Atto Costitutivo e Statuto della Associazione

L'Atto Costitutivo, lo Statuto della Associazione, la Scheda di Adesione sono pubblicati sotto la data del 2 febbraio 2013 di questo Blog

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martedì 28 ottobre 2014

LEONARDO di ser Piero da Vinci (1452 – 1519)
ricerca a cura di Adele Pizzullo
Pittore, ingegnere e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, poeta, scenografo, anatomista, musicista e, in generale, progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. Fu detto da Vinci dal piccolo borgo in Val d'Arno inferiore, dove nacque in un giorno non determinato del 1452, figlio illegittimo del notaio ser Piero, di Vinci, Leonardo, nel 1465 seguì il padre a Firenze ed entrò nell’effervescente bottega di Andrea del Verrocchio, nel 1472 era già iscritto alla Compagnia dei pittori. Nel 1481 ottenne l’incarico per l’Adorazione dei Magi, primo esempio della sua capacità di esprimere sentimenti ed emozioni umane. L’anno successivo, chiamato da Ludovico il Moro, lasciò Firenze per Milano, dove per quasi vent’anni alternò l’attività di ingegnere e di inventore con quella artistica. Qui  realizzò la meravigliosa Dama con l’ermellino, e giunse a una stupefacente resa dei “moti dell’anima" con il monumentale Cenacolo .La sconfitta di Ludovico il Moro (16 marzo 1500) costrinse Leonardo a lasciare Milano. Partì per Venezia, fermandosi lungo il viaggio a Mantova, alla corte di Isabella d’Este, dove venne accolto con grande favore e ricevette richieste di opere di pittura. Nell’aprile del 1500 lasciò Venezia, dove aveva compiuto studi per apprestamenti difensivi, e ritornò a Firenze, dove si dedicò alla pittura, ma più spesso dette «opra forte ad la geometria». Dal maggio 1502 al maggio 1503 rimase lontano da Firenze, quasi sempre al servizio del duca Valentino (Cesare Borgia). Fu a Urbino, a Rimini, a Cesena, a Pesaro, a Cesenatico e in altre città delle Marche e della Romagna, dove studiò porti, problemi di idraulica, fortificazioni. A questo periodo appartengono gli originalissimi contributi  alla cartografia, al rilievo e alla descrizione dei luoghi. Nel 1503 fece ritorno a Firenze, dove approfondì gli studi matematici e anatomici e si dedicò in modo discontinuo alla pittura; in questi anni iniziò anche il capolavoro che lo rese celebre nei secoli, la Gioconda. Per una decina d’anni, Leonardo si mosse tra a Milano francese, la dimora romana del cardinale Giuliano de’ Medici e la sua Firenze, dedicandosi alla pittura, allo studio di questioni militari e di canalizzazioni, a scopo sia pacifico sia militare (alcuni progetti arditi e utopistici sono tuttavia impressionanti per la lucidità della progettazione), e incominciò a studiare il volo degli uccelli e le leggi dell’idraulica. Nel 1505 tornò di nuovo a Milano, nel marzo del 1508 a Firenze, e di nuovo a Milano nel settembre dello stesso anno. A questo periodo risalgono studi sulla navigazione fluviale, ricerche anatomiche e botaniche. Nel 1513 fu chiamato a Roma da Giuliano de’ Medici, ma si vide escluso dalle grandi opere (i progetti per S. Pietro e la decorazione del Vaticano). Nel 1517, a 65 anni, accettò l’invito del re di Francia Francesco I e si trasferì nel castello di Cloux presso Amboise. Il re gli elargì una pensione annua come premier peintre, architecte et mechanicien du roi. Leonardo visse gli ultimi anni di vita, dedicandosi in assoluta libertà alle sue innovative ricerche, benché impedito da paralisi alla mano destra. Impressionanti testimonianze di quest’ultimo periodo sono i disegni in cui è immaginata la fine del mondo, evento fantastico in cui operano con terribile bellezza le forze della natura.
Morì il 2 maggio 1519 nel castello di Cloux in Amboise, proprietà di Luisa di Savoia, madre di Francesco I.

Nel testo "Roma moderna" risulta a Palazzo Salviati  una Madonna col Bambino, mentre nel libro "Palazzo Salviati alla Lungara" i quadri sono quattro: un piccolo quadro nella stanza del Camino, un San Giovanni Battista a mezza figura, una Madonna con Bambino, S.Anna e San Giovannnino e una Madonna a mezza figura con Bambino e S. Giovannino, collocati nella  camera del Cantone verso strada accanto al Gabinetto.

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