Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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domenica 21 dicembre 2014



A Tutti i "Seniores"
i più siceri  AUGURI di un sereno Natale 
e
un Anno Nuovo denso di realizzazioni

martedì 9 dicembre 2014

CORAZZI, Domenico (1835-1884)

ricerca a cura di Adele Pizzullo

Nacque ad Anagni nel 1835, Maggiore del I Artiglieria, partecipò all'assedio di Capua e nel 1866 alla battaglia di Custoza dove meritò una medaglia d'argento al V.M., quale capitano di batteria della 16^ divisione comandata da Umberto di Savoia.
Come molti altri militari di quel periodo anche lui si dedicò alla carriera parlamentare.
Nei primi mesi del 1883 una forte crisi economica imponeva molti tagli ai costi del nuovo Stato Italiano per non aggravare una situazione che si delineava assai delicata, allora, come oggi, si pensava che fosse opportuno intervenire nel bilancio dell’Esercito Italiano, colpendo in primis quelle strutture come le Scuole Militari pre-Accademie, tra l’altro non ritenute molto necessarie dagli stessi comandi militari: la Nunziatella di Napoli, il Collegio di orfani dei militari della Teulié di Milano, il Collegio militare di Firenze erano perciò destinate al loro scioglimento e quindi alla loro chiusura. Dopo interventi autorevoli di membri del Parlamento Italiano, venne citato da più parti quello determinante dell’On. Domenico Corazzi, il quale, il 16 febbraio del 1883, fece un discorso vibrante e appassionato in cui denunciò come la formazione e l’educazione dei giovani "più giovani"  per la crescita dei valori della nuova società civile di quegli anni fosse uno dei principi fondativi di uno "Stato Moderno". Anzi, proprio la Capitale d’Italia, Roma, doveva essere la culla di una vera e grande Scuola e per questo auspicava la fondazione di un "Collegio Militare di Roma".
Egli fu quindi uno dei più grandi sostenitori della fondazione del collegio Militare di Roma a Palazzo Salviati.
Domenico Corazzi morì per malattia verso la fine di luglio del 1884 nell’Ospedale di S. Spirito, proprio a due passi da Palazzo Salviati, e le sue spoglie furono tumulate il giorno 29 nel cimitero monumentale del Verano nel riquadro 20, fila 26, coppia 14.
 

                                
MOCENNI, Stanislao  (1837 – 1907)

ricerca a cura di Adele Pizzullo

Nacque a Siena da Alessandro e da Caterina Landi il 21 marzo 1837. Govanissimo intraprese la carriera militare e divenne ufficiale dell'esercito del Granducato di Toscana. Passato nel 1860 in quello italiano, si distinse nella repressione del brigantaggio nell'Italia meridionale. Nel 1871 ritornò infine formalmente al comando superiore del corpo di stato maggiore e fu inviato in Germania come addetto militare: posizione che occupò per più di due anni. Al suo ritorno in patria fu promosso tenente colonnello e inviato al comando del neoistituito Collegio militare di Firenze. Nel novembre dello stesso anno, in elezioni politicamente importanti, il partito monarchico senese si trovava senza candidato e propose all’ufficiale, ormai distintosi a livello nazionale e con alle spalle persino incarichi internazionali, di rappresentarlo: il M. risultò eletto, trentasettenne. Era ormai militare e deputato.Nel 1876  fu nominato aiutante di campo onorario di Sua Maestà. Come deputato fu rappresentante del collegio di Siena dalla XII alla XX, ossia dal 1874 al 1900.
L’orientamento politico dei suoi discorsi e delle sue votazioni fu costantemente ministeriale, conservatore,
anche in Parlamento mantenne quindi il profilo del «tecnico», dell’uomo delle istituzioni e della burocrazia. Egli non teneva a mettersi particolarmente in evidenza: sapeva di non essere un militare intellettuale , né un comandane di truppe, né ancora un soldato «politico». Eppure, da un altro punto di vista, nel pieno dei suoi circa cinquant’anni, la posizione da lui raggiunta testimoniava che quello che era stato il giovane ufficiale toscano si era ormai pienamente integrato nel cuore dell’amministrazione militare e, quindi, dello Stato nazionale. Non a caso la sua carriera militare procedeva senza scosse, mentre si susseguivano gli incarichi presso l’amministrazione centrale: era un militare di uffici più che di piazze d’armi. Da colonnello svolse il periodo di comando a Roma, presso il 31° reggimento fanteria, per tornare poi allo stato maggiore a dirigere l’ufficio coloniale.
Fu nominato generale il 15 dicembre 1883, e nello stesso anno fu uno dei sostenitori a Montecitorio della proposta di istituire il Collegio Militare nella capitale.
Il 15 dic. 1893 su proposta del  presidente del Consiglio designato da Umberto I, Francesco Crispi, assunse l'incarico di Ministro della Guerra fino al 1896. Fu lui a proporre al consiglio dei ministri l'invio di truppe in Africa per la Battaglia di Adua e dovette dimettersi col governo Crispi a seguito proprio del tragico fallimento di tale impresa.
In risposta a un’accusa di «mentitore» ricevuta in Parlamento da S. Barzilai, affrontò il suo accusatore a duello il 23 marzo 1896: ne uscirono ambedue feriti. Per punizione , il generale fu posto prima a disposizione e poi in disponibilità. A quel punto la sua carriera militare era troncata, anche se localmente egli ottenne di essere rieletto al Parlamento il 21 marzo 1897, senza che nessuno ne proponesse la nomina a senatore. Il 9 agosto 1898 fu quindi posto in posizione di servizio ausiliario e il 1° novembre 1901 passò a riposo definitivo.
Trascorse gli ultimi anni a Siena, dove morì il 21 marzo 1907.


