialistica in Scienze POlitiche, Università Sapienza Roma
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