Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

Per la traduzione dall'Italiano in altre lingue e viceversa, utilizzare "Traduttore" situato alla fine della pagina del blog

martedì 9 dicembre 2014

MOCENNI, Stanislao  (1837 – 1907)

ricerca a cura di Adele Pizzullo

Nacque a Siena da Alessandro e da Caterina Landi il 21 marzo 1837. Govanissimo intraprese la carriera militare e divenne ufficiale dell'esercito del Granducato di Toscana. Passato nel 1860 in quello italiano, si distinse nella repressione del brigantaggio nell'Italia meridionale. Nel 1871 ritornò infine formalmente al comando superiore del corpo di stato maggiore e fu inviato in Germania come addetto militare: posizione che occupò per più di due anni. Al suo ritorno in patria fu promosso tenente colonnello e inviato al comando del neoistituito Collegio militare di Firenze. Nel novembre dello stesso anno, in elezioni politicamente importanti, il partito monarchico senese si trovava senza candidato e propose all’ufficiale, ormai distintosi a livello nazionale e con alle spalle persino incarichi internazionali, di rappresentarlo: il M. risultò eletto, trentasettenne. Era ormai militare e deputato.Nel 1876  fu nominato aiutante di campo onorario di Sua Maestà. Come deputato fu rappresentante del collegio di Siena dalla XII alla XX, ossia dal 1874 al 1900.
L’orientamento politico dei suoi discorsi e delle sue votazioni fu costantemente ministeriale, conservatore,
anche in Parlamento mantenne quindi il profilo del «tecnico», dell’uomo delle istituzioni e della burocrazia. Egli non teneva a mettersi particolarmente in evidenza: sapeva di non essere un militare intellettuale , né un comandane di truppe, né ancora un soldato «politico». Eppure, da un altro punto di vista, nel pieno dei suoi circa cinquant’anni, la posizione da lui raggiunta testimoniava che quello che era stato il giovane ufficiale toscano si era ormai pienamente integrato nel cuore dell’amministrazione militare e, quindi, dello Stato nazionale. Non a caso la sua carriera militare procedeva senza scosse, mentre si susseguivano gli incarichi presso l’amministrazione centrale: era un militare di uffici più che di piazze d’armi. Da colonnello svolse il periodo di comando a Roma, presso il 31° reggimento fanteria, per tornare poi allo stato maggiore a dirigere l’ufficio coloniale.
Fu nominato generale il 15 dicembre 1883, e nello stesso anno fu uno dei sostenitori a Montecitorio della proposta di istituire il Collegio Militare nella capitale.
Il 15 dic. 1893 su proposta del  presidente del Consiglio designato da Umberto I, Francesco Crispi, assunse l'incarico di Ministro della Guerra fino al 1896. Fu lui a proporre al consiglio dei ministri l'invio di truppe in Africa per la Battaglia di Adua e dovette dimettersi col governo Crispi a seguito proprio del tragico fallimento di tale impresa.
In risposta a un’accusa di «mentitore» ricevuta in Parlamento da S. Barzilai, affrontò il suo accusatore a duello il 23 marzo 1896: ne uscirono ambedue feriti. Per punizione , il generale fu posto prima a disposizione e poi in disponibilità. A quel punto la sua carriera militare era troncata, anche se localmente egli ottenne di essere rieletto al Parlamento il 21 marzo 1897, senza che nessuno ne proponesse la nomina a senatore. Il 9 agosto 1898 fu quindi posto in posizione di servizio ausiliario e il 1° novembre 1901 passò a riposo definitivo.
Trascorse gli ultimi anni a Siena, dove morì il 21 marzo 1907.


Nessun commento:

Posta un commento