Ricerca a cura di Luigi Marsibilio
Nell’area dell’ansa del Tevere, a ridosso del quartiere Trastevere, partendo
da porta Settimiana si percorre via della Lungara, il lungo asse rinascimentale
voluto da papa Giulio II (1508 – 1512). Prima delle opere di regimazione del
Tevere era il solo asse urbano fra Trastevere e il Vaticano e costituiva una
tra le più belle prospettive di Roma verso il fiume. Ai numeri civici 43 – 45
troviamo la chiesa di San Giuseppe alla Lungara e l’annesso convento. La
chiesa, eretta nel 1734 durante il pontificato di Clemente XIII, su progetto di
Ludovico Rusconi Sassi, subisce restauri nel corso dell’Ottocento, a cura di
Antonio Cipolla; in particolare, nel 1872 viene ricostruita la cupola che era
crollata. La facciata si sviluppa a due ordini e l’interno, a pianta
ottagonale, richiama architettonicamente il San Carlino borrominiano, in cui
prevale la stretta connessione tra la cupola ellittica su pennacchi e la parte
del basamento, caratterizzata dal movimento di superfici piane e convesse.
All’altare maggiore troviamo un dipinto di Mariano Rossi (1774) “Il sogno di S. Giuseppe”; dello stesso
artista altri due dipinti sulle pareti laterali del piccolo presbiterio: a
destra “La strage degli innocenti”, a
sinistra “L’adorazione dei Magi”. Sempre all’altare, altri due dipinti: a destra
la “Deposizione dalla croce” di
Nicolò Ricciolini, a sinistra la “Vergine
con i Ss. Anna e Gioacchino” di Girolamo Pesci. In sacrestia si può
ammirare un busto marmoreo di Clemente XI e nel soffitto un dipinto
raffigurante “Il trionfo della chiesa”
di Mariano Rossi.
L’attiguo convento, affidato alla congregazione dei padri Pii Operai,
viene edificato nel periodo 1760-64 da Giovanni Francesco Fiori, con una bella
facciata ricca di elementi decorativi. Nella cappella al primo piano, tutti i
dipinti sono di Mariano Rossi.
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