OBOLO DI SAN PIETRO

ricerca a cura di Adele Pizzullo


Si Chiama Obolo di San Pietro l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi. Una pratica molto antica che arriva fino ad oggi.
Nasce con lo stesso cristianesimo la pratica di sostenere materialmente coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi anche cura dei più bisognosi (cfr. Atti degli Apostoli 4,34; 11,29).
Alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni, dopo la loro conversione, si sentirono tanto legati al Vescovo di Roma, che decisero di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Padre. Così nacque il “Denarius Sancti Petri” (Elemosina a San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei.
Questa, come altre pratiche analoghe, passò attraverso molte e diverse vicissitudini nel corso dei secoli, fino a quando fu benedetta dal Papa Pio IX, con l’Enciclica Saepe venerabilis del 5 agosto 1871.
Attualmente, questa colletta ha luogo in tutto il mondo cattolico, per lo più il 29 giugno o la domenica più vicina alla Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Il bilancio annuale dello Stato Città del Vaticano, così come quello dell'Obolo di san Pietro viene pubblicato annualmente tramite un Comunicato del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.
Il Ponte dei Fiorentini - Famiglia Celani

ricerca a cura di Adele Pizzullo


Il Ponte dei Fiorentini, o come lo chiamavano i Romani “er ponte de fero”, era una vera meraviglia dell’ingegneria di fine ottocento. Realizzato tra il 1861 e il 1863 dall' ingegnere Calvi, ufficiale del Genio pontificio, coadiuvato dall’ingegnere Montgolfier Bodin, su progetto dell’ingegnere Raffaele Canevari, fu il primo ponte sospeso costruito a Roma.
Posto tra Via Giulia, all’altezza della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, da cui poi prese il nome e Via della Lungara davanti a Palazzo Salviati, era un ponte completamente sospeso sul fiume. La sua campata di ben 93 metri per cinque di larghezza non poggiava infatti su piloni posti nell’alveo del fiume ma su due piloni e due piccole campate di 10 metri posti direttamente sulle rive del Tevere. Inoltre tutti gli impianti sospesi erano realizzati in acciaio (non in ferro). Le due forti catene che correvano ai lati del ponte erano collegate tra loro da spranghe metalliche, per ridurre le oscillazioni. Il pavimento era costituito da assi di legno. Inizialmente fu adibito al trasporto di veicoli a trazione animale ma in seguito fu riservato esclusivamente al passaggio pedonale.
Il Ponte dei Fiorentini fu soprannominato il “Ponte del Soldino”: come compenso delle spese sostenute il governo pontificio concesse alla società costruttrice il diritto di riscossione di un pedaggio per 99 anni. Il pedaggio era stabilito in un soldo. Erano esclusi dal pedaggio i militari, i gendarmi in servizio e i frati mendicanti scalzi. Il giorno di Pasqua invece il transito era gratuito per tutti. Un cartello posto dalla parte della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini recitava: “Il pedaggio si paga all’altra sponda”. Un giorno durante una delle piene del Tevere qualcuno aggiunse: “sempre che prima non t’inghiuotta l’onda”. Il cartello fu quindi modificato: All’altra sponda si paga il pedaggio” e qualcuno aggiunse, sempre dopo un’altra piena del Tevere: “se non ti mancano i soldi e il coraggio”. Responsabili della riscossione del pedaggio furono Domenico Celani e sua moglie per quasi quaranta anni. I due passavano le loro giornate chiusi in due casotti, sulle sponde opposte del fiume, accanto alla tabella che indicava i costi. Domenico era un omone grosso e riccio di carnagione scura soprannominato
"er moro der ponte de fero". l'incasso giornaliero veniva versato all'amministrazione pontificia, a lui spettava solo un modesto stipendio mensile. Durante una aggressione da parte di un passante che non voleva pagare il pedaggio si arrivò ai coltelli e Domenico, pur non rimanendo ferito, morì in seguito allo spavento. Il posto fu preso dal figlio Fernando e da sua moglie che occuparono gli stessi due casotti dei genitori, fino a quando il pedaggio si pagò solo dal lato di Trastevere e di conseguenza il casotto divenne uno solo. Per quei tempi questo della riscossione era un lavoro sicuro e poichè la concessione che permetteva il pedaggio doveva durare fino al 1963, avrebbe assicurato lavoro almeno a tre generazioni.
Purtroppo nel 1941 il ponte fu demolito quando si realizzò Ponte Principe Amedeo, posto a circa 100 metri più a monte.
