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giovedì 29 maggio 2014

Roma Moderna: di Cosimo di Mariano, Agnolo detto il Bronzino

Ricerca a cura di Adele Pizzullo, Seniores Staff
 
di Cosimo di Mariano, Agnolo detto il Bronzino  (1503– 1572)
Ritrattista ufficiale alla corte di Cosimo I de’ Medici, Agnolo di Cosimo di Mariano, detto il Bronzino, è uno fra i più grandi pittori italiani del Cinquecento. Figlio di un modesto macellaio, verso il 1515 iniziò a lavorare nella bottega del Pontormo collaborando con il maestro agli affreschi delle ville medicee di Poggio a Caiano e di Careggi e in seguito alle decorazioni della Certosa del Galluzzo. Il soprannome "Bronzino", dovuto forse al colore dei capelli, è attestato per la prima volta in una serie di pagamenti che l’artista ricevette intorno al 1530. L’anno successivo si trasferì a Pesaro lavorando per un biennio per la famiglia Della Rovere.Alla morte prematura di Raffaello, che era il ritrattista dei Medici di Firenze, Agnolo Bronzino prende il suo posto, ritraendo Cosimo de' Medici e altri familiari. Nel 1540 il Duca Cosimo I lo nomina Pittore di Corte e, nel 1545, l'artista inizia la decorazione della cappella privata della moglie del Duca, Eleanora di Toledo nel Palazzo Vecchio con cinque affreschi e una grande tavola d’altare, evidenziando un allontanamento dallo stile del Pontormo e insieme un deciso influsso michelangiolesco (comune a tutti i rappresentanti del manierismo fiorentino). L’influenza di Michelangelo si manifestò in misura ancora più palese nell’affresco Passaggio del Mar Rosso, realizzato dopo l’ingresso nell`Accademia Fiorentina nel 1541, che segnò l’apice della sua maturazione artistica. Nello stesso periodo eseguì altri dipinti a sfondo sacro e profano e numerosi cartoni per l`Arazzeria medicea, fra questi anche un originale ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni de' Medici, dipingendo i suoi soggetti, forse un poco freddi, ma estremamente eleganti, senza apparire pretenziosi. Fu tuttavia nella ritrattistica che il Bronzino dimostrò al meglio tutti i caratteri della sua pittura nitida, elegante ed armonica con un linguaggio pittorico delicatamente formale, con fredde e chiare gamme cromatiche ed una stesura di colori piana . Il Bronzino realizzò anche molte pale d’altare per varie chiese fiorentine. Nonostante la fama e il prestigio di cui ormai godeva, a partire dalla metà degli anni 50 iniziò a perdere lentamente il favore dei Medici, finché nel 1564 Cosimo I gli tolse il salario di pittore ufficiale per passarlo al Vasari, artista emergente autore fra l’altro del progetto degli Uffizi e della trasformazione di Palazzo Vecchio.Il miglior lavoro di Agnolo Bronzino è il "Ritratto di un giovane uomo" che sembra sia stato fatto nel 1535 e sia servito al pittore per conquistare i De' Medici. Bronzino ci ha lasciato una raffigurazione di se stesso nel grande affresco "Martirio di San Lorenzo" dipinto nel 1569, nella Chiesa di San Lorenzo a Firenze, dove si raffigura vecchio, aveva già 67 anni, con una lunga barba bianca, per questo lavoro ricevette aspre critiche per l’eccessivo numero di corpi nudi di chiaro stile michelangiolesco (non più in voga).
Il pittore, considerato uno dei maggiori manieristi italiani, morì a Firenze,  il 23 novembre 1572 e venne sepolto nella Chiesa di San Cristoforo degli Adimari.

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