di GIANCARLO RAMACCIA*
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Generale Gonzaga del Vodice, due Medaglie d'Oro al Valor Militare |
"In sul paese
ch'Adice e Po riga. Solea valore e cortesia trovarsi".
Certo per Dante
Alighieri il Valore non era altro che sinonimo di nobiltà d'animo, di virtù.
Per molti oggi è una definizione desueta, anacronistica ed arcana, incomprensibile
ai più. Per tanti, troppi, oggi, esso non è altro che il costo di produzione di
un bene, in questa nostra società consumistica e post industraile che tutto
svilisce, dove impera il capitalismo immateriale e tutto è riconducibile al
solo unico fattore economico. Questa sua radice, non sola e non la più
importante, fa premio su tutti gli altri significati che un tempo la
precedevano ed erano prevalenti e ne svilisce il suo significato filosofico più
profondo, il suo "dover essere".
Per secoli il termine
Valore ha indicato la misura non comune delle doti morali ed intellettuali di
un uomo o delle capacità manifeste nell'ambito delle Arti e Mestieri. Era
"NOBILTA' D'ANIMO" o nella sua
eccezzione militare "VALENTIA BELLICA". Di questa valentia, di questo
coraggio, ardimento, eroismo, vogliamo trattare nell'oggi e nel tempo passato.
Per questo motivo il CESVAM, in pieno accordo con la Presidenza Nazionale e la
piena e fattiva collaborazione del Direttore del Periodico Nazionale
dell'Istituto, ha elaborato un progetto di ricerca da sviluppare nel prossimi
anni sul tema: "Il Valore Militare nel tempo". Ciò nasce da
ragionamenti e dibattiti interni al Centro Studi che non vuole e non può essere
un cenacolo di specialisti appassionati e cultori di storia e in particolare di
storia militare o storia della guerra, come quelli che già esistono, ma deve
legarsi fattivamente e fortemente alla storia dell'Istituto del Nastro Azzurro.
Istituto fondato nel lontano 1923 e che tra qualche anno festeggia il suo primo
centenario.
Istituto che ha
accompagato per un lungo periodo le vicissitudini della nostra Nazione e dello
Stato unitario italiano. Sempre tra le sue fila ha annoverato e continua,
orgogliosamente, ad annoverare come Soci i Decorati al Valore Militare e del
"Valore" si sente custode e depositario per conto di tutta la
Comunità Nazionale con nessuno escluso.
A tal fine il tema
della giornata di studi riguardante le manifestazioni che accompagnano la
Giornata del decorato, che si terrà a Roma nel prossimo aprile, avrà come tema
"Il Valore Militare dall'Unità d'Italia alla crisi armistiziale del
1943." E' il primo approccio a questa probematica, il primo momento di
verifica e riflessione pubblica, in cui si presentano i lavori di ricerca che
dovranno essere approfonditi e discussi nei prossimi appuntamenti, tutti ancora
da costruire, ma che vedranno il Periodico come strumento di informazione e
comunicazione di iniziative in merito. Il programma che si articola nella
analisi del Valore Militare nelle diverse epoche storiche, partendo dalla
antichità fino ad oggi, per comprendere l'evoluzione dei significati che le
diverse epoche e società hanno dato al termine stesso. Si focalizza per il
momento sul secolo che ci precede in qesto nostro travagliato novecento, segnato
da due guerre mondiali che ci vedono protagonisti e lì abbiamo individuato
"un buco nero nella nostra storia patria". Esso riguarda il periodo
che segue l'8 settembre 1943 e termina con la piena liberazione d'Italia e la
nascita della attuale Repubblica. In questo periodo dove si sommano nella
medesima guerra più guerre.
La Guerra di
Liberazione dallo straniero che occupa il nostro territorio, la guerra civile
iniziata nel 1919 e ripresa con la caduta del regime fascista ed infine la
guerra sociale mai sopita dalla nascita dall'Unità d'Italia come lo storico
Mario Pavone ha sapientemente descritto nel suo libro "Una guerra
civile". E' in questo confuso periodo che per noi Italiani va definito e
rintracciato il "Valore Militare" che mai può essere di parte o di
una sola parte per la sua esemplarità che è propria di ogni pedagogia sociale.
Ricercare e definire il significato di "Valore Militare" significa in
questo caso anche ricucire una parte della comune storia Patria. Superando e
sanando quelle fratture che nel tempo non possono non erodere il comune senso
di appartenza nazionale, rendendo fragile le Istituzioni preposte al consenso
della comunità, e così impedendo di riconoscersi appieno, con convinzione,
cittadini di un medesimo Stato.