Era in perfetto stato quindi il suo acciaio fu portato nei centri di raccolta per la guerra.
Fernando e sua moglie furono avvisati della decisione pochi giorni prima della demolizione. Il dolore fu talmente forte che Fernando ne morì pochi mesi dopo.
Per la realizzazione del Ponte del soldino furono necessarie alcune demolizioni su Via della Lungara.
Venne abbattuta la chiesa dei Santi Leonardo e Romualdo, degli inizi del XIII sec. Fu demolita un’edicola dedicata a Santa Francesca Romana con un affresco in cui era raffigurato il miracolo con cui la santa aveva salvato la cognata dall’annegamento nella acque del fiume. E fu demolito Porto Leonino, si trattava di un piccolo porticciolo fatto costruire da Leone XIII nel 1827 per l’attività mercantile, che non divenne mai importante poichè l’attività commerciale continuava ad svolgersi nei due porti di Ripa e Ripetta, era costituito da una piattaforma a livello della strada collegata alla banchina da due gradinate ellittiche. La struttura era inoltre caratterizzata dalla presenza della Mostra dell’Acqua Lancisiana, una fontana rinnovata da Leone XIII ma risalente al 1720, quando Monsignor Lancisi aveva fatto arrivare dal Gianicolo un’acqua ritenuta salutare.
MORRA DI LAVRIANO E DELLA  MONTÀ, Roberto Luigi Antonio Teresio Carlo Maria  (1830-1817)
Ricerca a cura di Adele Pizzullo
Nacque a Torino il 24 dicembre 1830 da Bonaventura, conte di Lavriano e della Montà, del quale ereditò il titolo e i beni, e da Polissena Asinari di San Marzano. Fu avviato molto giovane, come d’uso nelle famiglie dell’aristocrazia piemontese, alla carriera militare, professione tradizionale della sua casata. Entrò all’Accademia militare di Torino come cadetto nel luglio 1844. Sottotenente di artiglieria nel 1848, partecipò alle campagne dell’indipendenza. Prese parte alla battaglia di Custoza del 1866 con il grado di tenente colonnello di stato maggiore e con il ruolo di aiutante di campo del principe Amedeo di Savoia, comandante della brigata Granatieri di Lombardia, e ottenne la medaglia d’argento al valor militare. 
Colonnello nel 1868, nell’autunno del 1869 fu tra gli invitati all’inaugurazione del canale di Suez. Di quell’esperienza e del viaggio di un mese in Egitto lasciò una gustosa cronaca nel suo diario (Giornale di viaggio in Egitto. Inaugurazione del canale di Suez, a cura di A. Siliotti - A. Vidal-Naquet, Verona 1995). Maggior generale nel 1877, tenente generale nel 1883, fu successivamente al comando delle divisioni territoriali di Padova, Milano e Roma, e del corpo d’armata di Napoli (dicembre 1891). Fu eletto deputato per la prima volta nel 1874, rappresentando nel corso della XII legislatura il collegio di Carmagnola; fu poi rappresentante di Avigliana (Torino) per la XV e XVI legislatura. Fu proprio durante la XV legislatura che partecipò alla seduta del  16 febbraio del 1883 con i colleghi Corazzi e Mocenni sostenendo l'opportunità della fondazione del Collegio Militare a Roma. Nel 1890 fu nominato senatore.
Fu aiutante di campo effettivo del re dal 1879 dopo esserlo stato per lunghi anni in qualità di onorario, e primo aiutante di campo onorario dall’ottobre 1900, alla fine del 1893 venne inviato a Palermo come comandante del corpo d’armata e regio commissario straordinario (incarico assunto ufficialmente nel gennaio 1894) con il compito di ripristinare l’ordine nell’isola, scossa dal violento conflitto sociale seguito alle proteste del movimento dei Fasci siciliani. Morra promulgò lo stato d’assedio in tutta la Sicilia (4 gennaio 1894) e procedette con brutalità alla repressione dei disordini e allo scioglimento del movimento dei Fasci. Dopo aver fatto arrestare i membri del comitato centrale, ordinò il fermo di centinaia di sospetti e simpatizzanti, tra contadini, intellettuali, professionisti e studenti; circa 1000 persone furono inviate al confino senza processo. Il compito di Morra in Sicilia si poté considerare concluso con le dure condanne inflitte ai promotori e ai simpatizzanti dei Fasci (che vennero definitivamente proibiti) e con il ripristino dell’ordine, sancito dalla cessazione dello stato d’assedio (agosto 1894).
A partire dal 1897, pur restando in servizio attivo, non ricoprì più incarichi di comando nell’esercito, cominciando una breve carriera di inviato plenipotenziario presso governi esteri: fu per più di due anni inviato straordinario alla corte dell’Impero russo a San Pietroburgo. Nel 1904, raggiunti i limiti di età, venne collocato a riposo, ma rivestì ancora incarichi perlopiù onorifici all’interno del Senato.
Morì a Roma il 20 marzo 1917.

