Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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martedì 15 maggio 2018

Pittori e Palazzo Salviati: Francesco Albani


Scheda a cura di Adele Pizzullo



ALBANI, Francesco (1578-1660)
Nacque a Bologna nel 1578, secondogenito di un mercante di seta, alla morte del padre nel 1590 Francesco entrò nella bottega bolognese del pittore Denijs Calvaert, dove studiarono pittura anche Domenichino e Guido Reni. Nel 1595 lasciò la bottega del fiammingo per entrare a far parte della scuola dei Carracci. Tra il 1596 e il 1598 partecipò alla decorazione dell’oratorio di San Colombano e, sempre a Bologna, agli affreschi con le Storie tratte dall’Eneide in Palazzo Fava. Nel 1599 fu nel Consiglio dei Trenta dell’Arte dei Pittori di Bologna e, nello stesso anno, realizzò la tela con la Madonna e le Sante Caterina e Maddalena per la chiesa dei santi Fabiano e Sebastiano. Dal 1601 al 1602 fu a Roma con il Reni per studiare le opere di Raffaello e Annibale Carracci. È qui che, sull’orma di Annibale, il suo stile si elevò a quella audace sintesi di ellenismo veneto-raffaellesco di cui Nicolas Poussin farà più tardi tesoro. A Roma lavorò alacremente alla decorazione di due cappelle: la Cappella Aldobrandini a San Carlo al Corso e la Cappella Herrera in San Giacomo degli Spagnoli. Partecipò inoltre alle decorazioni di Palazzo Mattei (Sogno di Giacobbe), Palazzo Verospi al Corso (L’allegoria del tempo) e Palazzo Giustiniani a Bassano di Sutri (La caduta di Fetonte), a fianco di Domenichino e dell’allievo Giovanni Battista Viola. Ancora a Roma decorò tra il 1612 e il 1614 l’abside della Cappella Maggiore di Santa Maria della Pace. Dopo aver lavorato alla corte di Mantova tra il 1621 e il 1622, tornò a Roma per due anni e vi realizzò, su commissione di Scipione Borghese, i grandi tondi delle Storie di Venere e Diana (1625). Poi si stabilì definitivamente a Bologna, dove, fra il 1630 e il 1632 affrescò la Cappella Cagnoli di Santa Maria di Galliera e dipinse l’Annunciazione per la chiesa di San Bartolomeo. Nel 1633 Giovan Carlo de’ Medici lo chiamò a Firenze per ultimare i quadri ordinati dal duca di Mantova. La sua ultima opera è stata forse il Riposo nella fuga in Egitto, dipinto per Vittoria de’ Medici e oggi conservato a Palazzo Pitti.
Morì a Bologna il 4 ottobre 1660.
Del pittore risultano in “Palazzo Salviati alla Lungara” quattro opere, un Ecce Homo in mezza figura con tre angeli, nella Camera delle Udienze, due Virtù e un San Giovanni a figura intera, che si trovavano nella camera del cantone verso strada accanto al Gabinetto.  

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