Siamo in piazza Della Rovere e, fronte al Tevere, volgiamo lo sguardo verso sinistra, alla fine della
piazza, inizia la via di Porta Santo Spirito che è sbarrata dalla omonima
Porta, una poderosa architettura classicheggiante articolata su quattro colonne
giganti e due nicchie laterali con arco centrale. In origine era nota come
“posterula Saxonum” (posterula dei Sassoni) in quanto nel 727 il re Ine del
Wessex si trasferisce a Roma dopo l’abdicazione e qui fonda una “schola
Saxonum”, con annessa chiesa e cimitero,
con lo scopo di fornire una preparazione e un’istruzione cattolica al
clero e ai nobili inglesi. I sassoni risultano presenti in quella zona fino
alla fine del XII secolo, allorquando il re Giovanni Senzaterra dona il complesso
della schola per l’edificazione della chiesa di Santa Maria in Saxia (che poi
diventa Santo Spirito in Sassia), e dell’ospedale tuttora esistente. Con
l’occasione papa Innocenzo III fa aggiornare anche il nome della porta in Santo
Spirito. Questa è tra le più antiche porte del muro che circonda il Vaticano ed
è stata oggetto di un’aspra disputa tra due grandi artisti, Michelangelo
Buonarroti e Antonio da Sangallo il Giovane il quale ideò la struttura nel
1543. L’opera alla fine è rimasta incompiuta in quanto il Buonarroti, dopo la
morte del Sangallo, la completò ma in maniera frettolosa e approssimativa,
facendo qualche intervento di tipo disfattista (non potendo demolirla) tendente
sia a rovinarla sia per rifarsi delle tremende critiche che gli venivano
rivolte per il poco apprezzato progetto di Porta Pia. Oltrepassata la Porta
Santo Spirito si percorre la via dei Penitenzieri all’inizio della quale a
destra troviamo il portale barocco eretto da Alessandro VII (1664), che
rappresenta l’ingresso principale all’Ospedale di Santo Spirito e usato fino a
quando la struttura fu ampliata con i nuovi fabbricati che fronteggiano piazza
Della Rovere e il lungotevere in Sassia. L’Ospedale, fondato nel 1198 da
Innocenzo III che l’affidò a Guido di Montpellier (creatore in Francia
dell’Ordine ospitaliero di Santo Spirito), fu distrutto da un furioso incendio
nel 1471; nel 1473 Sisto IV provvide a ricostruirlo grazie all’opera di vari
architetti, fra cui Giovanni Pietro de’ Gherarducci. E fu proprio una scelta
felice quella di Innocenzo III di affidare l’ospedale di Santo Spirito in
Sassia, cui la porta appoggia a destra e
che era destinata anche ad assistere l’infanzia abbandonata e i poveri,
all’ordine di Santo Spirito.
Atto Costitutivo e Statuto della Associazione
L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog
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