lunedì 8 dicembre 2014

Palazzo Salviati. La Storia. Materiali 1943-1955


Centro Alti Studi per la Difesa
1945 -1955

Origini:
Il Centro Alti Studi  per la Difesa trae origine dal Centro Alti Studi Militari,
(Decreto Ministeriale 16 Agosto 1949).
Dipendenza diretta dal Capo di Stato Maggiore della Difesa

Compito:
Dare agli ufficiali  (colonnelli e generali) delle tre Armi  elementi di conoscenza della vita nazionale interferenti con le problematiche militari; studiare ed analizzare le tematiche relative alla preparazione militare e alla organizzazione del sistema Difesa

Struttura
Alta Direzione: Capo di Stato Maggiore della Difesa, per le sue peculiarità; si avvaleva
.di un Comitato  direttivo composto da Tre Ufficiali generali o ammiragli ( grado tre stelle);
    questo comitato di avvaleva di tre generali  ammiragli  (due/1 stella),
    e da tre relatori ( scelti tra gli ex frequentatori)

Il Centro Alti Studi Militari, ubicato a Palazzo Marina, organizzava corsi di 6 mesi;
il corso era suddiviso in tre sezioni
ogni sezione era diretta da un coadiutore, con un relatore e da un numero vario di frequentatori
I frequentatori erano scelti dai rispettivi Capi di Stato Maggiore di Forza Armata e proposti per la frequenta al capo di Stato Maggiore della Difesa.
Fra i Frequentatori potevano essere ammessi dei Civili (Funzionari dello Stato di altri amministrazioni, o esponenti del mondo industriale e della cultura.

