Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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giovedì 25 settembre 2014

Porta Santo Spirito

Ricerca a cura di Luigi Marsibilio












Siamo in piazza Della Rovere e, fronte al Tevere, volgiamo lo sguardo verso sinistra, alla fine della piazza, inizia la via di Porta Santo Spirito che è sbarrata dalla omonima Porta, una poderosa architettura classicheggiante articolata su quattro colonne giganti e due nicchie laterali con arco centrale. In origine era nota come “posterula Saxonum” (posterula dei Sassoni) in quanto nel 727 il re Ine del Wessex si trasferisce a Roma dopo l’abdicazione e qui fonda una “schola Saxonum”, con annessa chiesa e cimitero,  con lo scopo di fornire una preparazione e un’istruzione cattolica al clero e ai nobili inglesi. I sassoni risultano presenti in quella zona fino alla fine del XII secolo, allorquando il re Giovanni Senzaterra dona il complesso della schola per l’edificazione della chiesa di Santa Maria in Saxia (che poi diventa Santo Spirito in Sassia), e dell’ospedale tuttora esistente. Con l’occasione papa Innocenzo III fa aggiornare anche il nome della porta in Santo Spirito. Questa è tra le più antiche porte del muro che circonda il Vaticano ed è stata oggetto di un’aspra disputa tra due grandi artisti, Michelangelo Buonarroti e Antonio da Sangallo il Giovane il quale ideò la struttura nel 1543. L’opera alla fine è rimasta incompiuta in quanto il Buonarroti, dopo la morte del Sangallo, la completò ma in maniera frettolosa e approssimativa, facendo qualche intervento di tipo disfattista (non potendo demolirla) tendente sia a rovinarla sia per rifarsi delle tremende critiche che gli venivano rivolte per il poco apprezzato progetto di Porta Pia. Oltrepassata la Porta Santo Spirito si percorre la via dei Penitenzieri all’inizio della quale a destra troviamo il portale barocco eretto da Alessandro VII (1664), che rappresenta l’ingresso principale all’Ospedale di Santo Spirito e usato fino a quando la struttura fu ampliata con i nuovi fabbricati che fronteggiano piazza Della Rovere e il lungotevere in Sassia. L’Ospedale, fondato nel 1198 da Innocenzo III che l’affidò a Guido di Montpellier (creatore in Francia dell’Ordine ospitaliero di Santo Spirito), fu distrutto da un furioso incendio nel 1471; nel 1473 Sisto IV provvide a ricostruirlo grazie all’opera di vari architetti, fra cui Giovanni Pietro de’ Gherarducci. E fu proprio una scelta felice quella di Innocenzo III di affidare l’ospedale di Santo Spirito in Sassia,  cui la porta appoggia a destra e che era destinata anche ad assistere l’infanzia abbandonata e i poveri, all’ordine di Santo Spirito.  

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