Materie da studiare: gli argomenti erano scelti dal Capo di Stato Maggiore della Difesa

Con il decreto 10 Gennaio 1957 Il Ministro disponeva che la Presidenza fosse affidata ad un generale  a tre stelle, da avvicendare con le tre Forze Armate.

Nel 1958, fu lasciata la sede di Palazzo marina, e il centro di suddivideva in tre infrastrutture  ubicate nel Quartiere Prati:
. Via Don Giovanni Verità
. Via Romagnoli
. Via G.B. Vico

Questa sistemazione rimase fino al 1964.
Nel 1964 il Centro di riunìsce in via Goiran, al Quartiere Trionfale.

Nel 1971 il Centro si trasferì a Palazzo Salviati

         

martedì 2 dicembre 2014

Volume Palazzo Salviati. La Storia. Ricerca notizie. Volume 1870-1943. Cari AmiciCari AmiciCari AmiciCari Amici

Ricerche inessere per il volume
 Palazzo Salviati. La Storia
 Dall'Età Umbertina all'Italia Imperiale . 1870-1943.


1.
Collegio Militare. Votazioni in 20.mi. Ricerche im merito secondo la rigorma gentile (Massimo Coltrinari)

2.
Trovare Notizie su ing. Calvi, Ufficiale del genio Pontificioche costruì il ponte del soldo o del soldino nel 1863.

3.
Trovare notizie su Famiglia Celani di Roma che aveva l'appaloto per la riscossione del pedaggio. Tale pedaggio andava a beneficio dell' Obolo di San Pietro.

4.
Trovare notizie su Obolo di San Pietro, organizzazione di assistenza ancora oggi operante a Roma

5
Trovare notizie sull'Opuscolo edito in occasione del XXV anniversario della fondazione del Collegio. Tale Opuscolo è stato redatto dal Cap. Luigi Paroni Comandante della 1 compagnia allievi. Riporta foto del tenente Ernesto Hermite Disegni del Cav. Ernesto mancini professore al Colelgio Militare

6.
Trovare notizie dell'Architetto Claudio Monticelli, che redasse il progetto del Munumento alla Vittoria posto in "piazza d'armi" oggi giardino. Le pietre furono fatte giungere dal Grappa e dal Montello.

Le notizie eventualemnte trovare ed ampliate devono essere inviate a senioresiasd@libero.it

57sessione: cena per gli Auguri di Natale. Annuncio

Cari Amici

anche quest'anno, su sollecitazione di diversi di voi, ho il piacevole compito di gestire i contatti per organizzare la cena sociale del 57° corso IASD.
Anche quest'anno, per semplificare gli aspetti della partecipazione del nostro Capocorso, abbiamo deciso di ritrovarci al Circolo Villa Spada della Guardia di Finanza, che già lo scorso anno ci ha ospitato nella sua prestigiosa cornice.
Ci vedremo la sera del 4 Dicembre, con un pò di anticipo rispetto ai prevedibili numerosi impegni in prossimità delle feste natalizie.
Ciò è reso possibile dalla preziosa collaborazione di Massimo Ricciardi, che così ci darà l'opportunità di festeggiare la sua recente onoreficenza.
Vi chiedo di comunicare la Vostra disponibilità appena possibile, per aiutarci ad organizzare l'evento nel migliore dei modi.
Inoltre vi chiedo di comunicarci eventuali esigenze/intolleranze alimentari oltre ad una preferenza tra menù di pesce e di carne.
Contattate inoltre gli amici con cui siete più frequentemente in contatto per verificare che abbiano ricevuto questa comunicazione ed eventualmente inoltrate loro questa email.
Pensiamo anche quest'anno di scambiarci un pensierino per animare la serata come d'abitudine.
Un saluto affettuoso ed a presto

Auro Di Falco